Il Lugano di Croci-Torti domenica alle 16.30 a Cornaredo ospiterà l'Yverdon di Schällibaum per cercare di lasciarsi alle spalle lo smacco di Zurigo
Mattia sfida Marco. Croci-Torti affronta Schällibaum, ossia Lugano contro Yverdon. Domenica alle 16.30 le due squadre si incontreranno sul manto erboso di Cornaredo. Per il tecnico dei bianconeri, già viceallenatore di Schällibaum, una partita dal doppio sapore. Innanzitutto la sua squadra deve assolutamente rifarsi dello smacco subito sabato sera a Zurigo, dall’altro incontrare un suo caro amico ha un gusto particolare. «Un avversario non semplice. È una partita difficile, loro verranno qui per cercare di chiudere tutti gli spazi. Conosco molto bene Marco, so cosa riesce a trasmettere alla squadra: sicuramente sarà un Yverdon tosto, che nelle ultime due partite una volta ha pareggiato e l'altra ha vinto nei minuti di recupero. Loro hanno dimostrato nelle prime tre uscite di campionato che a centrocampo prendono tutti i riferimenti, giocano forte uomo sull'uomo. Dovremo trovare una soluzione. Lui è una persona speciale, mi ha insegnato tanto, sarò sempre suo debitore. Lo sento spesso. L’anno scorso ha portato la squadra in Super League. Sarà un piacere affrontarlo. Spero di poterlo mettere in difficoltà, e penso di sapere come. Ma anche lui avrà escogitato qualche trucco per metterci il classico bastone fra le ruote», ha spiegato il mister bianconero nell'abituale incontro del venerdì con la stampa.
Un Lugano che si ripresenta ai propri tifosi per la seconda volta in questa stagione. Dopo questa partita, ci sarà un lungo digiuno per il pubblico luganese, ben 45 giorni senza una partita casalinga. Due turni di Coppa, due trasferte (Lucerna e Berna), pausa nazionale... L’appuntamento è fissato per mercoledì sera 27 settembre contro il Losanna. Il mister luganese, nell’intervista rilasciata alla stampa dopo la débâcle di Zurigo, aveva detto: “Dovrò essere più cattivo con la squadra nella prossima settimana“. Lo è stato? «No, non ho dovuto essere più cattivo con i miei ragazzi. La squadra ha avuto subito dall’inizio un atteggiamento top, si sono allenati con un’intensità maggiore del solito. A nessuno ha fatto piacere perdere come abbiamo fatto al Letzigrund, alla fine sapete che io sono uno che non dà mai la colpa a nessuno, anzi tutti possono commettere errori. La cosa che non mi ha fatto piacere è come abbiamo reagito. Di solito rispondiamo differentemente. La mia frustrazione è dovuta proprio al fatto che non siamo riusciti a reagire come avremmo dovuto fare. Dovevamo continuare a lottare, invece abbiamo mollato. Questo non mi è piaciuto. Pensavo di doverci tornare questa settimana, ma non c’è stato bisogno».
Durante l’allenamento di venerdì non si sono allenati Marques e Bottani, insieme ai soliti infortunati Osigwe, Aliseda, Mahou e Durrer. Mentre Mai è rientrato a titolo definitivo con il gruppo: «Prima di buttarlo nella mischia in una partita vera dobbiamo tuttavia aspettare qualche settimana. Non possiamo rischiare. È troppo importante per noi. Ha bisogno di ritmo partite, vediamo se riusciremo a organizzare delle amichevoli. Siamo tirati, l’Europa si avvicina, forse giocherà con la seconda squadra». Per quanto riguarda Marques «desidero fargli incamerare minuti in una partita vera, quindi giocherà con l'U21 (impegnata a Berna con la seconda squadra dell’Young Boys). Domenica sarà però in panchina con noi. È un giocatore di 19 anni, si sta integrando nella squadra, ma ha bisogno di giocare. Forse nel prossimo fine settimana in occasione della Coppa Svizzera potrebbe ritagliarsi il proprio spazio. Mentre per Bottani, ho preferito farlo riposare per averlo al 100% domenica con l’Yverdon». Parlando dei singoli, è stato tirato in ballo anche Celar, negli ultimi giorni molto chiacchierato per il suo nervosismo dimostrato in campo a Zurigo. «Non ho parlato con il giocatore – specifica l’allenatore momò –, è un ragazzo che nelle partite precedenti ha fatto due reti. A volte durante le partite si nasconde, ma poi nei sedici metri è sempre letale. So benissimo che ha dei pensieri anche al di fuori del Lugano. Siamo in pieno mercato ed è naturale, sarei preoccupato se non lo vedessi allenarsi con l’intensità che ha sempre. Non c'è stato bisogno di parlare con lui. Sicuramente non è facilissimo gestire questa situazione, ma finché si allenerà al 100% non devo parlargli troppo. Se dovesse rimanere, la sua attitudine sarebbe completamente dedicata alla nostra causa come fanno tutti gli altri. Lui sa, come tanti altri, che avrà un palcoscenico europeo. I nomi girano, è normale che i giocatori qualche domanda se la facciano».
Cimignani è invece pronto per dare il suo apporto alla squadra? «Sicuramente ci potrà dare una mano. L’ho gia fatto giocare a Zurigo. Un ragazzo che aveva tanta, tanta mancanza di una partita vera. Si sta allenando molto bene. È una buona opzione sia come ala destra sia come ala sinistra, dunque un giocatore che nelle prossime partite scenderà spesso in campo. Si è integrato bene nella squadra, vuol lasciare il segno in Svizzera, un campionato molto diverso da quello francese». Grgic, infortunato a Zurigo, si è allenato con la squadra da mercoledì ma «difficilmente giocherà dal primo minuto, faremo delle valutazioni se impiegarlo durante l’incontro. È comunque importante averlo con noi. I medici ci hanno dato l’ok per poterlo utilizzare. Un giocatore con grande esperienza, detta bene i tempi e i ritmi delle partite».