All'ottavo tentativo i rossoblù di Raineri festeggiano il primo successo, battendo lo Xamax grazie a un rigore di Sifneos. 'Meritavamo i tre punti'
Quando una vittoria cambia totalmente la prospettiva delle cose. Il Chiasso all’ottavo tentativo centra il suo primo successo e ora anche la classifica, che sino a pochi giorni fa era brutta, in fondo non fa più così paura, col Wil che ha una partita in meno e il Neuchatel battuto stasera a 4 punti. «Avevamo tante certezze. Il nostro unico dubbio era la classifica: ci siamo impegnati a non guardarla, prendendo partita dopo partita e vedendo poi dove arriveremo», spiega a fine gara un raggiante Baldo Raineri.
Se ci fosse una sceneggiatura, probabilmente il regista avrebbe pensato che dopo tutta questa attesa la vittoria non poteva essere banale e infatti è stata proprio una sfida da antologia. Il Chiasso ha dominato il primo tempo, basti pensare alla decina di tiri scagliati verso la porta, si è portato sul doppio vantaggio, prima con Marzouk che ha crossato in mezzo e Bahloul che si è fatto trovare pronto a battere Walthert e a inizio ripresa con Bahloul a restituire il favore al compagno: al marocchino è bastato spingere la palla in porta. E poi? Come successo altre volte, gli episodi hanno iniziato a girare male, con l’espulsione di Magnin frutto di due ammonizioni nel breve volgere di una decina di minuti, e gli ospiti che dapprima hanno accorciato con un missile di Mveng e poi addirittura pareggiato con un pallonetto pazzesco di Dominguez dopo pallone perso sulla trequarti dai rossoblù. «In quel momento, sarebbe stato pesantissimo non vincere. Meritavamo i tre punti», sostiene il tecnico. Infatti, la squadra di Raineri non si è lasciata scoraggiare e nei minuti finali ha trovato un rigore per fallo su Silva, realizzato da Sifneos, che le ha regalato il successo. Prima dell’urlo liberatorio, un palo dello Xamax. «Abbiamo giocato 60 minuti di grande calcio, in seguito le situazioni avverse ci hanno portato a trovarci con un uomo in meno e un gol incassato davvero incredibile. In quel momento è entrata in gioco la soggezione di non farcela, però i ragazzi hanno giocato anche in dieci per vincere, hanno avuto un’enorme reazione, con disperazione. Siamo riusciti ad andare forte su pallone e avversari, forte a difendere nella loro metà campo, riuscendo a difendere in avanti. Quando riusciamo a farlo e facciamo anche gol…», riassume l’allenatore.
E tutto ciò dopo un mese surreale praticamente senza mai giocare, con una quarantena. Ora si guarda avanti: «Vedremo come reggeremo, ci aspetta un tour de force e non è facile giocare ogni tre giorni». Ma forse (a Raineri non l’abbiamo detto, però…) potrebbe essere arrivata la svolta.