Uruguay, Argentina, Cile e Paraguay presentano una richiesta comune per l’edizione che segnerà i primi cento anni della Coppa del mondo
Uruguay, Argentina, Cile e Paraguay hanno ufficializzato la candidatura congiunta per l’organizzazione dei Mondiali del 2030, vale a dire quelli che segneranno il centenario della prima edizione, disputata a Montevideo (Uruguay). «Non si tratta del progetto di un governo, ma del sogno di un continente», ha dichiarato Alejandro Dominguez, presidente della Conmebol, attorniato dai responsabili delle federazioni dei quattro paesi.
«Ci troviamo in questo luogo storico dove tutto ebbe inizio – ha aggiunto nel corso di una conferenza stampa voltasi nello stadio Centenario di Montevideo, dove l’Uruguay aveva battuto 4-2 l’Argentina nella prima finale della storia –. Ci saranno altre edizioni della Coppa del mondo, ma i cent’anni non saranno festeggiati che una volta sola».
I dettagli della candidatura non sono stati resi noti e saranno esposti alla Fifa il prossimo mese di maggio. La scelta definitiva avverrà nel 2024.
«Dobbiamo allestire una Coppa del mondo in grado di lasciare un’eredità ai quattro paesi organizzatori», ha dichiarato il ministro uruguaiano dello sport, Sebastian Bauza, aggiungendo che il progetto è articolato attorno a 14 stadi, necessari per ospitare le 48 squadre che parteciperanno alla fase finale a partire dal 2026. In Qatar (21 novembre - 18 dicembre) le 64 partite (32 squadre) saranno ospitate da otto stadi.
«Con il passaggio a 48 finaliste, diventerà più oneroso e più difficile per un paese solo sostenere il peso di tutta l’organizzazione – ha precisato Dominguez –. L’unione delle forze permetterà di ridurre il livello degli investimenti necessari». Se il progetto andasse in porto, sarebbe la sesta edizione disputata in Sudamerica dopo Uruguay 1930, Brasile 1950, Cile 1962, Argentina 1978 e Brasile 2014.
La candidatura sudamericana dovrà però fare i conti con le pretese di Spagna e Portogallo, le quali hanno già inoltrato la richiesta congiunta alla Fifa. Dal canto loro, invece, Regno Unito e Irlanda hanno rinunciato, preferendo concentrare le forze per l’Euro 2028. Interessati a una possibile candidatura sembrerebbero pure il Marocco da un lato e Israele con Emirati arabi uniti e Bahrain dall’altra.