A Nosedo arriva il Monthey, nel pomeriggio in cui verrà celebrato il trionfo in Coppa. I Tigers, invece, vanno a Nyon. ‘Siamo in emergenza’
Ancora campionato, ancora la Spinelli a Nosedo, domenica alle 16, con tanto di felicitazioni da parte del Municipio prima della gara e maccheronata offerta alla popolazione dopo la partita. Il primo successo nazionale della sua storia è quindi motivo di tutte queste attestazioni da parte di una cittadinanza che il basket l’ha sempre vissuto come una parte integrante del Comune.
Oggi, invece, il Lugano va in trasferta fino a Nyon: i romandi sono penultimi in classifica e quindi, con i bianconeri al completo, sarebbe una sfida da due punti per Mina e compagni. Ma, con Zinn sempre in forse, con Lawrence fuori due mesi e Dell’Acqua e Bernardinello
ammalati, Montini dovrà giocarsela con qualche patema d’animo. Certo è che la sfortuna si trova di casa a Lugano e i continui infortuni vengono a minare un lavoro di costruzione che, con la squadra al completo, dimostrava un certo valore. Contro Vevey un tempo è stato buono, ma non può bastare: «Siamo sempre in emergenza – ci dice lo sconsolato coach dei Tigers –. Difficile anche preparare le partite in otto, e soprattutto con il calendario serrato i recuperi non ci sono».
Come non ci sono mezzi adeguati per correre ai ripari, diciamo noi. «Sono fattori che esulano dalle mie competenze: io faccio con quel che ho a disposizione, cercando sempre il meglio. Non partiamo battuti certamente, ma occorrerà una prestazione super per portare a casa i due punti con soli 8 giocatori».
Ma il presidente Cedraschi si è attivato: «Siamo alla ricerca di un sostituto per avere una squadra al meglio. A Nyon non potremo contare neanche sugli U23 che sono impegnati in campionato, una situazione che dire d’emergenza è un eufemismo».
In casa Massagno, chiuso il rapporto con Roberto Kovac per insanabili divergenze dopo le liti della scorsa settimana, stavolta gli ospiti sono i vallesani del Monthey, che occupano il sesto posto e hanno il quinto attacco della A oltre a una buona difesa, con un quartetto di stranieri guidato da Humphrey, con Lottie e Chandler attorno ai 20 di media. Una buona squadra che richiederà determinazione e concentrazione, come dimostrato anche contro il Neuchâtel. Dopo la gara con i neocastellani, Gubitosa era felice: «Avevo paura di qualche calo, dopo il weekend molto intenso in emozioni e logorio fisico, invece abbiamo saputo mantenere lucidità e ritmo sino alla fine.
La vittoria in SBL Cup deve farci fare un salto di qualità a livello mentale e spero che quanto visto sia di buon auspicio anche per domenica». Vedremo quanto il messaggio sarà recepito dai suoi e se ciò che si è sviluppato avrà un seguito importante: sabato prossimo c’è la semifinale di Coppa Svizzera a Vevey, ed è molto più di una rivincita all’orizzonte.