Per l'esperton la partita oggetto del presunto tentativo di combine non è stata sospetta, diverso il discorso per il dietrofront delle parti coinvolte
La partita tra Castello e Ascona disputata nell'ultima giornata del campionato di Seconda Lega (domenica 9 giugno) e che ha regalato ai locarnesi (impostisi 2-0 in trasferta) la salvezza, è stata una sfida vera e soprattutto svoltasi in maniera regolare. A confermarlo l'avvocato Andrea Rotanzi, l'esperto incaricato dalla Federazione ticinese di calcio di stilare un rapporto (consegnato venerdì) sul presunto tentativo di combine inerente proprio la partita citata, decisiva per designare la seconda squadra, oltre al Riarena, retrocessa in Terza Lega (sorte toccata infine al Losone, a cui è stato fatale lo 0-0 scaturito nello scontro diretto sul campo del Cademario). L'avvocato locarnese ci ha spiegato come dalle immagini relative al match Castello-Ascona, filmato dalla stessa Ftc, non siano stati rilevati comportamenti sospetti.
Meno convicente per contro la marcia indietro effettuata da praticamente tutte le parti in causa ascoltate da Rotanzi nella dozzina di colloqui avuti tra giocatori e dirigenti delle due compagini coinvolte, con i diretti interessati – compreso l'autore del video (Renato Santillo, attaccante della squadra momò) inviato nella chat di squadra in cui affermava di avere rifiutato la proposta di combine avanzatagli da un membro della formazione locarnese – che hanno sminuito il tutto, parlando di un semplice scherzo. Versione che non ha però convinto l'ex giocatore di Sion, Young Boys e Bellinzona e di conseguenza per gli attori coinvolti non sono escluse sanzioni, anzi. Ad avere l'ultima parola e a deciderne eventualmente l'entità sarà però la Commissione disciplinare della Federcalcio ticinese, che se dovesse ritenere quanto capitato un caso grave, potrebbe addirittura inoltrare il dossier all’Associazione svizzera di calcio.