Svizzera impegnata giovedì a Copenaghen contro la Danimarca e domenica a Ginevra contro la Spagna. Tami. ‘Confermare quanto fatto all'Europeo’
Non c'è davvero tregua nel moderno calcio internazionale. Giunta fino ai quarti a Euro 2024 solo due mesi fa, la Svizzera inizia questa settimana una nuova campagna che la porterà fino alla Coppa del mondo 2026.
La squadra di Murat Yakin ha davanti a sé un compito difficile nella Nations League, che inizia giovedì a Copenaghen. Di fronte alla Danimarca, ma anche alla Spagna, che ospiteranno domenica a Ginevra, e alla Serbia, i rossocrociati dovranno essere all’altezza delle ultime uscite se in dicembre vorranno essere tra le dodici teste di serie nel sorteggio per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Non si sa ancora quale criterio adotterà la Fifa per scegliere le teste di serie. Tuttavia, è certo che i risultati della Nations League avranno il loro peso. Nella classifica Fifa, la Svizzera è la decima squadra europea, davanti a Danimarca, Austria, Ucraina, Turchia, Polonia e Svezia. Le prime squadre classificate dei dodici gironi preliminari si qualificheranno direttamente per la Coppa del mondo, le seconde dovranno passare attraverso gli spareggi, con tutti i rischi che ciò comporta, rischi sui quali il calcio italiano potrebbe scrivere un trattato scientifico. Agli spareggi accederanno pure le prime quattro di Nations League (se non già qualificate attraverso i gironi) e questo accentua l'importanza, in quanto possibile ancora di salvezza per i Mondiali, del torneo che si aprirà giovedì nella capitale danese.
Murat Yakin è pienamente consapevole della posta in gioco. Per l'allenatore non è il momento per esperimenti di sorta. «Il nostro primo obiettivo è rimanere in Lega A. Ma vorremmo anche disputare le final four». Semifinali che la Svizzera aveva già raggiunto nel 2019 sotto la guida di Vladimir Petkovic, dopo aver eliminato il Belgio.
Per l’edizione 2024, la Nati dovrà chiudere tra le prime due per qualificarsi ai quarti di finale, che si giocheranno in due tappe a marzo. Se dovesse classificarsi al terzo posto, disputerebbe lo spareggio-salvezza contro una seconda di Lega B, mentre l’ultimo posto sarebbe sinonimo di relegazione.
Mentre la scelta di Yann Sommer e Xherdan Shaqiri ha risparmiato all'allenatore un vero dilemma – due icone del calcio svizzero non possono essere scartate a priori – la decisione di Fabian Schär di porre fine alla carriera internazionale è un vero colpo gobbo. Per lungo tempo riserva di Nico Elvedi, il sangallese era tornato alla ribalta in primavera, per poi essere protagonista agli Europei. Insieme a Manuel Akanji e Ricardo Rodriguez, aveva formato una cerniera centrale di grande valore.
Sempre titolare indiscusso a Mönchengladbach, ma in panchina per cinque partite e due supplementari agli Europei tedeschi, Nico Elvedi tornerà nella formazione titolare? Oppure Murat Yakin darà una chance a Becir Omeragic, nonostante un inizio di stagione al Montpellier per nulla esaltante?
Nella conferenza stampa di giovedì scorso, dopo la pubblicazione della lista dei ventitré giocatori, Murat Yakin aveva esplorato un'altra possibilità, vale a dire provare Denis Zakaria quale centrale di difesa, posizione nella quale, secondo il cittì rossocrociato, «ha già giocato». Una soluzione che potrebbe tornare comoda allo stesso ginevrino, il quale, nonostante un ottimo inizio di stagione al Monaco nel ruolo di numero 6, in mezzo al campo parte con una spanna di ritardo rispetto alla coppia Xhaka-Freuler, reduce da un più che eccellente Europeo.
La delegazione svizzera è arrivata a Copenaghen ieri nel primo pomeriggio e davanti alla stampa, come sempre capita all'inizio di un nuovo ciclo, si è presentato il direttore delle squadre nazionali, Pier Tami. Il quale ha commentato senza tergiversare le assenze di Shaqiri, Sommer e Schär... «Non sono sorpreso, era possibile che dopo l'Europeo qualche giocatore decidesse di chiudere l'avventura con la Nazionale. Hanno percorso la loro strada e ora hanno deciso di salutare. Per quanto ci riguarda, li onoreremo nel mese di ottobre, in occasione della sfida contro la Danimarca, in programma a San Gallo. Sono stati dei pilastri di questa Nazionale, ma dal profilo caratteriale la loro assenza non ci indebolirà: la rosa comprende ancora molti elementi di grande esperienza e di provata personalità, anche se la Nations League ci servirà per integrare nuovi elementi».
L'Europeo in Germania è stato un successo, al di là dell'amarezza provocata dall'eliminazione ai rigori nei quarti di finale. La Svizzera ha mostrato un bel calcio contro tutti gli avversari: adesso si tratterà di confermare il tutto in una Nations League per nulla scontata... «A Euro 2024 abbiamo proposto un livello di prestazioni molto elevato, in particolare per quanto attiene all’aspetto fisico. Adesso dobbiamo confermarci contro tre avversari difficili come Danimarca, Spagna e Serbia, per altro ottimi test per giungere preparati e motivati alle qualificazioni per i Mondiali. Per questa Nations League, il nostro obiettivo è rappresentato da un posto tra le prime due, in modo da poter accedere ai quarti di finale».