Si è aperto con l’arrivo dei giocatori a Villa Sassa seguito dal primo allenamento a Cornaredo il ritiro della Svizzera, che venerdì sfiderà l’Italia
Il ritiro luganese della Nati è iniziato con l’arrivo tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio di lunedì dei giocatori rossocrociati all’ormai tradizionale “base” dell’Hotel Villa Sassa (tra i primi ad arrivare Xherdan Shaqiri), dove rimarranno fino a mercoledì, quando dopo aver svolto tre allenamenti in quel di Cornaredo (di cui due aperti al pubblico, il primo proprio oggi e il secondo domani) partiranno poi in direzione di Roma. Venerdì sera all’Olimpico la selezione di Murat Yakin affronterà infatti il primo degli ultimi due impegni delle qualificazioni ai Mondiali in Qatar, lo scontro al vertice con l’Italia, seguito dal match conclusivo di lunedì a Lucerna contro la Bulgaria. Due sfide che definiranno la classifica finale del girone C, in sostanza chi tra rossocrociati e Azzurri (ora appaiati a quota 14 punti ma con la differenza reti che premia di due unità la formazione di Mancini, che chiuderà le sue fatiche in casa dell’Irlanda del Nord) si aggiudicherà il primo posto e il biglietto diretto per la rassegna iridata del prossimo anno e chi invece dovrà passare per gli spareggi (entrambe le squadre sono già certe di chiudere almeno seconde).
È la quarta volta in meno di sei anni che la Svizzera passa dal Ticino e in particolare da Lugano lungo il suo percorso di avvicinamento a un grande appuntamento. L’ultima occasione risale al novembre 2018, quando Vladimir Petkovic e i dirigenti elvetici scelsero la città sul Ceresio per preparare la sfida di Nations League contro il Belgio: cinque giorni caratterizzati da un meteo sfortunato e in particolare da tanta pioggia che rese al limite del praticabile il terreno di Cornaredo, tanto che nell’amichevole contro il modesto Qatar arrivò una clamorosa sconfitta 1-0. Un rovescio del quale Seferovic (tripletta) e compagni si fecero perdonare pochi giorni più tardi con il bel successo in rimonta sui Diavoli Rossi. Portò bene – perlomeno inizialmente – anche la sosta precedente della Nazionale al Sud delle Alpi, visto che nel giugno 2018 dopo una quindicina di giorni di ritiro luganese (caratterizzato dall’1-1 in Spagna e dal 2-0 di Cornaredo sul Giappone in amichevole) la squadra guidata da capitan Lichtsteiner esordì fermando sull’1-1 il Brasile al Mondiale in Russia, prima di battere la Serbia (nella famosa partita delle “aquile”), pareggiare con la Costa Rica ma soprattutto inchinarsi 1-0 alla Svezia negli ottavi di finale. Un percorso simile a quello compiuto dai ragazzi di Vlado due anni prima agli Europei in Francia, con l’eliminazione sempre agli ottavi ma per mano della Polonia (ai rigori) dopo la vittoria sull’Albania e i pareggi con Romania e Francia nella fase a gironi. Una rassegna continentale preparata appunto con il ritiro di Lugano, chiuso ai primi di giugno con l’amichevole vinta 2-1 sulla Moldavia nell’impianto cittadino. Peggio andò invece nel 2008, quando dopo aver preparato nel Sottoceneri l’attesissimo Europeo casalingo organizzato assieme all’Austria, la Svizzera di Köbi Kuhn (che concluse la sua avventura sulla panchina rossocrociata proprio in quell’occasione) non passò nemmeno il girone, chiuso con le sconfitte contro Repubblica Ceca e Turchia e l’inutile vittoria sul Portogallo.