CALCIO

Il Lugano e il ‘nuovo’ Cornaredo alla prova del San Gallo

I bianconeri all'esordio casalingo in uno stadio che ha subito sensibili modifiche con l'abbattimento della Monte Brè. Sabbatini: ‘Esperienza particolare’

28 luglio 2023
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Sicuramente c’è molta curiosità nei tifosi bianconeri per l’impatto che potranno avere domani sera nell'economia della sfida tra Lugano e San Gallo, con lo stadio Cornaredo che nelle ultime settimane ha subito molti interventi strutturali: la “mitica” Monte Brè è in fase di demolizione, il tetto è stato completamente rimosso, il resto della struttura riceverà lo stesso “trattamento”. Per ovviare alla mancanza di posti a sedere, sono state costruite, in tempo record due tribune a nord e sud, dietro le due porte. Strutture che saranno molto vicine al manto erboso. «Venerdì mattina allenarsi sul campo principale è stata una cosa diversa – spiega mister Croci-Torti ai giornalisti presenti all’allenamento –, non vedere più una pista d’atletica su un campo da calcio di Super e Challange League è una cosa nuova alle nostre latitudini. Speriamo che avere i tifosi così vicini ci possa dare una grande spinta supplementare, come succede alle squadre avversarie quando giochiamo lontano da Lugano. Il mio grande desiderio è di avere Cornaredo pieno di gente, penso che questi ragazzi negli ultimi mesi se lo siano meritato. Una novità per tutti. Se vogliamo avere delle grosse ambizioni, è giusto un tifo vero che ci supporti».

Anche per il capitano Jonathan Sabbatini, il nuovo look di Cornaredo rappresenta qualcosa di diverso e di entusiasmante: «È stato veramente bello allenarci qui, da tanto tempo aspettavamo di avere i tifosi vicino al terreno da gioco. Non vediamo l’ora di poter scendere in campo con il San Gallo. Devo anche sottolineare il fatto che mancherà la pista d’atletica, tante volte ti dà un’altra prospettiva. Chiaro, il campo rimane quello, ma le distanze a livello visivo sono diverse. Sembra più piccolo, poi ci si abitua».

Dopo la vittoria ottenuta mercoledì sera a Losanna, un Lugano subito sul pezzo. «Non volevamo sorprese – spiega ancora Sabbatini –. Abbiamo trovato subito la rete del vantaggio e siamo anche stati un po’ fortunati sul palo colpito dagli avversari. Poi, tutto sommato, è andata bene. Con il San Gallo sono sempre partite che possono essere paragonate a un derby. È una squadra forte, con un allenatore in panchina molto focoso che carica i suoi giocatori, senza dimenticare qualche piccola scaramuccia tra le due panchine che “scalda” l’ambiente. Inoltre, confesso che a me piace tantissimo giocare partite così ravvicinate. È chiaro che gli allenatori hanno poco tempo da dedicare alla preparazione delle partite successive, ma quest’anno dovremo abituarci, soprattutto in settembre e ottobre con gli impegni in Europa. Ma la nostra rosa attualmente è lunga e poi non dimentichiamo i cinque cambi che sono spesso fondamentali. Tante volte possono cambiare il volto di una partita. Metà squadra può essere sostituita, il ritmo cambia, non è facile, ma mi sono abituato. A livello nervoso sei sempre sollecitato».

Un Lugano che rispetto a mercoledì potrebbe mutare. Ancora non disponibili gli infortunati Mai, Mahou e Osigwe. In forse, perché non si sono allenati venerdì mattina, Aliseda e Belhadj (non dovrebbe essere niente di grave, lo staff tecnico ha preferito concedere loro una giornata di assoluto riposo e la loro posizione verrà rivalutata prima della partita). In preallarme quindi Nkama e Babic. Assente ancora Marques, appena arrivato a Lugano.

«Il San Gallo avrà avuto qualche giorno in più di riposo (anche se martedì sera ha giocato un’amichevole persa 3-1 con il Valencia, ndr) – commenta Croci-Torti –. Dovrò per forza di cose mischiare le carte in tavola, metterò in campo gente fresca. Giovedì siamo arrivati alle cinque del mattino e giocheremo sabato alle 18. Qualcuno che ha giocato meno o niente potrà aiutarci. Questa è la fortuna di avere una rosa così lunga da poterne approfittare in simili circostanze. Una cosa mi ha fatto molto piacere, i giocatori chiacchierati per una possibile cessione, vedi Celar, Amoura, Aliseda e Valenzuela, contro lo Stade Losanna hanno fatto vedere di esserci con la testa. Tutti sono presenti, attivi e smaniosi di giocare».

Difesa a tre o a quattro, contro un San Gallo di Zeidler che non cambia mai modulo: «Invece quest’anno ha cambiato per la prima volta sistema, con un gioco completamente diverso rispetto alla passata stagione. Dovremo essere bravi noi a trovare delle soluzioni. Con il Basilea hanno fatto qualcosa di molto particolare, Zeidler farà fatica a cambiare dopo la bella vittoria casalinga. Dobbiamo essere elastici e durante la partita saperci adattare a diversi sistemi di gioco. L'importante sarà mettere in difficoltà l’avversario di turno senza mai mancare di rispetto alla nostra identità».