In Belgio, sul campo della capolista del girone, i bianconeri intendono rilanciarsi in Conference League
A metà della fase a gironi, il Lugano è ancora in corsa per la conquista di uno dei due posti che consentiranno di continuare a giocare sui palcoscenici continentali dopo la pausa invernale. E, in quest'ottica, è ovvio che fare punti a Bruges, dove i bianconeri saranno di scena giovedì alle 21, sarebbe fondamentale. Dopo il pareggio interno senza reti nella gara iniziale contro i norvegesi del Bodö/Glimt, i sottocenerini erano poi andati sorprendentemente a vincere in rimonta (3-2) sul campo del Besiktas, che al momento dei sorteggi pareva destinato a dominare il gruppo, ma che poi invece ha deluso parecchio. Nel terzo impegno, infine, gli uomini di Croci-Torti erano stati superati al Letzigrund proprio dai belgi, avversari di giovedì. Il match terminò 3-1, e in un colpo solo il Lugano scivolò dal primo al terzo posto, superato non solo dal Bruges, ma pure dai norvegesi per via della differenza reti.
Per i bianconeri, fin qui 4 punti in 3 gare, in Belgio non sarà certo facile, anche perché il Bruges – che comanda la classifica con 7 punti – vorrà raggiungere prima possibile la quota che gli garantirebbe il passaggio al turno successivo. A limitare Sabbatini e compagni saranno soprattutto le assenze, specie in attacco, a cui l'allenatore momò dovrà far fronte. A mancare saranno Valenzuela, Osigwe, Bottani, Gric, Celar, Vladi e Aliseda. «In rosa un attaccante ce l'abbiamo ancora, e cioè Babic», ha detto Croci-Torti nella conferenza stampa della vigilia. «Credo che lui possa reggere la pressione di una gara europea malgrado fin qui abbia avuto poco spazio. E poi abbiamo comunque altri giocatori offensivi come Steffen e Cimignani, e anche esterni con buona propensione offensiva, come Espinoza. E in fondo anche Marques può giocare qualche metro più avanti. Il Bruges ama attaccare più che difendere, e dunque cercheremo di ripartire in contropiede con la velocità degli uomini appena citati». Ma questi frequenti infortuni a cosa sono dovuti? «Forse un po‘ ha influito giocare e allenarsi un'intera settimana su un campo sintetico, che a livello muscolare non è il massimo. E il continuo passare dall'erba al sintetico è qualcosa che ancora non sappiamo gestire al meglio».
I favori del pronostico pendono dalla parte dei padroni di casa – forti sia tecnicamente sia fisicamente – ma del resto il Lugano partiva nettamente sfavorito anche in Turchia, soprattutto perché il Besiktas ha nella rosa grandi nomi come Gedson Fernandes, Rebic e Aboubakar, eppure nel secondo tempo, negli ultimi 10 minuti, fu in grado di ribaltare una situazione che pareva ormai compromessa (i bianconeri erano sotto 2-0 fino all'81’). «Servirà anche stavolta una grande prestazione di tutta la squadra», concorda Croci-Torti, «per 90 minuti dovremo avere una concentrazione ancora maggiore di quella mostrata nelle 3 precedenti gare europee, dobbiamo curare ogni dettaglio e limitare gli errori il più possibile. Sono convinto che possiamo fare una grande partita, malgrado le assenze. I sostituti hanno fame e sanno cosa sono venuti a fare fin quassù, e cioè cercare di portare a casa 3 punti. Questo stadio, certo, trasuda di storia: basta vederlo per sentire la voglia di giocare, nel fango e sotto la pioggia. Firmare per un pareggio? No! Ho visto una squadra vogliosa di rivincite dopo l'ultima brutta partita di campionato, dove non siamo riusciti a combinare nulla. Sappiamo che anche il Bruges vorrà vincere, perché – dovesse succedere – sarebbe in pratica qualificato, ma noi vogliamo un risultato positivo per poi affrontare al meglio le ultime due partite».
Il Bruges, certo, in casa quest'anno è ancora imbattuto (5 successi e altrettanti pareggi), ma a ben guardare lo era anche il Besiktas, eppure i bianconeri riuscirono a espugnare il campo nemico e a cogliere una vittoria che, ricordiamo, indusse il tecnico turco Günes a dare le dimissioni già l'indomani mattina. Il precedente, senza dubbio, è di buon auspicio. Come arrivate a questa partita in terra belga? «Abbiamo recuperato le energie necessarie – dopo 5 partite in 13 giorni – e siamo venuti a Bruges per essere competitivi. Coi nostri 4 punti in classifica, possiamo ancora dire la nostra, anche perché nel girone potrebbe scatenarsi una bella bagarre, specie se il Besiktas dovesse battere il Bodo/Glimt, e a quel punto potrebbe diventare importante anche la differenza reti. Del resto, nella gara d'andata, fino a 5 minuti dal termine avremmo potuto pareggiare e guadagnare 1 punto. La differenza fra noi e i belgi non è così grande, pur sapendo che giocare qui è difficile, per noi come per tutti, compreso il Real Madrid. E poi, qualche problema nel suo campionato ce l'ha anche il Bruges, che era partito per vincerlo ma ora si ritrova soltanto sesto in classifica, e quindi magari ha perso un po' di fiducia in sé stesso».