Bianconeri pronti a una nuova stagione, sul fronte campionato, Coppa ed Europa. Da Silva: ‘Per superare la fase a gironi’
Manca una settimana all'inizio della nuova stagione di Super League per il Lugano, presentatosi alla stampa nella cornice del Lac. Non ci sono però solo gli aspetti sportivi nelle priorità societarie, come spiega il Ceo Martin Blaser: «Marco Padalino è il nostro nuovo ‘brand ambassador’ è il ‘Karli’ Odermatt di Lugano. Per noi il calcio femminile è importante, per sviluppare qualcosa a lungo termine, per dare qualcosa alle ragazze che hanno voglia di giocare a calcio. Grazie ai contatti di Roman Hangarter siamo riusciti a mettere sotto contratto Gaelle Thalmann che ha avuto una carriera ricchissima di esperienze e si metterà subito al lavoro al termine dei Mondiali in Australia e Nuova Zelanda. Per lo stadio stiamo concludendo i dettagli con Hrs per il finanziamento e firmare il contratto di locazione con la Città. Lo stadio provvisorio conterà otto buvette, la capienza è di 5’100 posti, ma probabilmente ne metteremo in vendita tra i 4’400 e i 4’700. L’anno scorso a luglio avevamo venduto 1’150 abbonamenti, poi ne avevamo venduti altri 200 circa. Oggi siamo già a 1’300. È un piccolo aumento, che ci fa contenti. Per il marketing l’esempio di come si lavora in ambito regionale è il San Gallo. Per quanto riguarda le coppe europee sappiamo com’è la situazione per i prossimi tre anni e non possiamo lamentarci. Vogliamo quindi offrire dei pacchetti ai tifosi ticinesi. Inoltre vorremmo sfruttare una delle partite per invitare le 178 società della regione di Zurigo. Le prossime priorità strategiche sono invece il naming right, la sostenibilità, richiesta anche dalla Uefa e la responsabilità sociale».
A illustrare la situazione finanziaria ci pensa invece Michele Campana: «In Super League c’è un relativo equilibrio tra i budget, esclusi Basilea e Young Boys. A livello di ricavi dal ticketing ci si può sicuramente sviluppare ulteriormente per portarsi ai livelli di un Sion, ma in fondo Servette e Grasshopper sono sui nostri livelli, così come accade per lo sponsoring. Nell’ultima stagione il nostro deficit operativo si è attestato attorno ai 15 milioni, anche influenzati da numerosi investimenti per arrivare a ottenere dei ricavi in futuro, visto che ora come ora la situazione non è sostenibile, a meno di costanti interventi della proprietà. Dobbiamo dunque aumentare i costi commerciali, riuscire a valorizzare la rosa effettuando un bilancio positivo nel player trading. Con lo stadio nuovo potremo anche sfruttare le competizioni Uefa per ulteriori ricavi».
La prima squadra vuole invece confermarsi nei piani alti del calcio rossocrociato, come spiega il Ds Carlos Da Silva: «Già nel campo d’allenamento abbiamo integrato due giovani molto bravi. Gli arrivi sono più numerosi rispetto alle partenze, abbiamo lavorato in modo da fornire al mister la squadra quasi completa già dall’inizio della preparazione. Nello staff abbiamo promosso dalla U21 Mattia Bianchi per il recupero degli infortuni, abbiamo aggiunto un fisioterapista e un match analyst. Con El Wafi, campione d’Africa U23 con il Marocco, il portoghese, vicecampione europeo U19 e Amir Saipi con la U21 hanno dato ulteriore visibilità al Lugano. Per gli obiettivi, in Coppa Svizzera, non è una novità, vogliamo arrivare in finale e vincerla. In campionato vogliamo entrare nel championship group per finire tra i primi tre. In Europa vogliamo provare a passare il turno, indipendentemente da cosa faremo. Attualmente riguardo a Mario Gavranovic non è il momento per pensare a un suo ritorno a casa. Sul fronte partenze non abbiamo fretta di vendere nessuno, vogliamo sfruttare l’onda positiva, ma al contempo essere competitivi. Ma al momento non ci sono offerte concrete dall’estero».
Non c'è però solo la prima squadra, a Roman Hangarter il compito di raccontare la situazione delle squadre giovanili: «L’academy è tutto ciò che non è prima squadra e calcio femminile. Quindi le squadre ‘next generation’ e la seconda squadra, che diventerà Lugano U21. A livello Footeco la novità è la presenza di due squadre U15, una per il Sopraceneri e il Sottoceneri. A partire dalla U16 si fa calcio d’élite, a Tenero, assieme a U17 e U19, da lì si passa a Lugano U21, prima squadra o Bellinzona. La squadra U19 diventerà sempre più importante e sarà allenata da Andrea Vitali. Per la U21 abbiamo avuto l’aiuto di tre fuori quota, come Maccoppi, Basic e Gerndt, ma tutta la gestione è stata più professionale. Siamo l’unica squadra U21 promossa tramite gli spareggi di promozione. Le finali di promozione sono state poi un periodo bellissimo per me. Inoltre abbiamo fatto esordire due giovani ticinesi in Super League, De Queiroz e Angstmann. Il primo obiettivo è mantenere la categoria, ci attendiamo delle conferme dei progressi dei nostri giovani. Adesso siamo ancora un po’ corti a livello di numeri. Avremo la possibilità di giocare contro le altre migliori squadre U21 in Svizzera, vogliamo collaborare con la prima squadra, per permettere anche allo staff di svilupparsi e a chi non trova spazio in Super League di tenersi in forma».
«Uno dei primi aspetti su cui ci siamo chinati io e Carlos Da Silva in novembre 2021 – aggiunge Blaser – è stata la situazione del Team Ticino U21, all’epoca a serio rischio di retrocessione in Seconda Lega Interregionale. Il nostro obiettivo fin dall’inizio era arrivare in Promotion League e adesso possiamo pensare al futuro. Per la prima squadra avremo una palestra provvisoria; per gli allenamenti, due saranno sul campo principale, altri due sul campo C. In più stiamo lavorando nel settore della nutrizione».
Infine la squadra femminile, che militerà in Prima Lega, sulla quale aggiorna Michele Campana: «Nel 2022 abbiamo integrato la squadra nell’Fc Lugano, trovandoci in ritardo con l’organizzazione e con un numero esiguo di ragazze. La nostra idea era di fare subito due passi indietro, ma non è stato possibile. Dopo Natale abbiamo collaborato molto bene con il Team Ticino U17, svolgendo un’ottima seconda parte di stagione, che non è bastata però per evitare la retrocessione. Dall’Asf abbiamo ottenuto una deroga per tre anni per conservare lo statuto di calcio d’élite in Ticino».