Le disattenzioni costano care ai rossoblù di Raineri costretti alla resa dal Grasshopper. 'Lavoreremo sui nostri sbagli per non commetterne più'
Incolpare qualcuno di una sconfitta nel calcio è sempre peccato, perché si vince e si perde insieme, come sono soliti ripetere allenatori, dirigenti e giocatori, ed è vero, perché difficilmente qualcuno fa la differenza da solo. Ma nel Chiasso che perde la seconda sfida di fila e torna (tristemente, dopo la lunga permanenza dello scorso campionato) all’ultimo posto, ci sono dei calciatori che ancora forniscono una prestazione non all’altezza. Affolter era stato acquistato come pedina di esperienza in difesa, invece per la seconda volta in due partite pecca e i suoi errori, le decisioni sbagliate come le chiama diplomaticamente Baldo Raineri, pesano. Così come le uscite quanto meno affrettate di Jacot, che già erano quasi costate la partita con l’altra squadra di Zurigo, in Coppa. «Si tratta di decisioni che i calciatori prendono in campo, non sempre sono giuste. In settimana localizzeremo quali sono state quelle errate, ne prenderemo atto e vi lavoreremo, cercando di non ripeterle più», spiega a fine gara un allenatore che resta comunque fiducioso: «Sappiamo di dover lottare sportivamente contro tutto e contro tutti, la classifica al momento ci dice che siamo ultimi, è vero, ma ci sono ancora tante partite e la differenza tra noi e una squadra costruita per vincere l’hanno fatta le decisioni errate», insiste.
E il rammarico, ma al contempo quel che fa uscire il Chiasso a testa alta, è proprio questo: aver perso contro una delle favorite più per disattenzioni che per altro. Il Grasshopper al Riva IV ha faticato, nel primo tempo, a mettere in difficoltà i rossoblù, che presentavano alcune novità rispetto alla sfida di Sciaffusa: Dixon in difesa, Streiche a metà campo e Marzouk in attacco dopo i lunghi mesi seguiti all’infortunio. A inizio ripresa, addirittura al primo minuto, però, ecco l’episodio decisivo, quello che ha girato la sfida: uscita fuori tempo di Jacot, difesa in bambola, e per Gjogjev è un gioco da ragazzi addomesticare un pallone che arriva da dietro e metterlo in rete. Il Chiasso, va detto, non molla e reagisce, creando con Andrist una palla gol, il suo tiro finisce sull’esterno della rete. «Lui meno in evidenza che con lo Zurigo? Può essere, è un calciatore che per caratteristiche ha bisogno di toccare molti palloni e invece non è stato servito per come avevamo lavorato in settimana e si è un po’ innervosito, ci sta, perdendosi un attimo, però poi ha risposto in maniera positiva disputando un secondo tempo migliore del primo», così Raineri sulla punta. «Il rientro di Marzouk (oggi capitano, ndr?). Gli abbiamo dato minuti, ma io ricordo sempre come chi gioca è importante tanto quanto chi non è in campo», sottolinea il tecnico. E aggiunge: «Dal Grasshopper mi aspettavo altro, più aggressività, vista la sua qualità».
Nel finale, con i rossoblù che stavano cercando d'inventare qualcosa per raggiungere un pareggio che sarebbe stato tutto sommato meritato, il cinismo degli ospiti porta al raddoppio, con un cross di Nadjack per Bonatini, un gol che in fondo punisce troppo i padroni di casa.