Domani a Lisbona si giocheranno la Champions due squadre vincitrici dei rispettivi campionati: Bayern a caccia del sesto trofeo, Psg del primo
La prima "vera" finale di Champions da 22 anni a questa parte. Non succedeva infatti dalla stagione 1997/'98, Real Madrid-Juventus 1-0 con rete di Mijatovic, che nell'atto conclusivo della massima competizione europea si affrontassero due squadre che nella stagione precedente avevano vinto i rispettivi campionati nazionali. Domani sera allo stadio Da Luz di Lisbona (ore 21 con diretta in chiaro oltre che su Rsi La2 anche su Teleclub Zoom) sarà così, un ritorno alle Coppe dei Campioni del passato, con la sfida fra due compagini, Psg e Bayern Monaco, che Ligue 1 e Bundesliga le dominano da anni. I parigini conteranno sull'enorme talento della coppia Neymar-Mbappé, capaci di tutto se in giornata di grazia, ma in Francia contano anche sul fatto che "il Lione ha dimostrato che il Bayern non è imbattibile".
Sarà anche così, ma la semifinale tra i bavaresi e la formazione di Rudi Garcia è finita 3-0 e a orientare il pronostico sono anche i numeri. La squadra di Flick non perde una partita ufficiale dal 7 dicembre scorso, ha vinto le ultime 21 gare di tutte le competizioni ed è la seconda squadra, dopo il Milan nella stagione 1992/93, ad aver raggiunto la finale vincendo tutte le gare stagionali della competizione. Anche allora l'altra finalista era francese: il Paris Saint-Germain oggi, il Marsiglia allora e la Coppa finì in Francia. Inoltre il Bayern in stagione ha messo insieme 158 reti in 51 partite totali, con la coppia Lewandowski-Gnabry che è già arrivata, in questa Champions, a 24 gol, 15 il polacco e 9 il tedesco, battendo così il primato di realizzazioni in coppia che era di Cristiano Ronaldo e Bale che nel Real Madrid vincitore nel 2013/'14 segnarono 23 reti (17 il portoghese, un record a questo punto minacciato da Lewandowski). Se dovesse battere il Psg, la formazione tedesca porterebbe a casa il secondo "triplete" (campionato e coppe nazionale ed europea) della sua storia dopo quello del 2013, nonché la sesta Champions (o Coppa dei campioni) in 11 finali.
È invece a caccia del suo primo trionfo alla prima finale nel massimo torneo continentale il club transalpino, passato nel giro di una decina di anni – grazie all'arrivo della proprietà (e dei suoi milioni) qatariota nel 2011 – dal rischio di retrocedere nella seconda divisione francese al tetto d'Europa. Per completare l'impresa i francesi si affideranno in particolare alla coppia di "artisti" del pallone Neymar e Kylian Mbappé, inseparabili anche fuori dal campo. «Se la loro intesa è il nostro principale atout? Sì, certamente – ammette il tecnico Thomas Tuchel –. È un buon mix tra Ney, giocatore fortissimo nel dribbling e nell'uno contro uno, e Kylian che è velocissimo e possiede il tempismo e il senso del gol per segnare in qualsiasi momento. E per gli avversari diventa complicato perché spesso servono due giocatori per marcare ognuno, di conseguenza altri due rimangono liberi (come ad esempio Di Maria, autore di un gol e due assist nella semifinale con il Lipsia, ndr)».
Quel che è certo è che, pur senza l'ambiente di festa e il pubblico che meriterebbe una sfida del genere (si giocherà a porte chiuse a causa del Covid), lo scontro tra due compagini che praticano un calcio tutto proiettato nella metà campo avversaria promette grande spettacolo.