Fernando Cocimano parla della trasferta granata nel canton San Gallo e delle sue prime settimane sulla panchina del Bellinzona: ‘Siamo un gruppo affamato’
Otto squadre racchiuse in quattro punti, con Losanna, Wil, Yverdon e Bellinzona appaiate al comando a quota 13 punti. Il campionato di Challenge League sembra più equilibrato che mai, ma nel weekend alle porte qualcosa potrebbe cambiare. In programma, infatti, vi saranno due sfide dirette: da una parte il Losanna ospiterà l’Yverdon, dall’altra il Bellinzona sarà in trasferta a Wil (domenica 14.15). A una settimana dalla vittoria contro i biancoverdi vodesi, i granata saranno ancora impegnati lontano dal Comunale, per la seconda trasferta di spessore di questo inizio campionato. Alla luce della prestazione offerta venerdì scorso allo Stade Municipal e sulla base di quello che sarà il risultato nel canton San Gallo, si potrà forse avere un’idea più precisa del valore di questo Bellinzona. Ne abbiamo discusso con Fernando Cocimano, head coach granata dopo la partenza di David Sesa... «Innanzitutto, è importante sottolineare come questo sia un torneo molto equilibrato, alla luce dei risultati scaturiti in queste prime sette settimane è impossibile parlare di partite più importanti di altre. Ciò che serve per rimanere costantemente ai vertici è una certa continuità di rendimento. Se la doppia trasferta contro Yverdon e Wil portasse un bilancio positivo, significherebbe davvero che l’Acb ha trovato una sua collocazione tra l’élite della categoria. Sarà senza dubbio una partita complicata, contro un avversario che sa giocare al pallone e su una superficie artificiale. Per essere pronti alla sfida, ci siamo allenati sul nostro sintetico, anche se probabilmente non è del tutto simile a quello della Lidl Arena, ma comunque siamo già andati a Thun a giocare sull’artificiale: i ragazzi impiegheranno 10-15’ per adattarsi al campo, poi sono certo che la partita scivolerà via sui binari dell’equilibrio. Da parte nostra, cercheremo di andare a pressare alto, mentre mi immagino che loro proveranno a uscire con palloni lunghi a scavalcare la nostra pressione. Dovremo essere bravi a vincere i duelli sulle seconde palle e controllare il centrocampo, in modo da determinare in quale delle due metà campo si svilupperà il gioco».
Quella di domenica pomeriggio nel canton San Gallo per Fernando Cocimano sarà la terza occasione di sedersi sulla panchina granata in qualità di allenatore capo. Per il tecnico argentino, un’entrata in materia molto positiva... «Queste prime settimane sono andate molto bene. Sono soddisfatto, il gruppo ha assimilato bene il mio arrivo, non era per nulla scontato, perché non è mai facile subentrare dalla posizione di vice. Il gruppo mi ha sicuramente aiutato e io ne ho approfittato per parlare molto con ogni singolo elemento della nostra rosa. Ho cercato di far capire loro qual è la mia visione del calcio, perché voglio una squadra più aggressiva rispetto a prima, una squadra capace di andare a mettere pressione sull’uscita di palla avversaria. In queste poche settimane, devo dire che il gruppo ha interpretato molto bene la mia filosofia calcistica».
Il fatto che la rosa sia formata da un numero elevato di petali uruguaiani (sette) ha certamente facilitato un tecnico proveniente dalla confinante Argentina... «A livello linguistico sicuramente sì, anche perché molti di loro ancora non parlano italiano. D’altra parte, l’altra metà della squadra non parla spagnolo e io ho il compito di convincere il gruppo intero, perché se non si rema tutti nella stessa direzione, la barca non va da nessuna parte».
Nel corso dell’estate, il Bellinzona è cambiato parecchio, con l’arrivo di diversi nuovi elementi che obbliga a trovare una nuova coesione tra i singoli... «Questo è un gruppo che ha fame, ha voglia di lavorare e di migliorare. Qualità subito messe in mostra all’esordio stagionale contro il Losanna. Merito anche degli ultimi innesti, bravi nell’integrarsi in fretta e questa è una capacità che spesso fa la differenza. Per la partita con l’Yverdon siamo partiti già al giovedì, per avere la possibilità di trascorrere più tempo assieme, una mossa rivelatasi pagante».
Vada come vada la sfida di vertice con il Wil, nel quale, ricordiamolo, milita il ticinese ex Lugano Nikolas Muci, oltre agli ex chiassesi Bahloul e Malinowski, il campionato è ancora troppo lungo per trarre conclusioni dopo appena otto giornate... «Il campionato di Challenge League è insidioso, più di quanto si voglia far credere. I risultati delle ultime stagioni lo hanno dimostrato, è difficile fare continuità. Ogni partita te la giochi "fifty-fifty", puoi vincere o puoi perdere, per cui è necessario essere sempre al 100%, concentrati dal primo all’ultimo minuto. La lotta sarà tanto più dura, in quanto a fine stagione le promozioni saranno due, magari addirittura tre. Ciò significa che quelle società con ambizioni di grande salto dovranno provare a farlo proprio quest’anno. Noi siamo una neo-promossa e dobbiamo adattarci alla categoria, per cui l’impresa potrebbe risultare ardua, tuttavia le qualità non ci mancano e possediamo le carte in regola per rimanere nel gruppo di testa fino in fondo, con la speranza di trovarci, al momento di tirare le somme, tra le prime tre».