Il rebus legato al rilascio della licenza per il prossimo anno terrà però tutti col fiato sospeso ancora un paio di settimane
Potrebbe bastare anche un solo punto contro il lanciatissimo Wil venerdì sera ai granata per assicurarsi la permanenza nel torneo cadetto. Anzi, in realtà, l'Acb riuscirebbe a salvarsi matematicamente anche perdendo, se lo Xamax fanalino di coda non vincerà sul campo del Losanna, cosa del resto assai probabile. Le 11 lunghezze che gli uomini di Sergio Zanetti vantano sui neocastellani a quattro turni dal termine, dunque, mettono la salvezza dei sopracenerini praticamente in ghiaccio. La faccenda, assai fastidiosa, sarebbe quindi ormai liquidata. Non è certo scandaloso che una neopromossa debba lottare fino alle ultime giornate per salvarsi, succede da sempre e ovunque nel mondo. Ma è innegabile che, per la sontuosa campagna acquisti della scorsa estate e per come si erano messe le cose dopo la prima dozzina di partite di campionato - quando i granata pur altalenanti nei risultati erano comodamente aggrappati al gruppetto di testa della classifica - l’ipotesi di raggiungere la salvezza soltanto nelle ultimissime gare pareva a tutti inverosimile.
Invece, per diversi motivi, la seconda parte della stagione dell’Acb si è rivelata disastrosa, e il pericolo di una relegazione è finito per diventare una realtà, oltre che uno scomodissimo spauracchio. E va inoltre aggiunto che, per fortuna, il fondo della classifica è stato occupato durante l’intera stagione da uno Xamax davvero inguardabile, altrimenti oggi il Bellinzona - visti i risultati deficitari dopo la pausa invernale - si ritroverebbe davvero confrontato con lo scenario peggiore che si possa immaginare.
La salvezza sul campo, dunque, è da considerare praticamente cosa fatta, purtroppo però ancora non c’è la certezza che i granata possano davvero conservare il proprio posto nel campionato cadetto per la prossima annata sportiva. Sul destino di squadra e società, infatti, incombe la spada di Damocle del rilascio della licenza - in prima istanza negato dalla Swiss Football League - senza il quale, si sa, non si va da nessuna parte, nemmeno se in rosa si hanno fior di giocatori.
Il purgatorio di questa incertezza durerà fino al 26 maggio, data in cui i vertici del calcio elvetico comunicheranno l'esito del ricorso inoltrato dal club a metà della scorsa settimana. I dirigenti granata si sono detti certi che tutto andrà bene, convinti di aver fornito, in appello, tutte le giustificazioni, le garanzie e i chiarimenti necessari all'ottenimento dell'agognato lasciapassare. Tutto dunque dovrebbe risolversi come auspicato, ma finché non si conoscerà la decisione ufficiale della SFL un margine di dubbio e di preoccupazione è inevitabile che continui ad albergare nella mente dei giocatori - il cui destino professionale potrebbe radicalmente cambiare in caso di verdetto negativo - ma soprattutto in quella dei tifosi dell'Acb, che rischiano di vedersi privare del privilegio di avere una squadra nel torneo cadetto già dopo un solo anno dal ritorno nel calcio professionistico, punizione che davvero non meriterebbero.
Tutti immaginiamo e speriamo che il caso pendente a Berna si risolva con la correzione del tiro da parte dell'istituzione e col conseguente rilascio della licenza, una volta ottenuta la quale i vertici del club saranno chiamati a rimettersi al lavoro soprattutto per evitare che la stagione ventura si riveli tribolata e schizofrenica come quella in corso. Dovranno innanzitutto operare a livello tecnico, facendo in modo che la rosa non sia soltanto un florilegio di buoni giocatori presi singolarmente, ma che al contrario diventi un gruppo compatto - senza divismi - cosa del tutto mancata quest'anno. Inoltre, i calciatori dovranno incondizionatamente mettersi a disposizione del tecnico, che ovviamente ci auguriamo possa essere sempre lo stesso dall'inizio alla fine. Ai vertici societari, ad ogni modo, non basterà intervenire soltanto su questi aspetti: dovranno bensì ricucire lo strappo e la distanza venutisi a creare con la piazza e coi tifosi, e non solo quelli organizzati. Le stagioni migliori, al di là dei risultati sul campo, sono infatti sempre - ovunque - quelle in cui l'ambiente non è minato da tensioni e opposizioni. Uno stadio numericamente ben frequentato e un tifo caldo in ogni settore del Comunale non potranno che fare del bene, ed è facile che ciò abbia poi un effetto benefico pure sul rendimento della squadra. È dunque da queste premesse che il club dovrebbe ripartire nelle prossime settimane, SFL permettendo.