Nei sedicesimi di Coppa Svizzera i bianconeri superano il Neuchâtel Xamax al termine di una prestazione tutt’altro che esaltante
Il Lugano è negli ottavi di finale di Coppa Svizzera. Alla Maladière, i bianconeri hanno superato il Neuchâtel Xamax con una rete messa a segno all’89’ da Lungoyi. Che sarebbe stato un compito difficile lo sapevano anche i sassi, ma a conti fatti i bianconeri si sono ritrovati a far di conto con una compagine neocastellana protagonista di una prestazione probabilmente al di sopra delle aspettative. Ha faticato, il Lugano, per superare uno Xamax che in questa stagione sta disputando un campionato da protagonista in Challenge League. Ha faticato, ma ha saputo gestire i momenti difficili (non pochi), su un campo in sintetico che non gli ha certo facilitato il compito. La prestazione dei bianconeri è stata buona soltanto a tratti e, nel complesso, non ha superato di molto quella che può essere considerata la sufficienza, alla luce delle qualità fisiche e tecniche della squadra diretta per la seconda volta da Mattia Croci-Torti. Troppi gli errori in impostazione che hanno stroncato sul nascere praticamente tutte le iniziative. E ciò, nonostante in campo vi fosse la squadra titolare, eccezion fatta per gli esordi di Saipi tra i pali (Osigwe febbricitante, a non si tratta di Covid-19) e Celar all’altro capo del terreno da gioco.
La serata poco illuminata dei ticinesi va ascritta, almeno in parte, alla vèrve mostrata dai padroni di casa, ovviamente più abituati alla superfice artificiale e convinti di poter creare la sorpresa. I rossoneri hanno speso molto nel corso del primo tempo, quando hanno provato a fare la differenza e a prendere per la gola l’avversario di categoria superiore. Le cose migliori le hanno costruite proprio gli uomini di Binotto, vicini al gol in alcune occasioni, la più clamorosa al 26’, con una penetrazione dell’instancabile (nonostante i suoi 38 anni) Nuzzolo, la cui conclusione ravvicinata è però stata deviata da Saipi. Il Lugano si è risvegliato soltanto nei minuti finali, con due azioni fotocopia: recupero di Sabbatini sulla tre-quarti, Abubakar imbuca per Celar, il quale fa spegnere il pallone su Guivarch (il primo sull’uscita del portiere, il secondo su una respinta di piede).
In mezzo al campo si è illustrato capitan Sabbatini, probabilmente il migliore dei suoi per continuità d’azione (da un’area di rigore all’altra), mentre Custodio ha faticato a togliersi dalla marcatura di Nuzzolo che gli ha spesso impedito di prendere palla nella tre-quarti difensiva per impostare l’azione d’attacco. La poca precisione in mezzo al campo non ha certo favorito Abubakar e Celar, i quali si sono visti davvero poco.
Nella ripresa il Lugano ha provato ad alzare il ritmo e al 47’ si è costruito un’ottima occasione con il solito Sabbatini, il cui tiro dal limite è stato deviato da Guivarch. Con il passare del tempo, i padroni di casa hanno iniziato ad accusare un calo fisico, del quale, però, il Lugano non è riuscito ad approfittare. Tra i cambi effettuati da Croci-Torti, il più azzeccato sembrava essere l’ingresso dell’algerino Amoura, apparso subito vivace e propositivo, mentre Lungoyi non era mai riuscito a illustrarsi. E invece, è stato proprio il ginevrino a trovare quello che si è rivelato essere il gol partita, messo a segno all’89’ su servizio di Lavanchy a conclusione di una ficcante ripartenza (bello l’anticipo sull’uscita di Guivarch). A dire la verità, il Lugano ha pure avuto dalla sua un pizzico di buona sorte: la posizione di partenza di Lungoyi, infatti, è sembrata essere al di là dell’ultimo difensore, senza dimenticare che nel primo tempo un colpo di testa di Haile-Selassie era stato deviato con il braccio da Lavanchy, senza che il signor Horisberger decretasse la massima punizione (in Coppa il VAR non c’è).
Il Lugano, dunque, avanza e supera un ostacolo molto insidioso. Lo fa al termine di una partita tutt’altro che brillante, ma davvero in Coppa conta soltanto vincere. Giovedì i bianconeri ritroveranno la Super League, con la sfida di Cornaredo contro il Grasshopper e, probabilmente, con in panchina un nuovo allenatore.
Rete: 89’ Lungoyi 0-1
Neuchâtel Xamax: Guivarch; Bangura, Berisha, Djuric; Gomes, Beloko (77’ Kasongo), Hammerich, Haile-Selassie; Nuzzolo (82’ Gazzetta); Ouhafsa (61’ Mafuta), Lahiouel (77’ Sourdez)
Lugano: Saipi; Daprelà (72’ Hajrizi), Maric, Ziegler; Lavanchy, Sabbatini (72’ Guidotti), Custodio, Lovric, Facchinetti; Abubakar (80’ Amoura); Celar (57’ Lungoyi)
Arbitro: Horisberger
Note: 3’000 spettatori. Lugano privo di Bottani e Baumann (infortunati) e Osigwe (ammalato).