Holender e Gerndt affossano lo Young Boys, la linea della paura resta a –7
Serviva come il pane, un successo, al Lugano, per evitare di farsi risucchiare verso il basso in una classifica chiusa da Xamax e Thun. È successo è stato. Non una vittoria qualunque, in quanto conquistata contro lo Young Boys campione svizzero in carica. Di Holender nel primo tempo (17') e Gerndt a 6' dal termine le reti bianconere, per un 2-1 meritato che premia i padroni di casa più attivi nel primo tempo, tutto sommato al riparo da brutte sorprese nella seconda metà della ripresa, dopo una ventina di minuti sofferti, ma in severa ambasce nei 4 minuti finali, condizionati dall'espulsione per doppio ammonimento di Gerndt e dal forcing ospite che ha prodotto il 2-1 di Ballet e un paio di clamorose occasioni fallite davanti a Baumann. Ha sfiorato la beffa, il Lugano, ma alla fine il successo ne ripaga gli sforzi e l'impegno che hanno prevalso sulle tante assenze, l'ultima delle quali quella di Maric, acciaccato e aggiuntosi alla lunga lista di assenze che comprendeva i vari Sabbatini, Bottani e Obexer, tra gli altri.
Decisivo, ai fini della vittoria, il 2-0 formato Gerndt (grave errore di capitan Lustenberger) all'84', con l'Yb ormia calato, salvo poi riprendersi nel finale di partita che più convulso non è possibile, con i locali in confusione e lo spettro di un pareggio che a lungo era presente su Cornaredo, prima del triplice fischio finale di Horisberger che ha regalato al Lugano il primo successo del 2020, forse decisivo ai fini di un campionato che si vorrebbe meno tribolato.
Dopo una fase di studio abbastanza laboriosa, lungo la quale entrambe le squadre hanno commesso molti errori di misura, il Lugano ha preso il sopravvento e il controllo della partita, sotto gli impulsi di un ispirato Covilo, macchinoso ma preciso e con le idee chiare. Nulla di clamoroso, sul conto dei padroni di casa, ma pur sempre una supremazia territoriale tale da giustificare il vantaggio al termine dei primi 45 minuti. Di Holender il gol dell'1-1, un'azione specchio delle difficoltà degli ospiti, incapaci di chiudere sull'iniziativa dell'ungherese, libero di castigare Van Ballmoos dal limite al termine di una scorribanda indisturbata.
Fisiologico e forse prevedibile il calo – nervoso e fisico – accusato dalla squadra di Jacobacci dopo una mezz'ora molto intensa. L'Yb si è rifatto sotto, ha sfiorato il pareggio in un paio di occasioni, ma senza riuscire a fare breccia.