La tappa regina del Giro d'Italia ridotta a causa delle intemperie vede il successo del colombiano, davanti a Pinot e Cepeda. Thomas sempre in rosa
La pioggia presente sulla prima parte del percorso, quella che da Borgofranco d'Ivrea doveva portare fino in Svizzera attraverso il tunnel del Gran San Bernardo, ha indotto l'organizzazione del Giro d'Italia a tagliare i primi 120 km della tappa, facendo partire i ciclisti superstiti (in mattinata si è ritirato anche il velocista della Trek-Segafredo Mads Pedersen) da Le Châble, alle pendici della Croix de Coeur e dando vita a una gara sprint di 74 km.
In vetta al gruppo si è quasi subito formata una fuga a sette, poi ridottasi a quattro elementi, Pinot, Cepeda Ortiz, Rubio Reyes e Gee. Lo scollinamento è avvenuto con Pinot in testa, interessato anche ai quaranta punti per la maglia azzurra e il gruppo, già piuttosto scarno, transitato con circa due minuti di ritardo. La gara è proseguita con l'ostica discesa, sulla strada stretta e bagnata, con la fuga, raggiunta da Valentin Paret-Peintre, che ne ha approfittato per allungare di un ulteriori due minuti. In pianura il ritmo imposto dall'Ineos ha permesso agli inseguitori di rosicchiare un minuto. All'inizio della salita verso Crans- Montana Pinot è stato il primo a scattare, tenuto sotto controllo da Cepeda e poi recuperato anche da Rubio e da Gee. Il canadese non è poi stato in grado di reagire ai frequenti attacchi del francese. Ai -5 è stato il turno di Cepeda di scattare, prontamente recuperato da Pinot, seguito come un ombra da Rubio. E il colombiano della Movistar, rimasto sornione fino all'ultimo, ha bruciato i due avversari nella volata, lanciata da Cepeda, arresosi anche a Pinot.
Il gruppo degli uomini di classifica, giunto con un minuto e quaranta di ritardo, ha visto Caruso provare un'azione senza successo, solo Hugh Carthy ha potuto guadagnare una manciata di secondi. Geraint Thomas ha invece controllato con tranquillità i rivali più vicini al suo primato.