La federazione ticinese ha reso pubblico il protocollo per la stagione che partirà mercoledì. Ne abbiamo parlato con Silvano Beretta della sezione tecnica.
Fermo da metà marzo, il calcio regionale è pronto a ripartire. Mercoledì (26 agosto) scatteranno i campionati di Seconda e Terza Lega, nel weekend successivo quelli di Quarta e a inizio settembre sarà la volta anche della Quinta Lega. Che si ritorni ad animare i campetti di paese fa piacere a tutti gli appassionati, ma ciò non significa che tutto è tornato come prima, che la normalità sia di nuovo la regola. Al contrario: quella che ci apprestiamo a vivere sarà una stagione particolare, che di certo partirà, ma che potrebbe anche non concludersi, dovesse la situazione sanitaria peggiorare in maniera significativa. Si andrà avanti camminando sul filo, nella speranza che nessuna folata di vento faccia precipitare tutti nel baratro. Ma siccome il virus non se n’è andato con l’arrivo dell’estate, la Federazione ticinese di calcio (Ftc) ha dovuto riflettere sugli svariati scenari che la pandemia in corso potrebbe presentare cammin facendo e, soprattutto, su come cercare di minimizzare i rischi per atleti, dirigenti e spettatori.
Ne parliamo con Silvano Beretta, presidente della sezione tecnica della Ftc… «Nell’ultima seduta di comitato, tenuta martedì sera, abbiamo messo a punto quello che sarà il protocollo di sicurezza che tutte le nostre società saranno tenute a seguire. Nella speranza, ovviamente, che tutto questo lavoro non debba mai tornare utile. Abbiamo suddiviso il protocollo in quattro capitoli: allenamenti e competizioni, pubblico, struttura sportiva e quarantena».
Partiamo dal caso che tutti sperano di evitare, quello di una squadra all’interno della quale si presentano casi di positività… «L’articolo 45 del Regolamento di gioco dell’Asf prevede che una società possa richiedere il rinvio di una partita se almeno sei giocatori soffrono di malattie contagiose o sono stati sottoposti a quarantena. Nel secondo caso, la società è tenuta a fornire almeno 72 ore prima del fischio d’inizio, o 96 ore se la partita è prevista il venerdì sera, i documenti che attestano la quarantena, rilasciati su esplicita richiesta dall'ufficio del Medico cantonale».
Se una o più squadre dovessero essere poste in quarantena, il calendario rischierebbe letteralmente di saltare… «La pausa invernale dovrebbe iniziare il 16 novembre, il giorno dopo l’ultima partita del 2020. Abbiamo però fatto presente a tutte le società che in una situazione pandemica come quella attuale vi è il rischio di un accumulo di partite da recuperare, ciò che porterebbe a dover prolungare la prima parte di stagione e, di conseguenza, ad accorciare la pausa invernale. Ovviamente, tutti ci auguriamo che ciò non debba accadere e che la stagione fili via liscia come l’olio, ma i giocatori dovranno essere consci della possibilità di dover giocare anche oltre il 15 novembre».
Mercoledì si inizierà a fare sul serio, ma già da tempo le squadre si stanno allenando… «A questo proposito, teniamo a ricordare a tutti i club la necessità di mantenere la distanza minima di 1,5 metri tra le persone, con la logica eccezione dello svolgimento di attività motorie, sia in allenamento, sia in gara. Per quanto riguarda le mascherine, la Ftc le raccomanda vivamente per lo staff e per i giocatori in panchina. E per cercare di diminuire il rischio contagio, sarebbe bene mettere a disposizione dei giocatori borracce/bottiglie personalizzate».
Potrebbe capitare che il proprietario di una struttura, a seguito dell’aumento dei contagi, sia costretto a chiudere l'impianto… «In questo caso, l’inagibilità di spogliatoi o terreni da gioco non rappresenta un motivo valido per il rinvio di una partita. La federazione si riserva il diritto di far disputare la gara in questione sul campo dell’avversario, oppure su campo neutro con l’accordo delle società. Per quanto riguarda le buvette, le società dovranno fare riferimento al concetto di protezione di Gastrosuisse».
E veniamo al capitolo legato al pubblico: «Anche in questo caso deve essere garantito il distanziamento sociale di 1,5 metri. Alle partite potranno assistere al massimo 1’000 spettatori, suddivisi in settori con una capienza di 300 persone ciascuno. Per fare un esempio, un settore può essere rappresentato da un lato del terreno da gioco. Nel caso in cui l’impianto abbia a disposizione posti a sedere, dovrà essere rispettata la distanza di sicurezza lasciando uno spazio libero tra uno spettatore e l’altro. Se non si potesse garantire la distanza sociale, l’utilizzo della mascherina sarà obbligatorio. Nel caso in cui non vi sia la distanza di sicurezza e l’uso della mascherina non possa essere garantito, la società ospitante sarà tenuta a registrare i dati di tutte le persone presenti, con nome, cognome, numero di telefono, data e orario di presenza. Come comitato Ftc, considerando la difficoltà oggettiva di far applicare distanza e utilizzo delle mascherine, invitiamo le società ad adottare in maniera sistematica la registrazione dei dati».