Gli inquirenti francesi ieri e oggi hanno ascoltato a Zurigo l’ex presidente vallesano della Fifa. La polizia conferma le indiscrezioni di Le Monde
C’è anche l’ex presidente vallesano della Fifa Sepp Blatter tra le persone ascoltate dagli inquirenti francesi, che vogliono vederci chiaro sull’oscuro Mondiale di calcio in Qatar, tra scandali vari e sospetti di corruzione. La notizia, anticipata dal quotidiano francese Le Monde, è stata confermata da fonti di polizia. Blatter, oggi ottantacinquenne, è stato sentito ieri e oggi in qualità di testimone nei locali del Ministero pubblico della Confederazione, alla presenza del suo legale, Lorenz Erni, dagli ispettori dell’ufficio francese per la lotta alla corruzione e alle infrazioni finanziarie: questi ultimi vogliono vederci chiaro sull’attribuzione al Qatar del controverso campionato del mondo di calcio, che per la prima volta non si terrà nei mesi estivi, viste le temperature proibitive a giugno e luglio nell’Emirato, ma andrà in scena tra il 21 novembre e il 18 dicembre del 2022.
Blatter era già stato sentito una prima volta dagli inquirenti nel 2017, quando era stata avviata in Francia un’inchiesta preliminare sulle condizioni legate all’assegnazione del massimo torneo calcistico mondiale al Paese che si affaccia sul Golfo persico. Inizialmente, rivela Le Monde, le audizioni si sarebbero dovute svolgere a Parigi, ma Blatter aveva risposto che avrebbe risposto alle domande dei magistrati soltanto se questi fossero venuti in Svizzera: infatti, l’ex numero 1 del pallone praticamente non ha più lasciato la Svizzera dal 2015, da quando la giustizia americana aveva aperto una serie di inchieste giudiziarie contro esponenti di spicco della Fifa in Nord e Sudamerica.
L’inchiesta aperta in Francia (per «corruzione attiva e passiva») s’interessa in particolare a un pranzo che si sarebbe tenuto il 23 novembre del 2010, a cui avrebbero preso parte il presidente francese dell’epoca, Nicolas Sarkozy, due alti dirigenti qatarioti e l’allora presidente dell’Uefa Michel Platini. Quest’ultimo è sospettato di aver votato in favore del Qatar su richiesta dello stesso Sarkozy, in occasione dell’attribuzione dei Mondiali di calcio il 2 dicembre 2010.
La giustizia s’interessa però anche a un contratto che era stato stipulato prima dell’assegnazione del torneo, in cui venivano accordati alla catena televisiva qatariota Al-Jazeera i diritti televisivi per la diffusione dei campionati del mondo 2018 e 2022 per l’ammontare di 300 millioni di dollari, con un bonus di 100 millioni che sarebbe stato versato alla Fifa nel caso in cui effettivamente il Mondiale di calcio 2022 fosse stato attribuito al Qatar.