Jacobacci assicura: domani contro il Lucerna del tecnico che aveva sostituito a Cornaredo lo scorso ottobre non farà calcoli e schiererà i suoi migliori uomini
“Turnover”. Uno dei termini più in voga in queste settimane di ripresa di un calcio europeo che nel tentativo di concludere il più in fretta possibile campionati e coppe lasciati in sospeso prima del lungo stop senza condizionare in maniera troppo pesante la nuova stagione, propone partite a un ritmo di una ogni 3-4 giorni. Oltrettutto in un periodo dell’anno in cui le temperature iniziano a essere piuttosto elevate e nel quale solitamente i giocatori dopo essere rientrati dalle brevi vacanze sono ancora ben lontani dalla forma migliore. Inevitabile quindi, viste le premesse e calcolando che dopo il pareggio di domenica a Ginevra (1-1) al Lugano mancano ancora 12 match da qui al 2 agosto per chiudere questo campionato, pensare a una rotazione, a un ricambio delle forze a disposizione (turnover appunto). O forse no?
«L’idea è di schierare il miglior undici possibile senza fare troppi calcoli e senza guardare troppo lontano, perché prima riusciamo a mettere altri punti in tasca, meglio è - afferma deciso l’allenatore del Lugano Maurizio Jacobacci alla vigilia del secondo match post coronavirus, il primo a Cornaredo, oggi alle 20.30 contro il Lucerna dell’ex Fabio Celestini -. Di conseguenza oltre alla modifica forzata per la squalifica di Sabbatini (espulso domenica per somma di ammonizioni, mentre mancheranno anche Rodriguez per un fastidio a un polpaccio e l’ultimo arrivato Pavlovic, al quale il tecnico vuole concedere ancora un po’ di tempo per inserirsi, ndr), ci potrebbero forse essere uno o due altri cambiamenti in base anche all’ultima seduta di allenamento (svolta ieri alle 18, ndr), ma non di più. Non è una questione di mancanza di fiducia negli altri, bensì voglio cercare di dare continuità al gioco ed evitare di metterci da soli ancor più in difficoltà di quello che già fanno le particolari circostanze di questo campionato».
Di fronte stasera i bianconeri si ritroveranno la squadra più in forma del 2020, che ha ripreso esattamente dove era rimasta al momento del lungo stop. Il successo 2-1 ottenuto domenica contro il Basilea è stato infatti il sesto nelle ultime sette partite per la formazione allenata da Fabio Celestini, che dal suo arrivo in panchina lo scorso 2 gennaio ha ottenuto 16 dei 18 punti disponibili. Già, proprio quel Celestini di cui Jacobacci a fine ottobre 2019 aveva preso il posto sulla panchina ticinese… «Il ruolino di marcia del Lucerna con Celestini in panchina parla da solo, è una squadra resa mentalmente molto forte dai risultati che sta ottenendo e la partita sarà molto dura, certamente non meno di quella giocata domenica a Ginevra. Come in quell’occasione però anche stavolta andremo in campo per vincere senza fare calcoli, anche perché giochiamo in casa, dove non perdiamo da cinque incontri (3 pareggi e 2 successi, ndr). Di sicuro Celestini ha il vantaggio di conoscere a fondo i pregi e i difetti dei miei giocatori, anche se spero che i difetti che all’epoca aveva il suo Lugano oggi siamo migliorati, se non spariti. Inoltre anche io conosco molto bene i giocatori del Lucerna, sappiamo che sono un gruppo molto solido in difesa e con gente che corre tanto a metà campo, mentre davanti hanno elementi che vedono la porta e sanno farsi valere nelle ripartenze. Per non parlare delle palle alte, sulle quali dovremo fare molta attenzione. Ripeto, sarà una partita molto difficile, ma ottenere tre punti in questo momento ci darebbe una spinta incredibile e faremo di tutto per riuscirci».
Un aiuto Bottani e compagni sperano di riceverlo dal pubblico, con Cornaredo che dopo la decisione del Consiglio federale di portare da 300 a 1000 il numero di spettatori ammessi alle manifestazioni, accoglierà circa 800 abbonati di casa (gli altri 200 posti sono “occupati” dagli addetti ai lavori, giocatori compresi). In particolare la società del presidente Renzetti ha elaborato un piano per garantire il 50% delle restanti partite a ognuno dei 1’500 abbonati e stasera a occupare i tre distinti settori dello stadio (da circa 300 spettatori ciascuno) saranno quelli del gruppo A, ossia coloro che solitamente siedono nei settori 2 e 4 della tribuna principale e M, Q e N della tribuna Monte Brè… «Posto che le motivazioni non devono mai mancare nemmeno in una stadio vuoto, in quanto vanno cercate nel nostro essere professionisti, la presenza di una parte della nostra tifoseria è sicuramente una bella notizia. Nello stadio ci saranno solo nostri abbonati, per cui a maggior ragione mi aspetto un tifo positivo che possa sostenere e perché no spingere la squadra verso la vittoria. Ottocento persone in più nel nostro impianto si sentono eccome visto che solitamente arriviamo a 2’500 massimo 3’000 e rotti spettatori (la media si attesta sulle 3’150 presenze, ndr), per cui questi 800 valgono indubbiamente molto di più per noi che per uno Young Boys (24'507) o un Basilea (22'176). Ci tengo però a sottolineare come la mia squadra sia sempre riuscita a trovare energie importanti nel gruppo stesso, in particolare nei momenti di difficoltà durante le partite è sempre uscito il carattere del gruppo. Ed è quello che voglio vedere anche con il Lucerna».