Calcio

La pausa lascia qualche strascico, l'Acb spartisce la posta

Nella cornice del Comunale la compagine di Benavente è riuscita a fermare sul pari l'ormai ex capolista Thun, in un match privo tuttavia di emozioni

(Ti-Press/Golay)
27 gennaio 2024
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Nessuna sorpresa: pochi scossoni, poche emozioni. Il Bellinzona ha ripreso le faccende di campionato, fermando sullo 0-0 l’ormai ex capolista Thun. Non era certamente l’incontro più facile onde ritrovare le misure, eppure le azioni pericolose hanno latitato e non poco in quel del Comunale. Le due formazioni hanno infatti preferito rimanere compatte in difesa, piuttosto che ‘assalire’ il fortino nemico. Tosetti e compagni possono comunque essere soddisfatti del punto racimolato, grazie a cui riescono ad agganciare Neuchâtel Xamax e Stade Nyonnais in terza posizione.

Il lungo periodo senza competizioni si è palesato tutto nelle battute iniziali, dipanatesi su ritmi blandi nonostante l’esordio di Jorge Benguché. Dalla prestanza imponente, l’honduregno non è ancora comprensibilmente amalgamato nel sistema. Il pallone è stato dunque amministrato dai bernesi, finché l’Acb non è riuscito a ridestarsi grazie, soprattutto, a Samba. Una pregevole serpentina ha riscaldato il Comunale, senza però cambiare la sinfonia dell’incontro. Nelle ultime fasi Chacón ha rischiato di commettere la classica frittata perdendo la sfera in zona pericolosa, mentre Pollero si è dimostrato impreciso da posizione assai interessante. La melodia è stata la stessa, o quasi, anche nella ripresa: la compagine di Benavente è stata inizialmente confinata nella propria trequarti, subendo in più occasioni la pressione ospite. Affiorata un po’ di stanchezza, le squadre hanno cominciato a essere più lunghe concedendo ampie porzioni di terreno. Il contropiede dell’emergente Dos Santos, miglior calciatore della scorsa lega cadetta, ha comunque arrestato la sua corsa su Iacobucci. Un po’ di imprecisione nell’ultimo tocco in casa Bellinzona, mentre il Thun è parso maggiormente in affanno quando incalzato. Le emozioni sono leggermente aumentate ma, comunque, il risultato più logico è stata la spartizione della posta. Da segnalare nei minuti finali qualche scambio di battute fra le due panchine e le conseguenti ammonizioni di Benavente e Megias.

‘A centrocampo provato delle soluzioni’

La ripresa nasconde sempre qualche insidia e, dunque, il punto conquistato è d’oro. «C’erano numerosi interrogativi e parecchie assenza in zona mediana. Il centrocampo è stato parzialmente reinventato: penso che il risultato possa essere ritenuto soddisfacente», ha puntualizzato Dragan Mihajlovic. «Il Thun rimane una squadra che punta a salire, molto attrezzata, eppure abbiamo confermato di potercela giocare alla pari; bisogna prendere questo punticino in modo positivo». A inizio ripresa è mancato qualcosa in fase di fraseggio, «soprattutto nelle seconde palle, ma siamo riusciti a rimanere compatti». La distanza in classifica è sempre la stessa, quattordici lunghezze, promettente in ottica promozione (come proclamato da Pablo Jesus Bentancur). «Non pecchiamo tuttavia di confidenza, dimostriamo sul campo le nostre qualità trovando ancora un po’ di freschezza nelle gambe, in primis negli ultimi metri, e conoscendoci più approfonditamente. D’altronde sono appena stati arruolati nuovi giocatori come Bengunché». Il natio di Olanchito, ingaggio finalizzato da poco, ha scelto di indossare una maglia importante. Quella numero sette appartenuta a Souza. «È un attaccante fisico, fornito di una conclusione molto pericolosa e capace di smarcarsi. Le sue qualità potranno offrire sostegno a Pollero (un po’ spaesato, ndr), creando maggiore densità in area di rigore. Nel corso dell’incontro abbiamo già osservato qualche movimento interessante, grazie a giocatori bravi sulle fasce possiamo essere più offensivi e temibili». Un manciata di minuti anche per l’altro neoacquisto Aris Sörensen, chiamato a sostituire l’eccellente Samba. Da applausi la sua prestazione. A centrocampo, come detto, la coperta pare tuttavia attualmente un po’ corta data la squalifica di Centinaro e l’infortunio accusato da Mahmoud in Coppa d’Africa. Non ha invece concesso nulla la retroguardia, «ne sono molto contento da terzino. La rosa sta iniziando a esprimere un proprio stile di gioco, continuando su questa strada riusciremo a conquistare il bottino pieno». Dalla tribuna è piovuto qualche commento negativo sulla terna arbitrale, «ma qui è spesso un tema; ha fischiato alcuni falletti un po’ ingenui nel secondo tempo. C’è tuttavia di peggio».

Il Thun può essere invece (solo) parzialmente appagato del risultato. «Fino alla pausa è stata una partita equilibrata, mentre nella seconda frazione abbiamo sviluppato maggiormente il nostro gioco. Non siamo tuttavia stati efficienti. La squadra ha peccato di freddezza, ma rimane un buon punto», ha spiegato l’ex di turno Mauro Lustrinelli. Il micidiale attacco bernese, il più redditizio della lega cadetta (ben 37 reti), era finora rimasto a secco in una sola circostanza. E, questo, conferma la difficoltà a capitalizzare le poche occasioni dinnanzi a una difesa compatta e ordinata. Il Bellinzona è infatti una compagine ostica da affrontare. «Sì, effettivamente, hanno trovato la quadra; sono compatti e, soprattutto, pericolosi sulle palle inattive». L’obiettivo rimane comunque la promozione «sperando di giocarcela sino alla fine».

Bellinzona-Thun (0-0) 0-0
Bellinzona: Iacobucci; Mihajlovic, Sauter, Rodrigues, Lamy; Chacón, Seiler,Tosetti (90+2’ Vishi); Samba (85’ Sörensen), Pollero, Benguché (68’ Neelakandan).
Thun: Matic; Djacko, Bürki, Sutter, Vasic (74’ Dushica); Roth, Janjicic, Matoshi (83’ Castroman), Dos Santos (90’ Sessolo); Koné (74’ Ndongo), Sacko (83’ Toggenburger).
Arbitro: Huwiler.
Note: 778 spettatori. Ammoniti: 44’ Vasic. Bellinzona senza Centinaro (squalificato), Mahmoud e Peres (infortunati); Thun senza Dähler (squalificato), Bertone, Tebily e Wyssen (infortunati).