CALCIO

In attesa dello stadio, il Lugano rimane ambizioso

Nella presentazione della seconda parte di stagione (obiettivi: Europa e Coppa) si è parlato molto del nuovo impianto e del rinnovo di Mattia Croci-Torti

(Il Ceo bianconero, Martin Blaser)
17 gennaio 2023
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Non poteva esserci giorno migliore di quello dell’annuncio del rinnovo di Mattia Croci-Torti fino all’estate 2025 e di quello che segna l’inizio dei lavori (per ora solo preparatori) in vista dell’edificazione del nuovo Polo sportivo (con stadio annesso), per "lanciare" la seconda parte di stagione dell’Fc Lugano, pronto a tornare in campo domenica pomeriggio al Tourbillon di Sion dopo una pausa durata esattamente settanta giorni. Al Cinestar, il Ceo Martin Blaser ha convocato stampa, sponsor e figure istituzionali per fare il punto su quella che sarà la primavera calcistica della prima squadra, ma soprattutto per stilare un riassunto dei molti cantieri aperti in società negli ultimi mesi, oltre ovviamente al cantiere per antonomasia che regalerà alla Città un nuovo quartiere valorizzato e all’Fc Lugano – si spera a partire da febbraio 2026 – una nuova casa, degna della storia e dei traguardi raggiunti negli ultimi anni dalla società bianconera.

Un cantiere, inutile negarlo, foriero nei prossimi anni di qualche disagio sia per il pubblico (leggi mancanza di posteggi nella zona di Cornaredo), sia per giocatori e staff, costretti a emigrare per gli allenamenti, quando dalla prossima estate verrà messa mano alla demolizione della tribuna Monte Brè, con l’inevitabile smantellamento dei terreni attualmente utilizzati dai bianconeri durante la settimana.

‘Non è un premio per la Coppa’

La notizia del giorno, tuttavia, è rappresentata dal raggiunto accordo tra la direzione e Mattia Croci-Torti per il proseguimento della collaborazione per altre due stagioni. Doverosa la reazione del tecnico: «Sono sempre rimasto tranquillo per tutto il girone d’andata, nonostante del rinnovo si sia parlato spesso e volentieri. Sapevo di godere della fiducia di Martin (Blaser), Carlos (Da Silva) e di tutte le persone che a Chicago decidono e parlano di calcio con me. Il primo giorno da allenatore del Lugano mi ricordo di aver detto che per me poter allenare questa squadra rappresentava un grande motivo d’orgoglio. Dopo un anno e mezzo l’orgoglio c’è sempre, ma si è aggiunta una grande responsabilità, perché bisogna rappresentare la Città in Svizzera, a volte pure il cantone. Ciò nonostante, l’appoggio percepito da parte di Blaser e Da Silva mi ha permesso di affrontare questa responsabilità nel modo più sereno possibile. Le discussioni per questo rinnovo sono sempre state molto positive, tra di noi abbiamo trovato una soluzione guardandoci negli occhi e senza il benché minimo problema. Sono convinto di una cosa: il mio lavoro qui a Cornaredo non è finito, sono spinto da motivazioni immense e credo si possa ulteriormente migliorare. Da parte mia questa firma rappresenta una sorta di atto dovuto, perché sento di poter dare ancora tanto a questa squadra, a questa società e a questa città».

Importanti anche le parole espresse in merito dal direttore sportivo Carlos da Silva… «Credo sia giusto sottolineare come il rinnovo di Mattia non sia una diretta conseguenza della vittoria in Coppa Svizzera. Da parte nostra, grande peso ha avuto la gestione degli ultimi quattro-cinque mesi, durante i quali ha dimostrato di essere quella tipologia di allenatore con la quale noi vogliamo sviluppare un rapporto di lavoro. Nella prima parte di stagione ha fatto crescere un gruppo molto cambiato rispetto a quello che aveva riportato in Ticino la Coppa, lui stesso è maturato e ha dimostrato di non aver perso quel tocco positivo grazie al quale avevamo ottenuto risultati importanti. Da parte nostra non c’è mai stata l’idea di interrompere la collaborazione e lo dimostra il fatto che, una volta iniziati i colloqui, la trattativa si è conclusa in maniera piuttosto veloce e senza complicazioni».

‘Umiltà oggi, un gioiellino domani’

Si diceva dei disagi che il cantiere del Polo sportivo creerà inevitabilmente nel corso dei prossimi mesi/anni. Con una possibile ripercussione anche sulla preparazione della squadra, da sempre abituata a una sorta di routine attorno all’attuale stadio di Cornaredo… «Le discussioni con il Dicastero sport sono molto positive e orientate a far sì che anche in futuro il Lugano possa allenarsi in maniera professionale – aggiunge Croci-Torti –. Esiste da ambo le parti la volontà di trovare una soluzione che venga incontro alle esigenze dell’Fc Lugano, in particolare quella di un campo di dimensioni regolamentari sul quale poter lavorare. Poi starà a noi spiegare e far capire ai giocatori che i prossimi saranno mesi/anni particolari, nei quali bisognerà dimenticare la parola "arroganza" e, al contrario, diventare ancora più umili e capire appieno le dinamiche che permetteranno in futuro di avere a disposizione questo nuovo stadio che andrà a beneficio pure dei futuri giocatori del Lugano. Penso che l’umiltà sarà alla base dei prossimi mesi, sia da parte dello staff tecnico, sia da parte dei giocatori: dovremo superare delle difficoltà, inutile nasconderlo, ma ne varrà la pena per poter avere un gioiellino per tutto il Ticino».

Nell’attesa del nuovo impianto, che non si chiamerà più Cornaredo, ma il cui nome sarà legato a un contratto di sponsoring, il Lugano dovrà adattarsi a uno stadio ridimensionato, con la costruzione di due tribune lungo le curve (da 1’200 posti a sedere l’una, più 800 posti in piedi per la Curva Nord da una parte, per il settore ospiti dall’altra), per una capienza totale che scenderà da 6’390 a 4’872 posti e senza più possibilità di ottenere deroghe da parte dell’Uefa per eventuali turni preliminari in Europa.

Fronte abbonamenti, rispetto al 1° luglio, al saldo attuale sono passati da 1’150 a 1’363, ai quali vanno aggiunti quelli riservati a sponsor e a omaggi vari, per un totale complessivo di 1’735.

‘Obiettivi: Coppa ed Europa’

Per quanto concerne i primi sei mesi del 2023, Carlos da Silva ha ricordato quello che è stato sin qui il mercato bianconero, con le partenze di Haile-Selassie alla volta di Chicago e di Reto Ziegler per Sion e l’arrivo di Jhon Espinoza «con il quale abbiamo voluto accontentare il mister in una posizione nella quale eravamo abbastanza scoperti. Nella parte iniziale della stagione, l’arrivo di tanti elementi nuovi nel mercato estivo ha richiesto un certo periodo di inserimento. Con il lavoro svolto in campo sia dai giocatori, sia da Corci-Torti, eravamo convinti che prima o poi ci sarebbe stata l’attesa crescita e così è stato. Ora ci troviamo in un trend molto positivo, durante la preparazione invernale abbiamo recuperato quei giocatori vittime di problemi fisici e siamo pronti a una seconda parte di stagione nella quale, nonostante una classifica molto corta, abbiamo la possibilità di puntare a un piazzamento sinonimo di qualificazione europea. Senza dimenticare la Coppa Svizzera, con i quarti di finale il 1° di marzo a Sion. Siamo i detentori del titolo e abbiamo intenzione di ripeterci. Questo è un gruppo che possiede ulteriore potenziale di crescita e questa crescita la vorremmo vedere anche nel corso dei prossimi sei mesi, a livello individuale come di squadra».

Nel corso della presentazione, è stata ribadita dal direttore tecnico dell’Accademy, Roman Hangarter, l’importanza di tutto il movimento giovanile, così come del Lugano II, al quale si è aggregato fino al termine della stagione anche l’ex attaccante bianconero Alexander Gerndt, mentre Michele Campana ha tratteggiato quelli che sono stati i passi necessari per portare il calcio femminile sotto il cappello dell’Fc Lugano e quelle che sono le prospettive future di un settore che necessita ancora manovre di sviluppo.