Nell’ultima uscita stagionale a Cornaredo i bianconeri superano 3-1 il Servette e conquistano la quinta salvezza consecutiva. Terzo titolo di fila per i bernesi.
Il Lugano è salvo. E in fondo, è l’unica cosa che conta. Da sempre, figuriamoci in una stagione travagliata come questa. E difatti se fischi e mugugni di alcuni degli 800 spettatori presenti per l’ultima uscita stagionale a Cornaredo hanno accompagnato l’esibizione a tratti stucchevole dei propri beniamini (in particolare nel primo tempo, forse la peggiore del post-lockdown), al triplice fischio finale che ha sancito il 3-1 con il Servette a risuonare nell’impianto luganese sono stati gli applausi per la quinta salvezza consecutiva dalla promozione in Super League nel 2015 conquistata dai protetti del presidente Renzetti. Grazie al settimo risultato utile consecutivo - comunque non necessario viste le vittorie mancate di Thun (0-0 con il Basilea e ora a -7 dal Lugano) e Sion (a -8 dopo lo 0-1 con l’Yb campione svizzero per la terza volta consecutiva) -, ma soprattutto grazie all’ennesima stagione (che si concluderà lunedì in casa del Neuchâtel già retrocesso) fatta di molta sostanza e che dall’avvicendamento tra Celestini e Jacobacci ha visto i ticinesi acquisire ulteriore solidità e costanza, che hanno permesso loro di raggiungere una salvezza più che meritata e che alla luce di tutto può (deve) soddisfare.
Per la sfida contro un Servette non proprio motivatissimo vista la certezza di chiudere il campionato al quarto posto sinonimo di Europa League (a metà agosto i preliminari), tanto da spingere il tecnico Alain Geiger a lanciare tra i titolari un classe 2001 (Martial) e un 2002 (Henchoz), Jacobacci rispetto al pirotecnico 4-4 di Basilea ha ritrovato Gerndt, Custodio e Maric, subito mandati in campo al posto di Holender (infortunato) Guidotti e Covilo.
Il Lugano ha provato a prendere da subito in mano le redini dell’incontro ma gli ospiti non glie l’hanno permesso e le due squadre si sono alternate in maniera piuttosto regolare nel possesso palla. I primi a rendersi pericolosi sono stati i padroni di casa ma Lovric al 13’ ha sprecato la bella imbeccata di Gerndt, mentre tre minuti più tardi le parti si sono invertite ma l’assist dell’austriaco non ha raggiunto lo svedese solo davanti all’ex bianconero Kiassumbua. Il primo squillo dei ginevrini è invece arrivato poco dopo con la conclusione a lato dal limite di Andrea Maccoppi, seguita al 20’ dal vantaggio trovato da Kone dopo bella discesa sulla sinistra di Imeri (nell’occasione un po’ passiva la retroguardia bianconera). La reazione di Sabbatini e compagni si è fatta attendere e tra i fischi di qualche sostenitore bianconero scontento è stato ancora il Servette a rendersi più volte pericoloso Iapichino (nella prima occasione attento Baumann a chiudere sul primo palo), Imeri (salvataggio in extremis di Custodio) e Martial. E non è un caso se il pareggio dei granata (stasera in bianco) è arrivata su autorete di un altro ex, Steve Rouiller, che al 42’ ha spinto nella sua porta un traversone di Lungoyi.
Nella ripresa i padroni di casa sono tornati in campo con tutt’altro piglio e dopo nemmeno cinque minuti sono passati in vantaggio con un’incornata di Gerndt su bel traversone Custodio. Un episodio al quale hanno fatto seguito una serie di buone occasioni non sfruttate dai sottocenerini (in particolare da Lungoyi, tra i più attivi ma anche tra i più imprecisi), che hanno comunque gestito bene la (mancata) reazione degli ospiti fino al 3-1 trovato all'82' di testa da Maric, su pennellata ancora di Custodio.
Lugano - Servette (1-1) 3-1
Reti: 20’ Kone 0-1. 42’ Rouiller (autorete) 1-1. 50’ Gerndt 2-1. 82' Maric 3-1
Lugano: Baumann; Kecskes, Maric, Daprelà; Lavanchy, Lovric (67’ Guidotti), Custodio (90' Covilo), Sabbatini, Yao (90' Jefferson); Lungoyi (90' Macek), Gerndt (80' Janga)
Servette: Kiassumbua; Sauthier (76’ Mazzolini), Rouiller, Henchoz, Iapichino (59’ Goncalves); Maccoppi (59’ Holcbecher; Stevanovic (70’ Ajdini), Cognat (70’ Guerin), Martial, Imeri; Kone
Arbitro: San
Note: 800 spettatori. Lugano senza Bottani e Holender (infortunati), Pavlovic, Sasere e Rodriguez; Servette privo di R. Alves, Cespedes, Kyei, Ondoua, Samba, Sasso, Schalk, Routis, Severin e Tasar (infortunati). Ammoniti: 63’ Lovric. 76’ Maric. 78’ Baumann. 88' Imeri