Ascoltate ieri le parti in causa delle due società sul caso della presunta combine. Domani a Stabio video, e occhi vigili.
Domenica, ore 16.30. Su alcuni campi del calcio regionale si consumano – in contemporanea – le ultime partite dei campionati di Seconda e Terza Lega. Fari puntati, quindi, sui campi in cui cadranno gli ultimi verdetti aperti su promozione e retrocessione.
È inevitabile che al centro dell’attenzione di addetti ai lavori e responsabili federativi ci sia l’incontro di Stabio tra il Castello e l’Ascona, partita che è oggetto di un’inchiesta aperta dalla Federazione ticinese di calcio (Ftc) per fare luce sul presunto tentativo di accomodare il risultato, eventualità emersa dopo l’apparizione di due video ‘WhatsApp’ postati dalla stessa persona, dai quali risulterebbe la tentata combine dell’importante match, che può avere ripercussioni sulla salvezza dei locarnesi, a rischio retrocessione in Terza Lega – nel frattempo il giocatore in questione, intervistato dal Cdt nonostante sia sotto inchiesta, ha fatto marcia indietro parlando di una sua leggerezza e assicurando di non aver “mai ricevuto un’offerta da parte dell’Ascona”.
In ogni caso, tornando ai fari puntati, Castello-Ascona non sarà solo illuminata, bensì anche videofilmata. Un’attenzione che si deve proprio al polverone sollevato dall’esplosione di un caso deflagrato nelle scorse ore e che avrà, inevitabilmente, gli strascichi in ambito disciplinare, in quanto oggetto di un’inchiesta prontamente avviata e affidata al presidente della Commissione d’inchiesta della Fct, avvocato Andrea Rotanzi. Il legale, nella giornata di ieri, ha ascoltato le parti in causa, un giocatore per squadra, i due allenatori e alcuni dirigenti.
A Stabio sarà presente anche Livio Bordoli, responsabile tecnico della Ftc, il quale però la partita in questione l’avrebbe seguita comunque, in quanto interessante per la posta in palio che ha. Alla luce della piega presa dagli eventi, è però chiaro che gli occhi di Bordoli saranno particolarmente sgranati, per individuare eventuali anomalie, definiamole così.
«Ci sarei andato lo stesso – conferma l’ex tecnico di Locarno, Lugano e Chiasso –. Nella mia veste di responsabile regionale avevo già messo in agenda, prima quell’incontro, per motivi che prescindono dal caso esploso. È compito mio, e dei colleghi della sezione tecnica, seguire dal vivo determinati incontri del calcio regionale. Soprattutto quelli che hanno qualcosa da dire sul piano del risultato».
«C’è un’inchiesta aperta, lo abbiamo già confermato, ma non rilasceremo più nessuna dichiarazione in merito. Andremo sicuramente in fondo alla questione», spiega Domenico Martinello, segretario della Ftc. «Casi così eclatanti come questo – prosegue – non ne abbiamo mai affrontati prima. Qualche segnalazione su presunte combine ci era giunta anche in passato, ma mai nulla che andasse oltre le chiacchiere da bar di fine stagione. Siamo dell’idea che le persone che gravitano attorno al calcio regionale non siano abituate ad affrontare la pressione mediatica. Una pressione, per intenderci, come quella che invece nasce dalle rivelazioni emerse nelle scorse ore. Vi è il rischio di inficiare il buon esito degli interrogatori. Chi deve essere ascoltato; è giusto che parli senza alcun condizionamento».
Anche la suddetta commissione d’inchiesta ha deciso di non rilasciare dichiarazioni. Prima, vuole raccogliere tutti gli elementi. Bisogna poi tenere conto del fatto che in sede di procedimento possono accadere fattori particolari che possono anche allungare i tempi dello stesso».
Ricordiamo che il presidente dell’Fc Ascona Marco Sasselli ha parlato di ‘pour parler’ tra giocatori ex compagni di squadra, asserendo che “il club non farebbe nulla di simile e che anche volendo non avrebbe i soldi per farlo”.
In un comunicato diffuso giovedì, l’As Castello, ha poi voluto precisare che, a prescindere che si sia trattato di un ‘pour parler’ tra ex compagni di squadra o di un effettivo tentativo di combine, “ha categoricamente risposto negativamente. La nostra società si basa su principi sportivi sani ed è contraria a questi atti illeciti ed antisportivi”. I momò si sono detti pronti a offrire piena collaborazione alla Ftc nell’inchiesta avviata “per fare luce su questa brutta vicenda”.