La stagione dei bianconeri parte domani sera con la complicata trasferta di Sciaffusa (con 5 elementi renani in quarantena) valida per i sedicesimi di finale
Prendi un primo turno di Coppa Svizzera che solitamente arriva con almeno un paio di partite di rodaggio alle spalle e scivola via (quasi sempre) in scioltezza, aggiungi l'ingrediente più scomodo e indigesto degli ultimi sei mesi (oltre a un sorteggio non particolarmente fortunato) ed ecco che l'esordio stagionale più insidioso dal ritorno in Super League (nel 2015) del Lugano è servito. Già, perché la scombussolamento portato del mondo del calcio dal Covid ha fatto sì che la stagione 2020/2021 per le compagini di Swiss Football League (escluse le quattro impegnate nelle competizioni europee, che entreranno in lizza allo stadio successivo) scatti proprio con l'antipasto dell'ex trofeo Sandoz e direttamente dai sedicesimi di finale, il cui sorteggio ha "regalato" agli uomini di Maurizio Jacobacci una complicata trasferta – domani sera alle 19.30 – in casa dello Sciaffusa di Murat Yakin.
«È un esordio molto delicato, ne siamo consapevoli – assicura il tecnico dei bianconeri, che si appresta a iniziare la sua seconda stagione sulla panchina sottocenerina, la prima dal principio dopo che in quella passata era subentrato in corsa (a fine ottobre) all'esonerato Fabio Celestini –. Giochiamo fuori casa, oltrettutto su un terreno sintetico, ma soprattutto contro una compagine di ottimo livello, che si è rinforzata parecchio e che può contare su elementi di qualità che hanno giocato in Super League o all’estero, come ad esempio i fratelli Rodriguez (Roberto e Francisco, quest'ultimo arrivato in casa renana proprio da Lugano), Neitzke (già Xamax e Sion) e Da Costa, che è un ottimo portiere (ex Lugano pure lui, come anche Krasniqi). Davanti poi c'è Pollero (in rete tre volte nelle quattro amichevoli precampionato disputate), che conosciamo per il suo trascorso a Chiasso e che sa farsi valere dal punto di vista fisico. Come detto non sarà facile, anche perché essendo la prima partita è difficile capire esattamente i valori e lo stato di forma che le due squadre porteranno in campo. Dobbiamo prendere questa partita con le pinze e stare molto attenti. Anzi, per noi il campionato inizia domani, è con questa mentalità che dovremo scendere in campo».
Una mentalità che si rispecchierà anche nella formazione che l'allenatore bernese schiererà, ossia «la migliore possibile» e che giocoforza non sarà molto diversa da quella ammirata sul finire della passata stagione, anche perché a differenza di quanto capitato in casa Sciaffusa, il mercato estivo non ha (per ora) rivoluzionato l'assetto bianconero... «Dei nuovi arrivati, Guerrero sta facendo egregiamente, lavora con tanta serietà e applicazione. Osigwe sarà all’esordio (Baumann è infortunato, ndr), ma se è venuto da Kriens a Lugano è perché là ha fatto bene, abbiamo grande fiducia in lui. È un portiere esplosivo, bravo con i piedi e che sa leggere la partita. Oltretutto vorrà dimostrare tutto il suo valore, per cui sono certo che si farà trovare pronto. Ardaiz dal canto suo deve continuare nella progressione, partirà dalla panchina ed è possibile che entrerà nel corso del match. Per quanto riguarda le condizioni degli altri elementi della rosa, abbiamo Maric un po' raffreddato e speriamo di recuperarlo. Se non ce la dovesse fare, abbiamo già un'alternativa (Kecskés). Non è passato molto dalla fine dello scorso campionato (il 3 agosto con il successo 1-0 a Neuchâtel, ndr) e Janga a parte (l'olandese dopo la scadenza del prestito è tornato all'Astana, ndr) la rosa in sé è rimasta la stessa. Questo significa continuità e sicurezza nei nostri mezzi e ai ragazzi chiedo questo, che siano consapevoli della nostra forza, perché abbiamo tutte le carte in regola per imporci».
Un passaggio del turno che farebbe indubbiamente felice anche il presidente Angelo Renzetti, il quale non ha mai nascosto di tenere particolarmente alla Coppa Svizzera, vinta tre volte dal club bianconero (l'ultima nel 1993) e sfiorata sotto la sua gestione nel 2016 (sconfitta 1-0 con lo Zurigo in finale al Letzigrund)... «A prescindere dai desideri del presidente, tutti vogliamo fare bene in Coppa, anche perché i ragazzi hanno voglia di rifarsi dopo l'eliminazione patita lo scorso anno a Losanna (ko 3-0 proprio ai sedicesimi di finale). E questa squadra ha i mezzi per andare lontano anche in questa competizione giocata su partire secche, perché dal mio arrivo in panchina ha sempre dimostrato di rispondere presente nelle partite importanti».
Quella di domani per il 57enne bernese sarà una partita speciale, in quanto lo vedrà tornare da avversario nella città nella quale ha passato gran parte della sua carriera di allenatore (oltre 120 partite tra il 2011 e il 2016)... «Quello trascorso a Sciaffusa è stato veramente un bel periodo con tante soddisfazioni, due promozioni (in Prima Lega e Promotion League, ndr) e belle gare proprio in Coppa. Mi fa piacere tornare, oltretutto sarà la prima volta nello stadio nuovo, ai miei tempi c'era ancora la Breite».
Un piacere che si spera possa rimanere tale, sia per l'andamento dell'incontro, sia per la questione coronavirus, con tre giocatori e due membri dello staff risultati positivi al tampone e ora – a differenza del resto del gruppo, decisione presa dal medico del cantone renano – in quarantena... «Sinceramente non ne abbiamo discusso. Abbiamo cercato di preparare la partita nel miglior modo possibile sul piano tattico e tecnico. Sul resto non abbiamo potere di influenzare le cose. Noi stiamo attenti ai comportamenti durante la settimana e prima e dopo le partite. Il rischio c’è sempre, ne siamo consapevoli, ma anche pensarci troppo non è opportuno. Dobbiamo rimanere tranquilli e convivere con questa situazione, sperando che non capiti anche a noi».
Guardando oltre la Coppa, sabato 19 settembre il Lugano inizierà davvero a fare sul serio con l'esordio in Super League a Cornaredo contro il Lucerna dell'ex Fabio Celestini. Nonostante il buon quinto posto della scorsa annata, Jacobacci preferisce mantenere un basso profilo... «Sinceramente il nostro obiettivo è essere concreti e dare continuità a quanto fatto nella scorsa stagione. Da quando sono arrivato io abbiamo compiuto cose egregie e sarei contento di vedere la mia squadra effettuare nuovamente lo stesso percorso. L’importante è non metterci troppa pressione addosso, perché ciò non ti aiuta a lavorare serenamente. I traguardi si definiscono strada facendo, il più importante è la salvezza, poi vedremo se sarà quello appropriato o se potremo alzare l'asticella».