Pyae Lyan Aung riceverà asilo politico. In maggio aveva salutato col simbolo di resistenza militare al golpe nel suo Paese
Il Giappone concederà asilo a un portiere della nazionale di calcio birmana. L'uomo si è rifiutato di tornare nel suo Paese, a giugno, temendo rappresaglie per aver espresso la sua opposizione al golpe del primo febbraio. Il Governo nipponico ha deciso di accettare la sua richiesta di asilo e di concedergli lo status di rifugiato, secondo quanto riferito da diversi media giapponesi che citano fonti vicine alla vicenda.
Nel maggio scorso Pyae Lyan Aung aveva fatto il saluto con le tre dita, simbolo di resistenza al golpe militare in Birmania, poco prima di una partita di qualificazione per la Coppa del mondo 2022. «Se tornassi in Birmania la mia vita sarebbe in pericolo. Ho deciso di rimanere in Giappone», spiega il giocatore.
Il Giappone accetta solo una piccola parte delle richieste di asilo che riceve e le procedure possono richiedere anni. Ma Tokyo ha deciso da qualche mese di estendere i permessi di soggiorno dei cittadini birmani in Giappone che lo desiderano, come misura di emergenza di fronte al golpe.