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Al Comunale i motori sono già caldi

Il Bellinzona ha iniziato la preparazione pre-stagionale sotto la guida del nuovo mister, Sandro Chieffo: ‘Voglio un gruppo che ci metta l’anima’

La nuova casa del 44enne: ‘Guardarsi attorno qua è tutta un’altra cosa che farlo a Zurigo’
(Ti-Press/Gianinazzi)
19 giugno 2023
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Si è aperta lunedì pomeriggio verso le 14, sul campo A del Comunale, preceduta dai discorsi di Pablo Jesus Bentancur e dello stesso mister a centrocampo, l’era di Sandro Chieffo sulla panchina del Bellinzona. Un’ora e mezzo di lavoro, con un’importante componente fisica e i primi colpi al pallone, nel caldo pomeriggio della Capitale davanti a numerosi appassionati, poi il 44enne italo-svizzero si è concesso ai microfoni dei giornalisti presenti. «L’ultima è stata una settimana molto intensa – esordisce Chieffo –, ho dovuto preparare tutte le cose per oggi, capire chi avevo a disposizione, conoscere lo staff. Ma è stato un periodo bellissimo per me e non vedevo l’ora d’iniziare. In mattinata ho conosciuto lo staff e mi ha subito fatto un’ottima impressione, la squadra pure. È un gruppo giovane, vedremo se arriverà ancora qualche rinforzo, intanto noi lavoriamo, passo dopo passo».

L’anno scorso il Bellinzona ha concluso il campionato in nona posizione, cosa pensa della sua stagione?

È un sentimento misto, tra i primi risultati molto buoni e quelli successivi meno buoni, uniti a numerosi cambiamenti. Ma questo è il passato e ora guardiamo avanti. Penso che il gruppo non cambierà tanto, un paio di giocatori già li conoscevo, per gli altri attendo le prime partite (il debutto è previsto per sabato a Oberdiessbach contro il Thun, ndr) per vederli in campo, poi vedremo cosa ci servirà dal mercato, in quali posizioni.

Che squadra sarà il Bellinzona di Sandro Chieffo?

Per me la cosa più importante è una squadra che ci metta anima e cuore per la maglia che indossa e che abbia voglia di fare bene, è la base per avere successo.

L’anno scorso il club granata ha alternato quattro allenatori (più un quinto, Cocimano, che ha assicurato gli interinati), non è una statistica che può preoccupare in fase di trattativa?

Magari ci rifletti un attimo in più, ma a me piacciono le sfide. So che la piazza è calda, pure io però ho un carattere tutt’altro che freddo, per cui ho deciso di accettare questa sfida e guardo al futuro con positività.

Durante la preparazione su quali aspetti intendete concentrarvi?

L’importante è soprattutto lavorare fisicamente, poi cercherò anche di trasmettere le mie idee tattiche, ma l’aspetto fondamentale è la costruzione di un gruppo e che vada in campo per vincere.

Le precedenti avventure in panchina di Chieffo raccontano di esperienze con squadre giovanili al Lucerna e al Grasshopper, oltre a un anno e mezzo da assistente allo Zurigo e una parentesi nella prima squadra del Lucerna. Si può quindi dire che quello in Ticino sia finora l’incarico più prestigioso della sua carriera…

Per me è il primo passo verso il lavoro con i professionisti, visto che finora ho lavorato soprattutto nelle giovanili e come assistente di Uli Forte. Ho le idee in chiaro, mi voglio sviluppare anche come persona e calcisticamente. Poi ovviamente auspico un buono sviluppo della squadra, che porti a risultati importanti.

L’anno scorso il campionato di Challenge League si è contraddistinto per il grande equilibrio, in particolare nelle posizioni di vertice. Quest’anno sono però cambiate tre squadre su dieci, che campionato ci si può aspettare?

Difficile da dire, già l’anno scorso chi avrebbe mai detto che sarebbero state promosse Yverdon e Stade Losanna? Anche il Wil ha svolto un ottimo campionato. Bisogna attendere le prime partite stagionali, poi potrò dire di più.

Infine, il suo ambientamento in Ticino come procede?

Come italiano amo il Ticino, perché mi sento un po’ a casa. Poi qui allo stadio mi guardo in giro vedo le montagne e i castelli, è bellissimo. Facendo il paragone con Zurigo, dove vedevo soltanto case tutto attorno, è tutta un’altra cosa.