Ciclismo

Prima la Parigi-Roubaix, poi una ‘sgambata’ defaticante

Non bastano a Cameron Wurf i 256 km di pavé: dopo la gara, l'australiano si concede altri 21 km extra di corsa

Nel 2018, impegnato nell’Ironman di Zurigo
(Keystone)
16 aprile 2023
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Ognuno si allena a modo suo. C‘è anche chi partecipa alla Parigi-Roubaix, ben 256 chilometri massacranti sul pavé; poi, sceso dalla bicicletta, si concede una mezza maratona defaticante di 21 km. Il protagonista di questa che, per la maggior parte dei comuni mortali, è una vera e propria impresa si chiama Cameron Wurf. L'australiano ha postato sui social le immagini della corsa, scatenando le risposte meravigliate e i complimenti degli utenti. "Ora sono affamato", ha scritto scherzando il 39enne atleta. Alla Parigi-Roubaix non ha affatto sfigurato, piazzandosi 128esimo a 22'44" dal vincitore Mathieu Van Der Poel.

Un allenamento un po’ più impegnativo del solito. Wurf, infatti, è un campione di Ironman, una disciplina definita il triathlon per eccellenza e che consiste in una nuotata di 3,8 chilometri, una frazione in bicicletta di 180 chilometri e una maratona di 42,195 km nello stesso giorno. Wurf è stato un campione di canottaggio, collezionando anche la partecipazione ai Giochi Olimpici di Atene nel 2004. Un infortunio l'ha spinto poi a cimentarsi nel ciclismo: anche qui ha ottenuto risultati incoraggianti su pista e su strada, meritandosi l'ingaggio come ciclista professionista e la partecipazione anche a due Giri d'Italia. Nel 2016 ha debuttato nel triathlon professionistico. Le sue pagine social sono molto attive. Nelle scorse settimane ha celebrato i suoi impegni sportivi: "Cinque continenti in cinque settimane", post commentato simpaticamente dalla moglie che lo accompagna spesso nelle sue imprese e gli ha raccomandato scherzando di "tornare a casa per educare tuo figlio".