Calcio

Young Boys, calma e continuità sono virtù dei forti

Mai un caso, mai una polemica, nell'orbita giallonera. Si punta su un progetto solido e ben strutturato, operando in silenzio ma con grandi risultati

20 luglio 2021
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All’inizio dell'estate del 2018, per qualche tempo è regnata l’incertezza circa il nome del sostituto di Adi Hütter sulla panchina dello Young Boys (il tecnico austriaco passò all’Eintracht Francoforte). Tanti i nomi che circolavano, ma non quello di Gerardo Seoane, il profilo sul quale però i gialloneri decisero di puntare.

A facilitare il compito dell’allenatore lucernese, neofita ad alti livelli, contribuirono la continuità data al progetto tecnico, nonché una rosa già di ottimo livello che venne in larga parte confermata. Le basi, insomma, già erano state gettate. Con Seoane alla guida, lo Young Boys disputò una stagione eccellente segnata da una serie di record battuti, dalla nascita della Super League. Record che erano fin lì detenuto dai grandi rivali del Basilea, la squadra che dominò la scena nazionale fine al 2016, l’anno coinciso con l’inizio dell’egemonia giallonera che dura tuttora e non sembra poter essere messa in discussione.

Squadra costruita bene

Seoane superò a pieni voti anche il campionato successivo, seguito stavolta a una profonda rivoluzione a livello di organico. Un anno dopo, tocca a lui cedere la sua creatura al successore. Una squadra che, proprio come toccò a lui tre anni fa, David Wagner trova già praticamente costruita. E competitiva.

Al nuovo allenatore tedesco viene riconosciuta da molti di quelli che hanno a che fare con lui, una dote che è propria anche a Gerardo Seoane, ossia la capacità di  interagire con i giocatori anche a livello emotivo, puntando a instaurare anche un rapporto di fiducia sul piano umano, oltre che una relazione di ordine strettamente professionale: uomini, quindi, oltre che giocatori. Benché la rosa della passata stagione fosse larga e piuttosto equilibrata, non sono emersi malcontenti, né giocatori poco utilizzati hanno mai generato discussioni o polemiche. Non tutti sono sempre stati impiegati con continuità, ma ciascuno ha avuto spazio per dare il proprio contributo. A beneficio della condizione sempre ottimale di tutti gli elementi a disposizione del mister.

Qualche cessione è da mettere in conto

Benché la piazza sia attrattiva, il direttore sportivo Christoph Spycher ha detto di aspettarsi che nella finestra di mercato internazionale qualcuno possa essere tentato da una squadra di livello superiore. «Molti dei nostri giocatori - ha spiegato l’ex nazionale rossocrociato - si sono messi in luce attirando su di sé le attenzioni di molti osservatori». Impossibile andare contro le logiche di mercato, ragion per la quale nei cinque anni della sua direzione sportiva, spycher ha imparato a giocare d’anticipo, facendo delle mosse in proiezione di quanto “sente” che potrebbe accadere.

L’organico giallonero è talmente ampio e ben strutturato, che una o due partenze per fare cassa non inciderebbero troppo sulla sostanza di un gruppo che è in grado di rimediare in fretta all’una o all’altra cessione, se si dovessero verificare. Per fare un esempio concreto, David Wagner ha addirittura tre varianti possibili per formare il suo asse centrale di centrocampisti: Sandro Lauper e Michel Aebischer, Vincent Sierro e Christopher Martins, oppure Alexandre Jankewitz e Fabian Rieder. Con il navigato  Marvin Spielmann che a sua volta può essere impiegato al centro.

Benvenuta abbondanza

Il tecnico non ha certo motivo di lamentarsi dell’abbondanza di cui dispone. In primis, perché gli infortuni possono incidere, sulla quantità dei giocatori a disposizione e, di riflesso, sulla qualità di una squadra che nella stagione 2019/20 in alcuni momenti fu confrontata con una decina di defezioni di un certo peso che incisero non poco sul suo rendimento. Wagner, se l’Yb sarà risparmiato dagli infortuni, farà ruotare tutti gli elementi a disposizione. Se lo Young Boys in autunno dovesse entrare in una delle fasi a gironi delle competizioni europee, si troverebbe costretto a sostenere ben 14 settimane “inglesi” (con turno infrasettimanale), 12 in Europa e una sia in campionato sia in Coppa Svizzera. Impossibile quindi prescindere dalla rotazione degli effettivi.

Al contrario di altre piazze (Basilea, Grasshopper, Sion…), lo Young Boys (che sia l’allenatore, il direttore sportivo, i giocatori o la società) non ha mai fornito alcuno spunto per un “caso” o una polemica. Il motore è sempre in funzione, la sua azione è potente ma silenziosa. Seoane ricordò in una delle prime interviste quale tecnico giallonero che una delle cose che apprezzava di più era la possibilità di lavorare in un clima di grande serenità e calma. Le competenze e i ruoli sono definiti, si lavora assieme laddove serve la collaborazione. Con il quinto titolo filato quale obiettivo. A questo punto minimo.