Calcio

Jacobacci e un centrocampo bianconero da reinventare

Per la sfida di domenica a Cornaredo (ore 16) contro il Basilea il tecnico del Lugano non potrà contare su Sabbatini (infortunato) e Custodio (squalificato)

27 novembre 2020
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Cercasi centrocampo per affrontare domenica alle 16 a Cornaredo il blasonato Basilea, reduce dalla vittoria infrasettimanale con il Losanna (2-1) che lo ha riportato a -3 dagli stessi bianconeri, dal canto loro secondi a due lunghezze dal leader Young Boys dopo il pareggio di Ginevra (1-1) che ha allungato a 15 la striscia di risultati utili consecutivi in campionato. Il tecnico del Lugano Maurizio Jacobacci dovrà infatti fare a meno dello squalificato Custodio e di capitan Sabbatini (ancora alle prese con un guaio muscolare, dovrebbe rientrare settimana prossima), oltre a Oss (problemi con la schiena). Due centrocampisti fondamentali che mancheranno nello scacchiere bianconero, anche se questo non sembra turbare più di tanto l'allenatore bernese.

«Non sono preoccupato, in quanto abbiamo diversi sistemi di gioco e giocatori che si possono adattare ai vari moduli – spiega Jacobacci nella consueta conferenza stampa che precede la partita del weekend –. Poi dipende sempre dal risultato e chiaramente dovremo fare i conti con gli avversari, ma sta a noi essere intelligenti e capire quando e come muoverci per colpirli».

Tra le varianti di formazione possibili, l'inserimento di Guidotti al posto di Custodio, ma anche il posizionamento di Covilo davanti alla difesa tra lo stesso centrocampista ticinese e Macek, in supporto del titolarissimo Lovric. «Voglio aspettare ancora la rifinitura di domani, poi valuterò come andare in campo. Come detto abbiamo varie possibilità e soluzioni, ma molto importanti sono i movimenti, li abbiamo allenati tutta la settimana e sono convinto che la squadra avrà fatto un passo ulteriore in quest’ottica».

Un attacco scandinavo che deve ancora 'scaldarsi'

A proposito di movimenti e sintonia, la coppia d'attacco scandinava formata dal rodato svedese Alexander Gerndt (2 gol finora) e dal giovane danese Jens Odgaard (ancora a caccia della prima rete dopo quattro partite) non sembra ancora ben affiatata... «Voi giornalisti parlate molto dell’attacco con il rischio che le punte psicologicamente si blocchino, spero che non abbiano letto i giornali ultimamente. Io credo che si tratti solo di affinare i movimenti, li vedo in allenamento e sottoporta si sanno far valere e segnano molto. Hanno caratteristiche diverse, Odgaard a differenza di Gerndt non si sposta molto sulle fasce, è una punta centrale, un giocatore tipicamente d’area e proprio lì non guasterebbe maggior cattiveriada parte sua. Alex invece svaria spesso, in particolare sulla fascia sinistra, anche se più dovrebbe trovarsi più spesso in area, lui che ha un sinistro micidiale. In ogni caso non dimentichiamo che in panchina abbiamo giocatori che scalpitano, come Bottani (che dovrebbe rientrare ma che ha nelle gambe solo 45 minuti), Lungoyi, Ardaiz e Monzialo. Hanno tutti mezzi importanti».

Alla sfida di domenica il Lugano arriverà guardando la squadra di Ciriaco Sforza – tra l'altro l'ultima a battere i ticinesi a Cornaredo in campionato, 3-0 il 10 novembre 2019, da quel giorno sono arrivate 8 vittorie e 6 pareggi tre le mura amiche – dall'alto al basso, ma che compagine si troverà di fronte? «Ho visto la partita con il Losanna. I vodesi non meritavano di perdere, hanno messo in difficoltà la compagine renana, che con le sue individualità importanti alla fine è riuscita a portare a casa i tre punti. Possono contare su molti giocatori sopra la media, vedi Frei, Kasami, Cabral, Stocker e in difesa i solidi Cömert e Klose. Inizialmente hanno avuto poco tempo per assimilare gli schemi, visto il loro impegno nelle qualifiche di Europa League, ma adesso sono in crescendo».

'Maradona faceva vivere il popolo, il pubblico e la squadra dove giocava'

Campano di origine, Jacobacci quando giocava nel Wettingen aveva affrontato il Napoli con Maradona in campo, nella Coppa Uefa 1989/1990... «Maradona non ha paragoni possibili, è unico nel suo genere. Faceva vivere il popolo, il pubblico e la squadra dove giocava. I giocatori attorno a lui miglioravano tutti, per questo il Napoli ha vinto due scudetti: c’era una squadra che correva alla morte per lui perché sapeva che quando Diego prendeva il pallone faceva sempre qualcosa di importante e decisivo. Un giocatore così noi e gli altri se lo sognano, però il Lugano se gioca unito e da gruppo può dire la sua contro qualsiasi avversario. È questa la nostra forza e dovrà essere così anche contro il Basilea».