Calcio

Arriverà finalmente una vittoria?

Previsto grande turnover martedì sera a Dublino per la Selezione di Murat Yakin; sollievo per Sommer, che ha subito solo una storta

25 marzo 2024
|

Per i rossocrociati, dopo un autunno da incubo e lo 0-0 solo parzialmente incoraggiante di sabato a Copenaghen, dovrebbe essere giunto il momento del successo. Ma sarà ovviamente solo il campo, martedì sera a Dublino, a dire se i tempi per un'affermazione sono ormai maturi. Incapace di imporsi nelle ultime cinque partite, la Selezione di Yakin affronterà alle 20.45 una squadra che non si è qualificata per i prossimi Europei, ma che venerdì è stata comunque capace di tenere in scacco (0-0) il Belgio, e che dunque sa difendersi bene. Quarta nel proprio gruppo di qualificazione continentale dietro Francia, Olanda e Grecia, l'Irlanda è in cerca di un riscatto sotto la guida di John O’Shea, gloria nazionale (118 presenze con la maglia verde) ed ex veterano della Premier League (oltre 400 presenze con le maglie di Manchester United e Sunderland. Il tecnico 43enne farà di tutto per trasformare queste due partite di incarico ad interim in un contratto a più lunga scadenza.

A proposito di contratti, quello di Murat Yakin scadrà al termine del torneo tedesco della prossima estate. Sotto pressione dopo le deludenti ultime gare i qualificazione, il basilese spera che il match di martedì possa ricalcare quello del 16 ottobre 2002 nel vecchio Lansdowne Road, sempre a Dublino, che lui disputò schierato al centro della retroguardia elvetica. Quella volta la Svizzera vinse 2-1, con reti di suo fratello Hakan e Fabio Celestini, e fu una svolta per il calcio elvetico: da lì in poi, infatti, i rossocrociati sono stati capaci di qualificarsi a un grande torneo internazionale ben 9 volte su 10.

Immaginiamo che Murat chiederà ai suoi attaccanti – deludenti contro la Dannimarca – di essere ben più efficaci. Esclusi dagli 11 titolari sabato, Shaqiri e Amdoumi potrebbero beneficiare a Dublino della fiducia del 49enne tecnico già dal primo minuto. «I numeri non mentono», fa notare Xherdan, che in effetti in Nazionale il suo dovere – almeno a livello statistico – l'ha sempre fatto: 29 reti e 34 assist al suo attivo. Il problema, per il fantasista dei Chicago Fire, è in questo momento la tenuta atletica non certo eccezionale, che gli ha fatto perdere lo statuto di titolare inamovibile. In difficoltà è anche Amdouni, che pare aver smarrito la forma della scorsa primavera, quando fu capace di segnare in maglia rossocrociata ben cinque gol in quattro partite. In rete una sola volta nelle ultime sette presenze, il ginevrino ha l'occasione di riscattarsi. Il suo talento, del resto, è indiscutibile, e se n'è accorto anche Vincent Kompany - suo tecnico al Burnley - che più volte ha beneficiato del fiuto del gol del giovane attaccante.

In teoria, Yakin effettuerà un notevole turnover, di cui potrebbero beneficiare anche i due neofiti Sierro e Kutesa, che sperano in un posto nella lista dei 23 che prenderanno parte all'Europeo. Nei rispettivi club (Tolosa e Servette) sono del resto entrambi titolari, principio tanto caro al Ct. A Dublino dovranno sfruttare ogni minuto che verrà loro concesso per convincere Murat a portarli in Germania fra due mesi e mezzo. Non hanno moltissime chance, è vero, ma sperare è lecito. «Se li ho convocati, insieme fra l'altro a Omeragic», ha detto Yakin, «è perché voglio vederli all'opera, ma non ho ancora deciso se uno di loro partirà titolare». Assenti praticamente certi Akanji e Vargas, che lunedì non si sono allenati. Confermata per contro la difesa a tre, provata a lungo nel ritiro della scorsa settimana a La Manga e che qualche perplessità sabato l'ha destata.

Sollievo intanto nel clan per la diagnosi riguardante l'infortunio occorso sabato a Yanna Sommer: il portiere ha rimediato soltanto una storta alla caviglia, come hanno confermato lunedì i medici dell'Inter. Martedì al suo posto ci sarà dunque Mvogo, che da subentrante a Coenaghen ha fatto il suo dovere. «Devo farmi trovare pronto per ogni evenienza, proprio come sabato», ha ribadito l'estremo difensore del Lorient, «perché non si sa mai cosa può accadere».