Domani sera al Letzigrund i bianconeri cercano punti per consolidare il terzo posto contro un Gc che li aveva messi in difficoltà alla prima del ‘Crus’
Una settimana quella trascorsa dal Lugano dopo la bella vittoria sul Lucerna (3-1) piuttosto intensa e particolare, orfana fino a giovedì del suo allenatore Mattia Croci-Torti, impegnato a Macolin per il corso allenatori e sostituito sul campo dal vice Cao Ortelli e dal suo staff tecnico, ma assai “piena” per il carico voluto proprio dal mister... «Era importante mettere l’accento sulla condizione fisica, perché poi entriamo in un momento abbastanza caldo nel quale ci sarà poco tempo per farlo e soprattutto per ricaricare le batterie – ha spiegato il 39enne momò, la cui squadra è attesa da tre partite in otto giorni, a cominciare dalla sfida di domani sera in trasferta contro il Grasshopper –. La prossima settimana sarà veramente impegnativa con la trasferta a Berna per il recupero con l’Yb (mercoledì, ndr) e la partita in casa contro il Sion (domenica, ndr). E poi ci saranno le ultime due partite (a San Gallo e ancora in casa con lo Young Boys, ndr), che si sa sono quelle della stanchezza, per cui era giusto affrontare questa preparandoci fisicamente al rush finale».
Visto il calendario così fitto, ci potrebbe anche essere del turnover – da notare come nella città sulla Limmat il tecnico bianconero avrà a disposizione tutta la rosa a parte l’infortunato Beladj e del convalescente Osigwe, mentre Hajrizi ha potuto allenarsi solo venerdi ma verrà convocato –? «Per la sfida con il Gc assolutamente no, andremo a Zurigo cercando di fare la partita migliore possibile con gli uomini migliori che potremo schierare. Anche perché l’ultima prestazione al Letzigrund (sconfitta 1-0 con lo Zurigo a metà ottobre, ndr) non mi era piaciuta a livello tecnico, abbiamo parlato più volte di quella gara e stavolta mi aspetto una squadra che provi a giocare e non si limiti a subire».
Le Cavallette stanno disputando un buon campionato (attualmente sono quinte con 18 punti) e nella prima partita di Croci-Torti da allenatore (prima ne aveva dirette due a interim, una in campionato e una in Coppa) aveva dato parecchio filo da torcere ai bianconeri strappando un 1-1 a Cornaredo... «Quella partita mi ha fatto capire che quando gli avversari si mettono a specchio contro di noi e non abbiamo in squadra Mattia Bottani, facciamo fatica. E da quando siedo sulla panchina del Lugano mi è mancato diverse volte, cosa che però mi ha anche costretto a “svegliarmi” e a trovare alternative tattiche. In ogni caso a Zurigo dopo la giornata di squalifica, torna a disposizione ed è una buona notizia, perché con lui che crea spazi e sa dove stare, possiamo giocare come vogliamo».
È possibile che vedremo il numero dieci e Amoura subito insieme in campo? «Amoura è un giocatore importante quando entra in partita in corso, però anche quando è partito titolare è riuscito a segnare. Nel calcio conta soprattutto quello, ma in tutti casi quello che mi piace di lui è l’attitudine e l’atteggiamento di un giocatore che ha voglia di lottare per la squadra. Una cosa per me fondamentale».
Dalla parte opposta dello schieramento, in porta, dovrebbe continuare Saipi, ma con Baumann e Osigwe vicino al rientro (martedì potrebbe tornare in gruppo dopo un ultimo controllo alla spalla) il Lugano è decisamente ben coperto... «Per la squadra è importantissimo sapere che se al primo succede qualcosa, chi lo rimpiazza è alla sua altezza. Poi analizzando la questione, i problemi in questo momento sono solo miei, nella gestione. Tutti e tre meritano di giocare».
Contro le squadre di Contini, il Lugano negli ultimi anni ha sempre fatto fatica... «La spiegazione è molto semplice: Contini è un ottimo allenatore, che fa giocare sempre bene le sue squadre e in maniera molto offensiva. Ritengo che lui forse è al momento l’allenatore più preparato in Svizzera. Non dimentichiamo però che qualche partita contro di lui l’abbiamo vinta. Nel caso dell’ultimo duello (sempre l’1-1 dello scorso 23 settembre, ndr) non avevo di certo sottovalutato la compagine zurighese, che ha parecchi nazionali. Ero a conoscenza della loro forza, ma non eravamo stati abbastanza bravi per contrastarla e in particolare a centrocampo nel secondo tempo ci avevano fatto veramente male».
Non solo a Zurigo si giocherà una partita importante per il Lugano, con la votazione di domenica sul Polo Sportivo degli Eventi (che comprende anche il nuovo stadio di calcio) che definirà il futuro della società bianconera... «La vigilia del voto può essere paragonata a quella di una finale di Coppa Svizzera – ha dichiarato Eugenio Jelmini, da sempre vicino all’Fcl e a capo dei promotori del Pse –. La pressione è tanta, ma spero e confido nella saggezza della popolazione luganese. È probabile che avremo una grande affluenza alle urne, come quando si vota per le elezioni comunali. Una cosa mai successa fino a oggi».