Partita straordinaria del numero 10 luganese, autore di un gol e due assist nel largo successo bianconero sui romandi (6-1)
Larga e meritata vittoria del Lugano, che dopo la battuta d'arresto di Zurigo ritrova gioco, gol e compattezza in ogni reparto, oltre che il secondo posto in classifica. Soprattuto è stata la partita di Mattia Bottani, concreto e spettacolare, grintoso e trascinatore, esempio impeccabile per tutti quei giovani che, a volte, pare non abbiano ancora capito ciò che serve per ritagliarsi un posto in una squadra di vertice come quella bianconera.
E pensare che dopo i primi 20’ pareva di rivedere andare in scena la fotocopia della partitaccia giocata dai bianconeri lo scorso weekend al Letzigrund. Con un caldo e un'umidità che - più che nelle Prealpi - faceva pensare di essere a Rangoon, i bianconeri hanno infatti iniziato il match come peggio non avrebbero potuto. All'8’ Omoruyi approfittava dapprima di un disimpegno mancato della retroguardia luganese - e poi di una dormita generale in mezzo all'area - per bucare da pochi metri la porta di Saipi. Quella che nelle prime due giornata era sembrata una difesa impenetrabile pareva dunque, anche in considerazione dello sciagurato secondo tempo contro lo Zurigo, aver già perso smalto.
La reazione sottocenerina, poca roba, si concretizzava soltanto con una debole conclusione di Cimignani al 14’. Ad andare più vicino al gol per la seconda volta è anzi l'Yverdon: al 17’ Tasar calcia di sinistro dal vertice destro dell'area bianconera e, grazie alla provvidenziale deviazione di un difensore, trovava solo un corner.
La partita dei padroni di casa, in pratica, iniziava soltanto al 25’, subito dopo il cooling break, quando Sabbatini si liberava bene in area e veniva servito con un filtrante delizioso da Bottani: il destro rasoterra e angolato del capitano piegava le mani a Martin e si infilava nella porta romanda per la rete del pareggio. Al 33’, dopo che Arigoni - infortunatosi (leggera commozione cerebrale) - era stato sostituito come terzino destro dall'ecuadoriano Espinoza, Bottani dopo splendida azione solitaria piazzava un destro a giro che veniva deviato sulla traversa (e in corner) da un difensore. Sugli sviluppi, giunge la seconda rete bianconera: Vladi si trovava sulla traiettoria di un tiro sferrato da lontano da un compagno, fermava bene il pallone e lestissimo lo calciava alle spalle di Martin per firmare la su prima rete con la maglia bianconera.
La sveglia era definitivamente suonata, tanto che prima della pausa giungeva anche la terza rete luganese: al 42’ dopo una triangolazione davvero pregevole, Bottani riprovava la conclusione vista pochi minuti prima: stavolta il destro a giro era perfetto e andava a insaccarsi nell'incrocio alla sinistra di Martin, facendo esplodere di nuovo la Curva Nord.
Nella ripresa c'era spazio per altre tre reti. Al 50’ Bottani - ancora lui - al termine di un contropiede ben architettato serviva il francese Cimignani, che da distanza ravvicinata firmava il 4-1 e il suo primo punto in riva al Ceresio, poi purtroppo per lui trasformato in autorete di Sauthier. Al 64’ Croci-Torti effettuava un triplo cambio - fuori Bislimi, Cimignani e lo stellare Bottani per Grgic, Macek e Babic - ma a gonfiare di nuovo la rete romanda era un uomo in campo dall'inizio: un minuto più tardi, infatti, Valenzuela da fuori area sparava un destro d'antologia all'incrocio dei pali: la rete lo riscattava di una prestazione, e di un inizio di campionato, non certo troppo brillanti.
Per gli ultimi venti minuti trovava spazio - al posto di Vladi - anche Celar, che pare voglia far le valigie e che a Zurigo fu uno dei peggiori. Lo sloveno non è riuscito a incidere neanche stavolta: a mettere la palla nella rete avversaria per la sesta volta, infatti, non è stato lui, bensì il nazionale rossocrociato Renato Steffen, al 79’: Turkes dapprima annullava per offside, ma poi, richiamato dal Var, ci ripensava e convalidava. Nell'accogliente Cornaredo provvisorio - che lo speaker bianconero ha ormai ribattezzato Bombonera Bianconera - il pomeriggio finiva nel tripudio per un più che perentorio successo che, dopo il passo falso in terra tigurina, era davvero fondamentale ritrovare. Evidentemente, in settimana a Lugano si è lavorato bene, specie su quegli aspetti che, la scorsa settimana, avevano fatto per un attimo dubitare sulla reale consistenza di questa squadra.
Così si è espresso al termine del match il ventunenne francese Cimignani, che giocava a Cornaredo per la prima volta e ha condito l'esordio con un gol (autogol di Sauthier, ufficialmente): «È una grande soddisfazione, anche perché l’ultimo anno per me è stato difficile, e ho lavorato davvero duramente per farmi trovare pronto ad affrontare questa avventura nel mio nuovo club. Tutta la squadra ha giocato bene, questo è un giorno di festa. Era la mia prima partita a Lugano e ho apprezzato l’ambiente, oltre che il terreno di gioco, che è perfetto. E poi sto apprezzando il nostro allenatore, perché ci fa giocare un calcio molto bello».
Ed ecco le considerazioni proprio del tecnico momò Mattia Croci-Torti: «Dopo un inizio difficile causato da tre nostri errori, siamo poi riusciti a emergere, anche perché durante il cooling break ho potuto correggere la scelta difensiva che avevo adottato all'inizio, che non si era rivelata troppo azzeccata. Il caldo asfissiante ci ha dato fastidio, i giocatori erano in difficoltà. Abbiamo reagito da uomini veri: il rischio era di andare in crisi, visto che abbiamo cominciato commettendo gravi errori, proprio come la settimana scorsa a Zurigo. L'Yverdon, nelle prime partite, si era dimostrato abbastanza solido, quindi non era un match facile, sulla carta. Felice di aver fatto sei gol, sotto la mia gestione non era mai successo. La grande prestazione di Bottani e Sabbatini? Loro sono uomini veri: la scorsa settimana si erano lamentati coi compagni poco impegnati, e oggi hanno dato l'esempio. Bottani fin qui è andato molto bene, non ha mai saltato un allenamento. Per noi è una grande risorsa, specie in casa, dove possiamo osare un po’ di più. Celar in panchina? C'era altra gente che meritava di giocare, ho voluto testare altri giocatori, anche in vista della gara di Bruxelles. Celar, si sa, potrebbe andarsene altrove. Se partisse, come Amoura, andremo sul mercato perché sarà una stagione lunga e impegnativa, con molti impegni su più fronti. Preferisco parlare di chi rimarrà, ad esempio sono contento della gara di Cimignani, ha fatto una buona partita, idem Babic, che è entrato a gara in corsa con la giusta mentalità. Dopo la sconfitta di Zurigo, ero deluso soprattutto per la reazione sbagliata dopo i nostri errori. Per il resto, contro lo Zurigo è chiaro che si può anche perdere, come contro tutti. Siamo forti, ma non siamo il Real Madrid: perdere si può, ma non possiamo permetterci di reagire male come la scorsa settimana a Zurigo. Comunque siamo dove meritiamo di essere, secondi in classifica con 9 punti in 4 giornate, siamo soddisfatti, la concorrenza è attrezzatissima».
Lugano - Yverdon (3-1) 6-1
Reti: 8’ Omoruyi 0-1. 24‘ Sabbatini 1-1. 34’ Vladi 2-1. 41‘ Bottani 3-1. 52’ Sauthier 4-1 (autorete). 65‘ Valenzuela 5-1. 79’ Steffen 6-1.
Lugano: Saipi; Arigoni (30‘ Espinoza), Hajrizi, Hajdari, Valenzuela; Sabbatini, Bislimi (63’ Grgić); Steffen, Bottani (63‘ Babić), Cimignani (63’ Macek); Vladi (70‘ Celar).
Yverdon: Martin; Sauthier, Del Fabro, Tijani, Le Pogam; Gouet, Céspedes; Tasar (71’ Maurin), Alves (71‘ Klepač), Lungoyi (46’ Beyer); Omoruyi (46’ Rodrigues).
Arbitro: Turkes
Note: 3’144 spettatori. Lugano privo di Aliseda, Durrer, Mahou, Mai, Osigwe (infortunati), Amoura (non convocato e in procinto di trasferirsi all’Union Saint-Gilloise). Yverdon senza Thioune (squalificato), Malula, da Silva Oliveira, Sørensen (infortunati). Ammoniti: 32‘ Valenzuela, 32’ Townsend, 37‘ Hajdari, 43’ Bottani, 59‘ Bislimi, 81’ Schällibaum, 86‘ Rodrigues. Espulso: 81’ Tijani (doppio giallo).