I Bills battono Kansas City che perde l'imbattibilità e permette ai Dolphins del 1972 di rimanere l'unica squadra senza sconfitte su un'intera stagione
Ne rimarrà solo uno. E quell’uno è sempre lo stesso. I Miami Dolphins classe 1972, l’unica squadra nella storia della Nfl ad aver chiuso la stagione imbattuta. Larry Csonka e compagni, quelli che ancora ci sono, domenica sera hanno stappato una bottiglia di champagne, come ogni stagione da 52 anni a questa parte. Kansas City, l’ultima squadra a non aver ancora conosciuto l’onta della sconfitta, è caduta a Buffalo, sotto i colpi di Josh Allen e compagni in quella che è diventata una classica nella rincorsa alla supremazia nell’Afc. Nel corso delle prime nove partite, i Chiefs, doppi campioni in carica, non avevano dissipato tutti i dubbi sullo stato di un attacco troppo dipendente dal connubio Mahomes-Kelce, soprattutto dopo la perdita per infortunio del runner Isiah Pacheco, fuori dalla seconda settimana ma che potrebbe tornare a disposizione domenica a Charlotte contro Carolina. Più volte era stata la difesa a salvare la compagine di Andy Reid, mentre una settimana fa ci aveva pensato Leo Chenal a bloccare un field-goal di Denver e prolungare l’imbattibilità. Ma a furia di scherzare con il fuoco, alla fine ci si scotta. Domenica Josh Allen è stato superiore a Patrick Mahomes (262 yarde contro 196, nonostante “mister mezzo miliardo” abbia lanciato tre touchdown): la differenza l’ha fatta soprattutto con le gambe, con 55 yarde palla a terra e la segnatura decisiva da 26 yarde al quarto tentativo con 2’27” sul cronometro. Mahomes non ha avuto grande apporto dal gioco di corsa (60 yarde di Kareem Hunt), ma soprattutto non ha trovato la proverbiale intesa con Travis Kelce (2 ricezioni per 8 yarde, probabilmente il minimo storico).
Kansas City e Buffalo rimangono le due grandi favorite nella Afc. Per i Chiefs la sconfitta di domenica è la quarta consecutiva in regular season contro i Bills. I quali, dal canto loro hanno perso tre volte di fila nei playoff. Ed è praticamente certo un quarto incrocio il prossimo mese di gennaio, anche se non è ancora dato sapere se si giocherà all’Arrohead Stadium o a Orchard Park. Sulla strada degli Chiefs vi sono ancora i Pittsburgh Steelers (il giorno di Natale), mentre su quella dei Bills spicca il nome dei Detroit Lions, dominatori della Nfc e che domenica hanno sotterrato sotto una valanga di 52 punti (record assoluto stagionale) i malcapitati Jaguars.
E a proposito di Jacksonville. Nella Nfl le minestre riscaldate sono storicamente insipide. Dal 1967 (era Super Bowl) a oggi, nessun head-coach è riuscito a vincere il Vince Lombardi Trophy con due squadre diverse. Ci hanno provato in sette (Don Shula, Bill Parcells, Dan Reeves, Dick Vermeil, Mike Holmgren, John Fox e Andy Reid), nessuno ce l’ha fatta. Un dato statistico che avrebbe dovuto suonare da campanello d’allarme per Shahid Khan, proprietario della franchigia di Jacksonville, quando nel 2022 decise di mettere sotto contratto l’allenatore che nel 2018 aveva portato al titolo Philadelphia battendo in finale i Patriots di Tom Brady. In due stagioni e mezza in Florida, Pederson ha messo assieme un record di 20 vittorie e 25 sconfitte, due stagioni da 9-8 (una presenza ai playoff nel primo anno), alle quali ha però fatto seguito il momentaneo 2-9 di quest’anno. Pederson rischia di pagare anche la mancata esplosione del quarterback Trevor Lawrence. Uscito da Clemson con lo stigma di prodotto generazionale, colui che doveva essere il nuovo Peyton Manning pur giocando bene non ha mantenuto fede alle aspettative e non è stato in grado di cambiare le dinamiche della franchigia, come invece ha saputo fare Mahomes a Kansas City. Dopo la scoppola subita a Detroit, Jakconsville avrà una settimana di tempo per leccarsi le ferite (bye), prima di tornare in campo contro Houston. E non è detto che tra due settimane sulla sideline dei Panthers ci sia ancora Doug Pederson.
Si diceva che il giorno di Natale, mentre gli Stati Uniti saranno a tavola per il pranzo, Kansas City dovrà recarsi all’Heinz Field di Pittsburgh per affrontare quella che è la terza forza della Afc. I Pittsburgh Steelers hanno messo la freccia nella North Division e superato Baltimore al termine di uno scontro diretto molto teso. I gialloneri l’hanno spuntata senza nemmeno segnare un touchdown: sono bastati sei field-goal di Chris Boswell e molti errori dei Ravens (due calci sbagliati e tre palle perse). E, come da codice genetico della franchigia, tanta difesa, grazie alla quale Lamar Jackson è stato contenuto a un 50% di completi per 207 yarde, un touchdown e un intercetto, mentre Derrick Henry si è dovuto accontentare di 65 yarde di corsa e Zay Flowers di 39 di ricezione. Di che rendere orgoglioso Jack Lambert e tutta la “Steel Curtain”, la base sulla quale negli anni Settanta gli Steelers avevano costruito la conquista di quattro Super Bowl. L’attacco è ovviamente perfettibile, soprattutto in regia, dove Russell Wilson non ha certo brillato con 205 yarde, nessun lancio in endzone e un intercetto. Tuttavia, ricordiamo il vecchio adagio secondo il quale gli attacchi vendono i biglietti e le difese vincono le partite. Forse sarà un pizzico datato e basato su un football di altri tempi (quello di Jack Lambert e soci, appunto), ma se le fondamenta poggiano su un gioco dominante in situazione di non possesso palla, metà edificio è già stato edificato.
Due parole pure sulla Nfc, dove Detroit domina (9-1), nonostante la perdita per infortunio del linebacker Anzalone (altro brutto colpo dopo quello del k.o. di Hutchinson). La Nfc North è però la division più dura dell’intera Nfl, con Minnesota che non cede e tallona i Lions a una partita di distanza (8-2) e Green Bay in agguato con due partite di ritardo (7-3). A proposito dei Packers: settimana scorsa si diceva della difficoltà di bloccare un field-goal, gesto che aveva regalato la vittoria a Kansas City (nel 2023, 17 casi su 1012 tentativi). Ebbene, nel giro di una settimana il “miracolo” si è ripetuto: a 3” dalla fine, Karl Brooks è riuscito a deviare in modo determinante il field-goal dalle 46 yarde calciato da Cairo Santos che avrebbe dovuto permettere a Chicago di cogliere la quinta vittoria stagionale. Due in due settimane, entrambi decisivi: più unico che raro…
Week 11: Philadelphia - Washington 26-18. Chicago - Green Bay 19-20. Detroit - Jacksonville 52-6. Miami - Las Vegas 34-19. New England - LA Rams 22-28. New Orleans - Cleveland 35-14. Pittsburgh - Baltimore 18-16. Tennessee - Minnesota 13-23. NY Jets - Indianapolis 27-28. Denver - Atlanta 38-6. San Francisco - Seattle 17-20. Buffalo - Kansas City 30-21. LA Chargers - Cincinnati 34-27. Dallas - Houston 34-10
Week 12: Cleveland (2-8) - Pittsburgh (8-2). Carolina (3-7) - Kansas City (9-1). Chicago (4-6) - Minnesota (8-2). Houston (7-4) - Tennessee (2-8). Indianapolis (5-6) - Detroit (9-1). Miami (4-6) - New England (3-8). NY Giants (2-8) - Tampa Bay (4-6). Washington (7-4) - Dallas (3-7). Las Vegas (2-8) - Denver (6-5). Green Bay (7-3) - San Francisco (5-5). Seattle (5-5) - Arizona (6-4). LA Rams (5-5) - Philadelphia (8-2). La Chargers (7-4) - Baltimore (7-4)