Nessun risultato di rilievo in una domenica di Diamond League disturbata anche dalla protesta di tre attivisti. ‘Va bene protestare, ma non così‘
Ancor più del freddo (infatti il termometro segnava pur sempre 15 gradi) è l'incessante pioggia che si riversa su Stoccolma a rovinare la domenica di gare in Diamond League, che ha reso praticamente impossibile riuscire a migliorare delle prestazioni a livello mondiale. Un peccato soprattutto per il beniamino di casa Armand Duplantis, che ha festeggiato sì un'altra attesa vittoria, ma il 23enne svedese non è andato oltre i 6m05, fallendo a tre riprese l'ambizioso tentativo di battere il primato mondiale di 6m23 che risale a febbraio.
Così, più degli atleti, tra chi s'illustra – si fa per dire – nel meeting scandinavo ci sono i tre attivisti che, indisturbati, fanno il loro ingresso sulla pista proprio mentre si assegna il successo dei 400 ostacoli, vinti dal norvegese Karsten Warholm in 47‘’57, ben lontano dal suo primato mondiale, nonostante avesse avuto la fortuna di correre indisturbato in prima corsia. È andata peggio ad altri, come il francese Wilfried Happio, costretto a rallentare, oppure l'italiano Alessandro Sibilio, che ha abbattuto uno dei due striscioni sollevati dai manifestanti (i quali, oltretutto, non si sono neppure resi conto che sarebbero stati travolti, perché davano le spalle agli atleti...). «Me ne sono accorto poco prima – spiega l'atleta napoletano –, e a quel punto ho rallentato. Sapevo comunque che non sarei andato fortissimo con questo freddo, e all'inizio non ho fatto una grande gara». Visibilmente irritato, al di là del successo, il campione del mondo: «Va bene protestare, ma questo non è il modo per farlo», ha detto Warholm.