BASKET

È questione di testa, per la Spinelli come per i Tigers

Il Massagno in trasferta nel canton Giura e il Lugano a Monthey devono entrare in campo con il giusto atteggiamento

Visto che deve essere troppo difficile, per chi maneggia il calendario del nostro campionato, programmare alternanze fra le partite casalinghe e le partite esterne di Lugano e Spinelli – per chi non lo sapesse ci sono meno di tre chilometri da una campo e l’altro –, ci ritroviamo con un doppio confronto con le squadre fuori casa mentre, fra una settimana le avremo in Ticino, seppur a distanza di 23 ore come una settimana fa.

Veniamo quindi a queste due trasferte che vedono la Spinelli nel Giura contro Boncourt e i Tigers a Monthey. Il Boncourt è ottavo, con 7 vittorie e 13 sconfitte e, per rapporto alla Sam, ha una partita in più, ma con un divario di oltre 200 punti subiti in più e altrettanti fatti in meno. Appare evidente che i 20 punti di scarto in classifica non lasciano dubbi sulle differenti forze in campo. Del resto, quanto la Spinelli stia sopra le altre è cosa nota e la conferma è settimanale: al momento c’è solo l’Olympic che è in grado di essere alla sua altezza e quindi per le avversarie affrontare la Spinelli vuol dire fare il colpaccio della stagione. Per i ragazzi di Gubitosa l’avversaria più difficile è la mentalità con la quale scendere in campo: quando c’è quella giusta, le partite si risolvono in un quarto o due. Anche a Boncourt, campo notoriamente non amato da Mladjan e compagni, la musica non sarà diversa, ma sarà bene che tutti diano il massimo non fosse altro perché serve proprio ad allenare la testa più che valutare schemi e tenuta.

Per il Lugano, reduce da quattro vittorie consecutive, il test di Monthey è importante. I vallesani si trovano quattro punti sotto i bianconeri, il Monthey è una compagine che sa esprimere un buon gioco e avrebbe qualche punto in più se non li avesse scialacquati in diversi finali di gara. Montini sa che i voli della testa sono molto pericolosi e teme che la sua squadra stia volando un po’ alto: «È giusto avere desideri di risalita in classifica, ci mancherebbe, però bisogna dimostrarlo in campo. Se entriamo in partita convinti che sarà una passeggiata il rischio di trovarsi a inseguire senza costrutto è alto».

Alcuni aspetti della crescita dei bianconeri sono comunque evidenti: Ross è diventato più uomo squadra e quindi limita le forzature, trovando spesso compagni meglio piazzati che vengono serviti, Hamilton fa pure scelte migliori e con intese più allargate rispetto al gioco a due con Ross. Entrambi stanno difendendo meglio rispetto al passato. Poi, per giocatori che stanno in campo una media di 38 minuti a partita, un po’ come per Warden e Zinn, qualche scelta inopportuna o qualche palla persa rientrano nelle logiche della spremitura del fisico. Però Montini sa di poter contare sui ticinesi che stanno facendo bene, seppur senza troppa continuità. Ma il loro apporto, a volte anche di punti, è un pregevole risultato del lavoro di squadra.