L'estremo difensore, che stasera difenderà la porta della Nazionale nell'amichevole con il Belgio (20.45), ha lasciato Lipsia per ripartire dal Psv Eindhoven
Se si soffermasse a riflettere sull’ultima volta nella quale ha indossato la maglia numero 1 della nazionale rossocrociata, a Yvon Mvogo verrebbero probabilmente i brividi. L’attuale estremo difensore del Psv Eindhoven, infatti, era stato tra i protagonisti della mortificante sconfitta in amichevole contro il Qatar (1-0 a Lugano), pochi giorni prima del fondamentale successo per 5-2 sul Belgio che aveva regalato alla Svizzera le “final four” della prima edizione di Nations League. E sarà proprio contro il Belgio che domani sera la Nazionale di Petkovic preparerà le ultime due sfide di Nations League contro Spagna e Ucraina.
A 26 anni, Mvogo sembra avere trovato la tanto ricercata continuità. Dopo il trasferimento da Lipsia, ha preso casa ad Eindhoven, dove in stagione ha disputato otto partite. Certo, il campionato olandese non è la Bundesliga, ma per il friborghese era importante giocare e in queste prime settimane è già sceso in campo tre volte in più di quanto aveva fatto negli ultimi tre anni in Germania… «Non considero questo passaggio come uno smacco, ma come una prova da dover affrontare. Sono sicuro di non aver ristagnato, al contrario credo di aver compiuto più progressi che se fossi rimasto in panchina. In particolare per quanto riguarda concentrazione, leadership e presenza tra i pali».
Nessun rimpianto, dunque, ma piuttosto una forma di sollievo per l’ex portiere dello Young Boys, finalmente tornato protagonista, in Nazionale come nel club. Nonostante lo scarso tempo di gioco, Mvogo non ha mai abbandonato i quadri della massima selezione elvetica. Una fiducia, quella accordatagli da Valdimir Petkovic, che l’estremo difensore ha saputo apprezzare… «Il Mister ha sempre saputo caricarmi di grande motivazione, per me si è rivelato essere un sostegno importante. Non posso che ringraziarlo». Ora starà al diretto interessato convincere Petkovic in quella che è diventata una lotta a due con Jonas Omlin per il ruolo di riserva di Yann Sommer.
L’aver ritrovato continuità permette a Mvogo di giocarsi le sue chance alla pari… «Ovviamente mi fa piacere tornare a giocare con regolarità. In particolare nel ruolo del portiere, le sensazioni e la fiducia in sé stessi sono molto importanti. Mi sento meglio di partita in partita e questa è un’occasione da cogliere al volo. Vivo ogni momento a cento all’ora e anche il ritmo di gioco al quale siamo sottoposti non mi disturba: anzi, per me è molto meglio poter scendere in campo con un calendario molto fitto».
In agosto, dopo la firma che lo ha portato per due anni in Olanda (in prestito), ha disputato tutte le partite del Psv Eindhoven: nonostante qualche passo falso, ad esempio il pallonetto da 50 metri incassato contro l’Omonia Nicosia… «Quel gol non avrebbe mai dovuto essere convalidato, in quanto il pallone era in movimento (si trattava di un calcio di punizione, ndr). Resta il fatto che quel gollonzo non ha certo giovato alla sua immagine.
Ciò nonostante, il suo ruolo da titolare non viene messo in discussione da Roger Schmidt, ex tecnico del Bayer Leverkusen e ora sulla panchina del Psv… «Sentire di godere della fiducia di un allenatore può cambiare la vita sportiva di un calciatore», conferma il portiere dall’alto del suo metro e novanta d’altezza. Il rapporto tra Mvogo e Schmidt è eccellente e il tecnico rappresenta la ragione principale dell’arrivo del friborghese in Olanda… «Ci eravamo parlati per telefono prima della mia firma. Sono arrivato con lo spirito giusto, in quanto l’allenatore aveva fatto capire di contare su di me».
«Avrei preferito affrontare una squadra di media caratura, siccome in Nations League abbiamo già quali avversarie Spagna e Germania. Ma è meglio abituarci, in quanto nelle eliminatorie per i Mondiali 2022, in marzo e settembre dovremo confrontarci con turni di tre partite consecutive». Vladimir Petkovic, insomma, avrebbe fatto a meno della trasferta a Lovanio. E dello stesso pensiero è probabilmente Roberto Martinez, tecnico dei Diavoli Rossi che in Nations League affronteranno Inghilterra e Danimarca. Anche perché, alla fine, i due tecnici daranno spazio soprattutto alle seconde leve, in modo da preservare i titolari per le due sfide che contano. L'utilità di una simile amichevole, dunque, sta probabilmente proprio nella possibilità di vedere all'opera coloro i quali solitamente trovano poco spazio.
Questa mattina la Nazionale si è svegliata con due casi di Covid-19. Sono infatti stati trovati positivi Jordan Lotomba (Nizza) e un membro dello staff medico. Nessuno dei due presentava sintomi e sono subito stati posti in quarantena. Tutti gli altri membri del clan della Nazionale sono invece risultati negativi, per cui il medico cantonale di Basilea campagna (la Svizzera era in ritiro a Pratteln) non ha ritenuto necessari ulteriori provvedimenti. Vladimir Petkovic ha deciso di non sostituire Lotomba e in mattinata la nazionale ha preso il volo alla volta di Bruxelles. Ovviamente, senza i due ammalati.
Belgio: Mignolet; Bornauw, Boyata, Mechele; Chadli, Praet, Dendoncker, Kayembe; Lukebakio, Batshuayi, T. Hazard
Svizzera: Mvogo; Cömert, Akanji, Omeragic; Fernandes, Xhaka, Sow, benito; Steffen, Gavranovic, Mehmedi
Arbitro: Brisar (Francia)