Dopo Gladbach, Werder e Schalke, anche i Rekordmeister del Bayern vanno incontro al club toccato finanziariamente dall'emergenza coronavirus
Come diversi colleghi un po' in tutta Europa, i calciatori del Bayern Monaco e di altri club di Bundesliga hanno accettato di tagliarsi lo stipendio per aiutare i dirigenti delle rispettive società a far fronte alle pensati ricadute economiche della crisi legata al coronavirus. Ad esempio in casa dei "Rekordmeister", in testa al campionato con quattro punti di margine sul Borussia Dortmund al momento dell'interruzione del 13 marzo, tutti i giocatori, i membri dello staff e i dirigenti si sono detti pronti a rinunciare al 20 per cento del loro salario, la cui somma nella stagione 2018/2019 toccava quota 336,2 milioni di euro (su una cifra di affari di circa 750 milioni).
I primi a muoversi in tal senso nel massimo campionato tedesco proponendo spontaneamente di ridursi la paga sono stati i giocatori del Borussia Mönchengladbach (compresi i rossocrociati Yann Sommer, Nico Elvedi, Denis Zakaria e Breel Embolo), imitati in seguito dai colleghi di Werder Brema e Schalke 04. A Dortmund invece, come riportano i media tedeschi, l'allenatore svizzero Lucien Favre avrebbe proposto lui stesso un abbassamento del suo salario, mentre sono in corso le discussioni tra i club e i giocatori, ai quali è stata sottoposta l'ipotesi di una riduzione del 20 per cento della paga in caso di stop definitivo della stagione e del 10 per cento in caso di ripresa a porte chiuse (con conseguente incasso da parte dei club dei diritti televisivi.