Ciclismo

A Cerny il combattutissimo cronoprologo del Romandie

Il ceco della Soudal precede Foss (Jumbo) di soli 29/100 e il suo compagno di squadra Cavagna di 92/100, l'elvetico Joel Suter chiude quinto

25 aprile 2023
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11a vittoria in carriera per il ceco Josef Cerny, che a Port-Valais si aggiudica un cronoprologo del Tour de Romandie (6,8 km e tre sole curve) dalla classifica davvero corta. Il distacco del secondo – il norvegese Tobias Foss (campione del mondo a cronometro e portacolori della Jumbo) – è stato infatti di soli 29/100. Vicino anche il terzo classificato – il francese Rémi Cavagna (Soudal come Cerny) – che ha accusato meno di un secondo di ritardo (92/100). Cerny, 29 anni, veste dunque la prima maglia di leader della corsa romanda. Cerny non è del tutto una sorpresa: ha vinto infatti tre volte il titolo ceco a cronometro e anche una tappa al Giro d'Italia nel 2020, ad Asti. Il migliore dei 14 svizzeri in gara è stato Joel Suter (Tudor), quinto a 4"18 dal vincitore. Più lontani gli altri rossocrociati: Voisard 34° a 19", mentre Mäder (43°) e Reichenbach (46°) hanno accusato un ritardo di circa 22".

«Puntavo in realtà a un piazzamento fra i primi 5 o 10», ha detto il vincitore, «ma non è che il mio successo mi sorprenda del tutto, anche se c'erano grandi avversari come Foss e Cavagna». Cerny non è comunque destinato a restare leader della corsa troppo a lungo: già da mercoledì infatti la sua squadra correrà per Ethan Vernon, il migliore sprinter della Soudal. La formazione belga, dopo un inizio di stagione non troppo brillante, torna dunque a sorridere: dopo il successo di Evenepoel alla Liegi lo scorso weekend, giunge anche questa affermazione al Romandie.

Gli svizzeri

Joel Suter, vincitore di una tappa al Giro di Sicilia, ha saputo tenere il passo dei migliori: del resto, far bene nel cronoprologo era il suo obiettivo dichiarato per questo Romandie, oltre ovviamente alla crono di venerdì prevista a Châtel-St-Denis. Deludente invece l'altro svizzero Tom Bohli, che nel passato era riuscito a salire due volte sul podio del prologo di questa corsa. Ha chiuso infatti 52°: «Sono molto deluso», ha detto il sangallese, «ma è normale, visto che negli ultimi 2-3 anni ho trascurato un po' la mia preparazione nelle gare contro il tempo».

Scalatore tipico, Yannis Voisard si è ben difeso su un tracciato che certo non favoriva il suo fisico da 60 kg. «Dopo le mie ultime corse», ha detto il giurassiano, «ho iniziato a sentirmi davvero bene». Le sue tappe in questo Romandie dovrebbe essere quella di La Chaux-des-Fonds e quella di sabato, cioè la tappa regina. Deluso invece Gino Mäder: «Pessima giornata per me», ha detto il bernese, «spero solo di non ripetermi nei prossimi giorni. Ho sentito subito di non avere la stessa fiducia provata nel prologo dello scorso anno, ma non capisco proprio perché nulla ha funzionato come avrebbe dovuto».

Per la classifica generale, il migliore affare l'ha fatto il giovane spagnolo Ayuso (Uae), che ha concesso solo 12" al vincitore e vanta già 14" sui due colombiani Higuita e Bernal. Mercoledì, tappa da Crissier alla Vallée de Joux per 171 km totali, con due ascensioni di seconda categoria (Fontanezier e Mauborget): il finale sarà però adatto agli sprinter.

Jan Christen: ‘Ora posso concentrarmi solo sul ciclismo’

Esordio nel ciclismo che conta per Jan Christen, talento elvetico di soli 18 anni che ha fatto molto bene da junior e che, a detta di tutti, è destinato a una luminosa carriera. Intervistato prima del prologo di Port-Valais, il giovane argoviese non ha mostrato particolare emozione per il suo debutto nel World Tour. «Gestisco bene l’aspetto nervoso», ha detto il talento rossocrociato. «Più che altro, sono felice di essere qua e curioso su quel che mi attende a questi livelli. Sono felice di debuttare nel World Tour proprio in Svizzera, voglio rappresentare al meglio il mio Paese, ma anche divertirmi». Christen ha chiuso la prova di 6,8 km con 34 secondi di ritardo dal vincitore. Interrogato sulle novità della sua nuova vita da professionista – ha firmato un contratto con la Uae di Mauro Gianetti fino al 2027 – Christen ha risposto… «Qui c’è più tattica che a livello giovanile, e userò maggiormente gli auricolari, che finora ho utilizzato una sola volta. E poi, ora posso recuperare meglio dopo le gare, allenarmi meglio e pensare solo al ciclismo, ai miei obiettivi e alla mia carriera». Obiettivi in questo Tour de Romandie? «Vorrei ben figurare già mercoledì, proverò qualcosa verso la fine della tappa. E sono curioso di vedere la salita di Thyon 200, sabato: non ho mai corso su salite così lunghe, ma dovrei trovarmi a mio agio». Dopo le due cadute di inizio stagione, fisicamente come si sente il corridore che per l’occasione veste la maglia di Swiss Cycling? «Avevo qualche problema alla schiena, specie nelle corse più lunghe ma ora è tutto ok. La scorsa settimana ho chiuso 8° alla Liegi riservata agli U23, e ho capito che la forma c’è».