I bianconeri non vanno oltre l’1-1 in casa contro il Lucerna e la vittoria in campionato manca ormai dall’esordio stagionale di luglio
Sentimenti misti a Cornaredo, dove con il pareggio 1-1 contro il Lucerna il Lugano ha sì fermato l’emorragia di risultati negativi (4 le sconfitte consecutive, 6 nelle ultime 7 partite), ma l’impressione è che contro una formazione svizzero centrale tutt’altro che irresistibile e anch’essa in un momento delicato a livello di risultati, i bianconeri abbiano sprecato l’occasione di sfruttare la scia della buona prestazione di Europa League (nonostante la sconfitta a Copenhagen) per ritrovare un successo che in campionato manca ormai dalla prima giornata.
Poco o niente turnover per Celestini a tre giorni dalla trasferta di Copenhagen, con il tecnico vodese che ha operato solo due cambi nell’undici titolare lasciando fuori Bottani (infortunato) e Yao per far posto ad Holender e Aratore. Pronti via e padroni di casa subito protagonisti, nel bene e nel male: dopo due brutti errori nel primo minuto di Kecskés e Daprelà in fase di impostazione (fortunatamente non sfruttati dagli ospiti), al 4’ Vécsei è svettato di testa indirizzando il pallone verso Junior, che da due passi ha messo in rete. Il guardalinee ha alzato la bandierina per segnalare il fuorigioco, ma il Var gli ha dato torto certificando il vantaggio ticinese. Un episodio estemporaneo che è però rimasto isolato (all’infuori di un diagonale pericoloso di Sabbatini allo scadere) in un primo tempo altrimenti dominato sul piano del gioco dagli ospiti, ripagati dall’1-1 trovato da Margiotta al 28’ sull’ennesimo regalo (nell’occasione da parte di un irriconoscibile Daprelà) della distratta retoguardia bianconera.
Dalla pausa Junior (il migliore dei suoi) e compagni sono rientrati più convinti e concentrati e anche grazie alla freschezza di Dalmonte (molto positivo il suo ingresso al 62’ per Aratore) hanno alzato il baricentro, senza tuttavia crearsi grandi occasioni da rete, ma anche senza concederne più. Questo perlomeno fino agli ultimi dieci minuti, quando la stanchezza per l’impegno europeo ha iniziato ad affiorare e Baumann è stato chiamato a salvare la baracca su Ndiaye (gran parata sul sinistro a giro dell’attaccante lucernese), difendendo almeno il pareggio.