La squadra della città tunisina, vicina al confine con l'Algeria, costretta a chiudere dopo l'esodo di calciatori: in tre sono tutti fuggiti illegalmente
Uno dopo l'altro, negli ultimi tre anni il Ghardimaou ha perso più di trenta calciatori, tutti di età compresa tra i 17 e i 22 anni, tutti emigrati clandestinamente all'estero. Tanto che il club della città situata al nordovest della Tunisia, a un duecento chilometri dalla capitale Tunisi, iscritto alla quarta serie del Paese nordafricano, s‘è trovato costretto a gettare la spugna. «Abbiamo deciso d'interrompere ogni attività e di non giocare più alcuna partita – spiega il presidente dell'As Ghardimaou, Jamil Meftahi –. La causa è l'emigrazione clandestina: ben trentadue nostri giocatori hanno lasciato il paese via mare o via terra,
andando in Serbia e poi attraversando illegalmente i confini di altre nazioni».
Vicina al confine con l'Algeria, la città di Ghardimaou è immersa in una realtà rurale, e la squadra di calcio era un vanto degli abitanti della zona. «Purtroppo, a causa della crisi che c’è in Tunisia non potevamo più pagare i giocatori, e neppure fornire loro il materiale calcistico adeguato», aggiunge Meftahi.