Nella 'fresca' Copenhagen il Lugano vuole interrompere la striscia negativa e arginare una crisi che se ancora non è tale, poco (o nulla) ci manca
Prima il sole, poi la pioggia, poi solo le nuvole, di nuovo il sole e così via. L'unica costante (per ora): la temperatura attorno ai 14 gradi, destinata però a scendere con il passare delle ore fino a 12 attorno alle 18.15 (orario in cui il Lugano effettuerà la rifinitura) e 9 nella notte. È questo il (tipico) clima che ha accolto Mattia Bottani e compagni a Copenhagen, dove domani sera alle 18.55 i bianconeri debutteranno nel girone B di Europa League. Una partita che per i ticinesi rappresenta l'occasione ideale per cercare di fermare quella che pare una crisi a tutti gli effetti, tanto di risultati (3 sconfitte consecutive, 5 nelle ultime 6 apparizioni) quanto di prestazioni (imbarazzante l’ultima con il Losanna costata l’eliminazione dalla Coppa Svizzera). Una situazione che per la prima volta da quando Fabio Celestini (tra l'altro apparso molto scuro in volto oggi) siede in panchina sta facendo scricchiolare la solidità di uno spogliatoio che proprio nella forza del gruppo ha spesso trovato la sua arma migliore… «Il gruppo è buono, ma quando arrivano tanti giocatori nuovi può essere che in un certo senso bisogna ricostruire, perché gli equilibri mutano e bisogna ricreare la giusta amalgama – afferma il centrocampista ticinese Mattia Bottani –. In questo senso il fatto che questa “crisi” sia arrivata così presto non ha certo aiutato, ma sono convinto che questo gruppo ha tutto per tirarsene fuori, bisogna solo continuare a lavorare e a lottare».
Una mano potrebbe arrivare proprio dall’Europa, come capitato nel 2017 al Lugano allora guidato da Pier Tami, che con il primo successo in campo continentale (3-2 sul Viktoria Pilzen alla terza giornata) aveva messo fine a una serie di 5 risultati negativi andando poi a centrare due sole sconfitte nei successivi undici match di campionato… «La partita di domani rappresenta una grande occasione per noi, ci può aiutare a dare una svolta alla nostra stagione. Lo abbiamo già visto due anni fa, in un contesto del genere, nel quale ti confronti con le migliori formazioni d’Europa, tutto è amplificato e una vittoria o anche solo una prestazione convincente possono dare una carica incredibile, in particolare a livello di fiducia. Ed è ciò di cui abbiamo bisogno per ripartire».