Tredicesimo risultato utile filato per i bianconeri. A Vaduz Oss nel recupero replica a Cicek
Per il Vaduz è il secondo punto del suo campionato da neopromossa più o meno unanimemente considerata un’intrusa destinata a lasciare presto la Super League. Anche per il Lugano, quello del Rheinpark è da considerarsi un buon punto, in quanto ottenuto in trasferta, all’ultimo assalto, su un campo che non espugna da 7anni (l’ultima volta che accadde la firma la mise capitan Sabbatini, ma vi è da dire che i sudditi del Principato sono stati a lungo in Challenge League). Il pareggio che fa salire i bianconeri a 6 punti in 4 partite è il tredicesimo risultato utile consecutivo di una compagine che tra altri pregi ha sicuramente quello di battersi fino alla fine edi riuscire a riprendere con ostinazione (e qualità) risultati e partite che sembrano compromesse. Lugano difficile da battere, quindi, che però è al terzo pareggio di fila in un campionato che si era aperto sotto i migliori auspici grazie al successo del match d’esordio contro il Lucerna dell’ex Celestini, sconfitto 2-1 a Cornaredo.
Insomma, squadra tosta e mai doma, quella di Jacobacci, che però sabato sera con maggiore aggressività dal primo minuto forse avrebbe ottenere qualcosa di più, al netto di quanto possa pesare un punto colto nei minuti di recupero contro un’avversaria che si stava difendendo con un certo ordine.
In campo con il debuttante norvegese Odgaard, schierato da Jacobacci in attacco in compagnia di Gerndt (sempre molto abile nelle rifiniture), i bianconeri sono entrati veramente in partita solo dopo una ventina di minuti in cui sono parsi fin troppo arrendevoli, in attesa di capire come si sarebbe mosso l’undici di Frick. Il quale non si può certo dire che abbia approfittato della situazione per fare male a Osigwe, preferito a Noam Baumann e una volta di più confermatosi su ottimi livelli. Superato senza problemi il periodo di ambientamento ai ritmi blandi di un match che ha fatto fatica a decollare, il Lugano ha gradatamente preso possesso del campo, facendo leva su una maggiore aggressività, al servizio del recupero del pallone, esercizio che per la prima metà della contesa era davvero riuscito maluccio.
il cambio di marcia
La clamorosa traversa piena di Lovric attorno alla mezz’ora, unitamente a un paio di conclusioni di Sabbatini, testimoniano di una chiara inversione di tendenza a favore degli ospiti. Castigati, però, da un’ingenuità di Lavanchy, reo di un intervento scomposto e inutile ai danni di Hug in area di rigore. L’arbitro ha sanzionato con il rigore poi realizzato da Cicek l'intervento con i tempi sbagliati del laterale ospite: Vaduz immeritatamente in vantaggio nel momento in cui il controllo della partita era saldamente in mani bianconere.
Convinto di poter riacciuffare il punteggio e di, quantomeno, riequilibrare le sorti dell’incontro, Jacobacci ha inserito dapprima Lungoyi e Bottani, ottenendo subito risposte incoraggianti, in termini di occasioni (vicino al gol anche il citato Odgaard). Per fare breccia nell’arcigna difesa del Principato, però, il mister bianconero ha dovuto attingere ancora più a fondo alla sua panchina, dalla quale sono entrati Covilo, Macek ma soprattutto Marcis Oss, il lettone mandato in campo per sfruttarne le doti aeree in occasione delle palle inattive, autore di un pregevole pallonetto (anche un po’ fortunato, va detto) con il quale ha battuto Büchel nei minuti di recupero di una sfida che sembrava consegnare un successo di misura immeritato dei padroni di casa, al tiro in tutta la ripresa una sola volta, ancora con Cicek (conclusione a lato).
In sede di bilancio, un buon punto, perché colto in extremis e perché allunga a tredici la striscia di partite senza sconfitte. La sensazione che questo Lugano sia superiore al Vaduz e osando di più avrebbe potuto portare a casa la posta piena, resta però tutta. Le prossime due uscite, entrambe casalinghe, contro due formazioni molto quotate quali sono il San Gallo (sabato) e lo Young Boys (domenica tra due settimane), contro le quali a Cornaredo recentemente i bianconeri hanno raccolto molto, diranno quanto questa sensazione - tutt’altro che brutta, al contrario - possa essere suffragata dal ritorno a una vittoria che, come ricordato, manca dalla prima di campionato.mel