Gli atleti hanno deciso di mettere piede a terra dopo circa un'ora di gara disputata sotto un diluvio di proporzioni bibliche
L'edizione numero 103 della Tre Valli Varesine, disputata martedì, ha avuto una conclusione davvero inaspettata. I corridori, infatti, hanno deciso tutti insieme di ritirarsi – e dunque di far calare il sipario sulla competizione - dopo circa un'ora che pedalavano al freddo e sotto una pioggia più che copiosa. Il gruppo si è fermato dopo aver percorso circa 57 km. Da notare che gli organizzatori avevano già provveduto – date le condizioni estreme – ad accorciare la gara dai 200 km previsti a 168. Ma, come detto, non è stato sufficiente: i ciclisti hanno poi infatti gettato ugualmente la spugna.
«In gara - ha spiegato Tadej Pogacar - ci siamo parlati io e gli altri corridori. In alcuni tratti di discesa, l’acqua copriva totalmente la strada e diventava difficile guidare. Le forature si sono moltiplicate e diversi corridori, non vedendo cosa c’era sotto l’acqua, hanno rotto le ruote». Per tranquillizzare il comitato, Pogacar ha poi fatto una promessa. «Vorrò essere presente anche l'anno prossimo. Ho vinto la Tre Valli Varesine nel 2022, e tenterò di vincerla ancora. E con me, tanti altri corridori torneranno sulle strade di Varese». Prima di andare via, il campione del mondo ha autografato il trofeo della gara, che in modo simbolico gli era stato attribuito, e ha poi deciso di donarlo alle giovani promesse del ciclismo giovanile del territorio.
Questa gara doveva servire a molti corridori, specie i più forti, per affinare la forma in vista del Giro di Lombardia, classicissima di fine stagione che si disputerà sabato, con partenza a Bergamo e arrivo a Como.