Il tecnico del Lugano presenta la sfida di Basilea: ‘Sarà una partita complicata. Tutti a disposizione: ciascun giocatore dell'organico freme per rendersi utile
Il bilancio della passata stagione delle sfide dirette tra Basilea e Lugano premia i renani con due vittorie, contro il successo per 2-1 del Lugano a Cornaredo dello scorso 1° luglio e il rocambolesco pareggio 4-4 di circa quattro settimane dopo al St. Jakob Park. A parte lo 0-3 di metà novembre 2019, quindi, risultati e statistiche sono in grande equilibrio.
Se analizziamo le tre partite dell’anno solare 2020, troviamo due successi del Lugano (il citato 2-1 e l’1-0 della fine di novembre firmato nei minuti di recupero da Bottani) intervallati dal citato 4-4 del St. Jakob Park, partita che i bianconeri avrebbero anche potuto decidere a proprio favore (rimediò Cabral all’ultimo respiro). Insomma, tra renani e Lugano ultimamente c’è sempre partita, con risultato sempre aperto. Di che rendere appassionante la sfida di domenica in terra renana, con i rossoblù saliti in solitaria al secondo posto alle spalle dello Young Boys, con un +3 sull’accoppiata formata da Lugano e San Gallo, l’ultima vittima in ordine di tempi del complesso di Maurizio Jacobacci.
«La nostra mentalità - puntualizza non senza una punta di orgoglio il mister dei ticinesi - prevede che si vada in campo sempre per vincere le partite, e questo già la dice lunga sulle nostre ambizioni di classifica. La dice lunga anche la volontà di raggiungere il più presto possibile i 39 punti. Non sto dicendo che vogliamo i 39 punti dopo 36 partite. Li vogliamo prima possibile perché siamo ambiziosi. Vogliamo salire a quella quota per poi avere delle partite in cui possiamo andare a raccogliere qualcosa d'altro. Per me è un concetto chiaro. Il nostro obiettivo non sono solo i 39 punti intesi come quota salvezza».
Dopo aver messo in difficoltà lo Young Boys e battuto il San Gallo, ecco il Basilea, culmine di un trittico di alta classifica. «Oggi siamo terzi, i renani hanno tre punti in più. Hanno tante cose più di noi; budget, giocatori ex internazionali, nazionali. Hanno una rosa notevole a disposizione. Domenica li affrontiamo in trasferta, sarà una partita molto dura, difficile, come quella contro il San Gallo, che reputo una squadra molto forte con giovani di alto livello. Lo stanno dimostrando anche in questa stagione, dopo averlo fatto già nel passato campionato. Affrontiamo un Basilea che giovedì ha espugnato il Tourbillon, un campo mai facile. Il 3-2 non rende del tutto onore alla superiorità dei renani. Hanno dominato per almeno 75 dei 90 minuti, avrebbe potuto segnare più dei tre gol che hanno realizzato. Ci aspetta un impegno complicato, ma sappiamo di cosa siamo capaci. Abbiamo qualità importanti e vogliamo andare a Basilea per fare risultato. Negli ultimi anni l’esito degli scontri diretti dice che c’è un certo equilibrio tra le due contendenti. Penso al 4-4 nell’ultima trasferta in ordine di tempo al St.Jakob Park, un incontro che avremmo meritato di vincere. Sul 4-3 Janga ha avuto la palla gol del 5-3 ma l’ha fallita e abbiamo poi incassato il pareggio all’ultimo istante. Fu però una grandissima prestazione, nella quale dimostrammo di cosa siamo capaci anche sul fronte d'attacco, pur peccando, in quell’occasione, sul piano difensivo. Resta il fatto che segnare quattro gol al Basilea fuori casa non è un’operazione da niente».
I renani sono zeppi di individualità di spicco. Kasami è il trascinatore del Basilea. «L’ex Sion è un centrocampista che segna tanti gol, ma appartiene a una compagine che dispone di tanti altri calciatori di ottimo livello: penso a Frei, Zuffi, Stocker, Cabral, Van Wolfswinkel, a segno al Tourbillon e gran lavoratore a beneficio del gruppo, Pululu, Zhegrova, i laterali Widmer (giovedì assente in quanto ammalato, ndr) e Petretta, due centrali forti come Klose e Cömert. Un organico di tutto rispetto. Per cercare di fare punti al St. Jakob Park dobbiamo disputare una signora partita, solida difensivamente, come contro lo Young Boys, penso soprattutto al primo tempo. Davanti dobbiamo essere cinici nella finalizzazione delle occasioni che sapremo crearci. Non saranno tante, dobbiamo essere bravi a sfruttarle».
Contro il San Gallo Macek è entrato ed è stato subito decisivo. Segno che dalla panchina giungono impulsi e risposte importanti. «È giusto che sia così. Ho sempre detto che non abbiamo undici titolari, bensì un’intera rosa di candidati a una maglia. Se ne manca uno, c’è un sostituto pronto a rilevarne il posto, senza creare scompensi alla squadra, naturalmente portando in campo le proprie peculiarità . È importante poter contare su un organico con tanti giocatori del medesimo livello. Ad eccezione di Osigwe (problema alla spalla) tutti i giocatori sono a disposizione. È un segnale importante, questa rosa vive. Tutti hanno voglia di far parte di questo gruppo. Così, succede che ci siano giocatori che si devono accomodare in tribuna anche se meriterebbero un posto in panchina, se non addirittura nell’undici titolare. È davvero una bella cosa, anche se poi tocca a me il compito ingrato, in veste di allenatore, di lasciar fuori l’uno o l’altro. Preferisco però avere questi problemi di abbondanza che non quelli di chi non ha alternative ai titolari. Non è la prima volta che mi trovo a lavorare con l’imbarazzo della scelta. Lo reputo un ottimo segnale perché attesta che siamo in buona forma. Tutti vogliono fare parte di questo gruppo che sta ottenendo buoni risultati».