I rossoblù mettono sotto lo Stade Losanna e tornano sul treno salvezza. Raineri: 'Ma la classifica bisogna guardarla a maggio, lo ripeto sempre'
A meno uno dallo Xamax, sconfitto nettamente dallo Sciaffusa, e dal Kriens che gioca domani. La serata del Chiasso è sicuramente una boccata di ossigeno. La squadra di Raineri si prende tre punti fondamentali contro lo Stade Lausanne, risale di forza sul treno della salvezza recuperando lo svantaggio subito anche con un uomo in più, ribaltando il risultato ancora nel corso del primo tempo e festeggiando una vittoria liberatoria, che dà morale e accorcia la classifica.
Dopo il pareggio incassato all’ultimo secondo col Grasshopper, a seguito di una prestazione comunque ottima, moralmente poteva non essere semplice scendere in campo stasera. Ma che nessuno in casa Chiasso si desse per spacciato è realtà e non retorica.
Certo che il gol di Ajidini, qualche minuto dopo l’espulsione diretta di Albizua (un episodio, dopo nemmeno 20’, capace di cambiare sicuramente le sorti di una sfida, con più di 70’ da giocare con l’uomo in più), è sembrato l’ennesima beffa. Il giocatore dello Stade Lausanne ha sfruttato una indecisione di Safarikas. «Non ci siamo persi, abbiamo continuare a lavorare», commenta Baldo Raineri. E infatti i suoi hanno trovato il pari con un pregevole colpo di tacco di Marzouk, defilato, su corner di Pavlovic, dopo che lo stesso numero 10 aveva già colpito un palo. Dei due giocatori parla Raineri: «Younes quando sta bene è importante per noi. Aveva problemi fisici, dopo 10 mesi di infortunio ai legamenti e si era anche un po’ smarrito, ora si è ripreso. Pavlovic è un giocatore vero, non lo dice solo la carriera ma anche le sue prestazioni, è una vergogna che non giochi a livelli più alti».
Prima della pausa, i rossoblù hanno trovato anche il 2-1 con Malinowksi, bravo a capitalizzare con un bel gol lo spazio lasciatogli dalla difesa avversaria. Ribaltone e partita incanalata come il Chiasso voleva. Nella ripresa, le occasioni sono state ancora tutte dei padroni di casa, con Bahloul Sifneos, Strechie, Pasquarelli, Hadzi, anche se nel finale lo Stade Lausanne ha provato a spingere. «Sicuramente in testa ci sono tornati i fantasmi del Grasshopper», ammette il tecnico. «Ora con la vittoria abbiamo accorciato la classifica, anche se per me bisogna guardarla a maggio, lo ripeto sempre, e mettiamo pressione anche ad altri. La mia squadra ha dei concetti, c’è voluto tempo per farli diventare automatismi. Non parlerei di un’andata sprecata, avevo messo in conto che poteva essere così. Mi auguravo solo che non ci distanziassimo troppo e siamo rimasti aggrappati». Oggi la salvezza non pare un miraggio, ma venerdì si gioca col Thun. «Non mi fanno paura quegli avversari bensì le squadre di mezzo, che non hanno più niente da chiedere», la lancia così Raineri.