Dopo Riva-Rancate, saltano anche Collina d'Oro-Maroggia e Vedeggio-Coldrerio. Alcuni giocatori di tutte le compagini momò si trovano al Montezuma venerdì sera
Siamo alla terza giornata dei campionati regionali e già si registrano i primi casi di rinvio a causa della pandemia di coronavirus. Domani sera non si gioca la sfida tra Riva e Rancate valida per il campionato di Terza Lega, a cui si aggiungono però anche un'altra sfida di Terza, tra Collina d'Oro e Maroggia, e una di Seconda (Vedeggio-Coldrerio). Stando a nostre informazioni, tra le fila di tutte e quattro le compagini momò ci sono giocatori che venerdì sera hanno frequentato il discopub Montezuma di Novazzano. Locale notturno che, come riferisce Ticinonews, rimarrà chiuso durante il fine settimana essendo il proprietario e parte del personale in quarantena.
Tutto era cominciato nel pomeriggio, quando la federazione ticinese (Ftc) ha acconsentito al posticipo del confronto, in relazione all'episodio di Novazzano. Quattro giocatori del Riva, infatti, sono stati posti in quarantena, in quanto presenti nella discoteca di Novazzano «Tre di loro non hanno ricevuto alcun messaggio da parte dell’ufficio del medico cantonale - precisa Giorgio Vassalli, presidente del Riva -, ma da buoni cittadini una volta venuti a conoscenza del problema si sono autodenunciati e auto isolati». Inoltre, un quinto giocatore dovrà rimanere in quarantena in quanto appena rientrato dalla Spagna, paese considerato a rischio. Da regolamento, per poter rinviare la partita gli indisponibili dovrebbero essere sei, ma un giocatore in quarantena c’è pure nel Rancate. Tecnicamente, dunque, la partita la si sarebbe potuta disputare «e noi saremmo scesi regolarmente in campo», precisa il presidente Vassalli. Ma è ovvio che si tratta di una situazione a limite. «Per poter giungere al rinvio anche senza i numeri necessari, occorreva l’accordo di entrambe le società - aggiunge Vassalli - e il Rancate ha accettato di buon grado».
«La commissione tecnica della federazione ha ponderato attentamente la situazione - afferma Silvano Beretta, presidente della commissione -. Vista e considerata la segnalazione da parte del medico cantonale, con relativa messa in quarantena, abbiamo ritenuto più che giustificato, nel chiaro intento di preservare la salute pubblica, il rinvio della partita, anche perché le due società si sono accordate in tal senso».
«Era solo questione di tempo - aggiunge dal canto suo Domenico Martinello, segretario generale della Ftc -, sapevamo che prima o poi il caso si sarebbe proposto. Il rinvio di una partita è facilmente gestibile, ma è chiaro che se i casi si dovessero moltiplicare dovremmo passare al piano B, con il possibile accorciamento della pausa invernale, in modo da poter spalmare i recuperi».
Se il buongiorno si vede dal mattino, l’autunno del calcio regionale rischia di essere molto lungo… «La prima considerazione che mi viene alla mente - aggiunge Vassalli - è che rimaniamo sotto una sempre più opprimente spada di Damocle. È il primo, ma non sarà certamente l’ultimo caso del genere con il qual il calcio ticinese dovrà confrontarsi. Anzi, credo che nei prossimi mesi l‘incidenza del virus sui campionati regionali sarà destinata ad aumentare. Non saranno situazioni da prendere a cuor leggero, ma è ovvio che il primo compito è di salvaguardare la salute di tutti, in questo caso specifico di coloro che ruotano attorno al mondo del calcio. Detto questo, ritengo altresì che la ripartenza fosse necessaria. Dovremo però implementare in corso d’opera ulteriori misure per non rimanere costantemente alla mercé del Covid-19».