Calcio

Non le pagano la maternità, calciatrice vince la causa

Rimasta incinta a inizio 2021, Sara Björk Gunnarsdóttir la spunta sul Lione, che le dovrà versarle l’intero importo dovuto, pari a 82 mila euro

Ai tempi della Juventus
(Keystone)
18 gennaio 2023
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Il capitano della squadra di calcio femminile islandese Sara Björk Gunnarsdóttir ha vinto la vertenza contro il suo ex club, il Lione, che non le aveva pagato l‘intero stipendio durante la gravidanza e ha salutato la sentenza come un "campanello d’allarme per i club". Lo riporta il ’Guardian’.

La centrocampista 32enne è passata alla Juventus dopo aver lasciato il club Olympique Lyonnais e aver giocato a Euro 2022 con l’Islanda. Rimasta incinta all’inizio del 2021, la Gunnarsdóttir si era rivolta alla Fifpro (Fédération Internationale des Associations de Footballeurs Professionnels) per presentare il suo reclamo alla Fifa. L’ente ha stabilito che il club deve pagare l’intero importo dovuto, pari a 82’094 euro.

La Fifpro ha postato su Twitter: "La storica sentenza di Sara Björk Gunnarsdóttir contro l’ex club Olympique Lyonnais dà un messaggio chiaro ai club e ai calciatori di tutto il mondo. La rigorosa applicazione dei diritti di maternità è esecutiva".

La Federazione ha descritto la sentenza in un comunicato come la prima del suo genere da quando i regolamenti sulla maternità della Fifa sono entrati in vigore nel gennaio 2021.

"Avevo diritto al mio intero stipendio. Fa parte dei miei diritti, e questo non può essere contestato, nemmeno da un club grande come il Lione. Questo non è ‘solo un business’. Riguarda i miei diritti come lavoratrice, come donna e come essere umano", ha commentato la calciatrice. "La vittoria è più grande di me. È una garanzia di sicurezza finanziaria per tutti i giocatori che vogliono avere un figlio durante la loro carriera".