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Patrick Mahomes, ultimo Highlander alla guida dei suoi Chiefs

Nella Nfl rimane una sola squadra imbattuta, Kansas City, dopo la vittoria di Detroit nell'equilibratissima sfida con Minnesota

Amon-Ra St. Brown, componente essenziale del potente attacco dei Lions
(Keystone)
23 ottobre 2024
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Ne rimarrà soltanto uno. L’ultimo degli Highlander della National Football League è sempre il medesimo, l’unico rimasto in vita lo scorso febbraio e il febbraio dell’anno prima: Patrick Mahomes e i suoi Kansas City Chiefs. Al termine della settima giornata di regular season la sola rimasta imbattuta è proprio la franchigia del Missouri, la quale si candida, se mai ce ne fosse stato bisogno, per succedere a sé stessa per la seconda volta, ciò che le permetterebbe di conquistare un terzo titolo consecutivo, impresa mai riuscita nell’era del Super Bowl, né ai Pittsburgh di Terry Bradshaw, né ai Dallas di Troy Aikman, né ai New England di Tom Brady. E affinché la notifica della candidatura al successo, il prossimo 9 febbraio a New Orleans, non passasse inosservata, i Chiefs hanno scelto il palcoscenico del Levi’s Stadium di San Francisco, in quella che era la rivincita dell’ultimo Super Bowl. Kansas City ha vinto, capita anche questo, non tanto con l’attacco e il suo stratosferico quarterback, quanto con la difesa che ha lasciato Brock Purdy a 212 yarde, senza touchdown e con ben tre intercetti sul groppone. A dire il vero, pure Mahomes e rimasto, per così dire, sulle sue, con appena 154 yarde lanciate, zero segnature e due intercetti (per quanto su palle deviate), tuttavia Kansas City ha potuto beneficiare di un miglior gioco di corsa (184 yarde a 101) che in attacco ha fatto la differenza (due touchdown di Hunt, uno dello stesso Mahomes e uno di Hardman).

E se nella Afc i Chiefs fanno corsa solitaria in vetta alla classifica, nella Nfc non si può dire altrettanto di Minnesota, sorpassata a 15 secondi dalla conclusione da Detroit, la quale non poteva trovare modo migliore per reagire alla perdita di Aidan Hutchinson che andare a battere in trasferta l’unica squadra imbattuta della Conference. È stata una partita estremamente equilibrata, come lascia intendere il punteggio finale di 31-29. Le due squadre si sono equivalse nelle yarde totali (Detroit 391-383), in quelle lanciate (Detroit 247-244), in quelle corse (Detroit 144-139), nella media di yarde per azione (7-7), nelle palle perse (1-1), nei sack (4-4), nei terzi down (40% a testa), nel tempo di possesso (Minnesota 30’57”-29’03”) e nelle penalità (8-8). Alla fine, i Lions l’hanno spuntata grazie a un field-goal, ma sia i vincitori, sia i vinti hanno ribadito di avere le carte in regola per arrivare fino in fondo. Tra l'altro, Detroit è diventata la prima squadra capace, in un intervallo di quattro partite, di contabilizzare più touchdown (18) di passaggi incompleti (16)...

Cos’altro ha detto la settima giornata? Che non basta un Aaron Rodgers in buone condizioni (24 su 39, 276 yarde, un touchdown e due intercetti con poche responsabilità) per trascinare la sponda Jets di New York, soprattutto se il gioco di corsa è un disastro (54 yarde complessive); oppure che New Orleans, dopo aver vinto le prime due partite, è incappata in cinque sconfitte consecutive che danno la cifra effettiva del valore della quadra; o ancora che la vittoria di Green Bay contro Houston porta i Packers direttamente alle spalle di Detroit e Minnesota, con la fondata ambizione di poter dire la loro nei playoff. E che con un Lamar Jackson di questo stampo (5 passaggi in endzone), Baltimore sembra l'unica in grado di impensierire Kansas City.

Infine, continua a sorprendere Washington, anche se l'avversario di turno (Carolina) è probabilmente la peggior squadra della lega. Una netta vittoria, quella dei Commanders (40-7) che ha però lasciato un retrogusto amaro per l’infortunio occorso a Jayden Daniels. Il quarterback, in pole position per il titolo di rookie dell’anno, è stato colpito alle costole già nel corso del primo quarto e dopo l'intervallo non è più rientrato. La sua presenza domenica contro Chicago rimane in forse.

A proposito di infortuni, da segnalare quello occorso a Deshaun Watson, con la rottura del tendine d’Achille che rende ancor più disastrosa l’operazione messa a segno nel 2022 dalla dirigenza di Cleveland per strapparlo a Houston. Come Watson, anche Brandon Aiyuk (ricevitore dei 49.ers) perderà il resto della stagione (rottura del crociato).

Il football è lo sport di squadra per antonomasia, nel quale ogni azione è costruita come un castello di carte e un errore da parte di uno degli undici giocatori è sufficiente a far crollare l’intera impalcatura. Tuttavia, è indubbio che il ruolo fondamentale rimane quello del quarterback. Poche sono le squadre capaci di sopravvivere all’infortunio del regista titolare. In questo senso i numeri sono impietosi: a New Orleans Spencer Rattler ha sostituito Derek Carr con un record di 0-2, a Miami Skyler Thompson, Tim Boyle e Tyler Huntley hanno preso il posto di Tua Tagovailoa con una vittoria e tre sconfitte, a New England Drake Maye ha perso due partite su due, a Las Vegas Aidan O’Connell è stato sconfitto nell’unica da titolare, a Carolina Andy Dalton dopo aver sostituito Bryce Young ha postato un record di 0-4. Uniche eccezioni, i veterani Russell Wilson (1-0 a Pittsburgh) e Joe Flacco (1-1 a Indianapolis).

Due parole pure su Jacksonville. Non sarà la terza franchigia della Florida a emigrare per costituire la prima testa di ponte al di qua dell’Atlantico, come negli scorsi anni in molti ipotizzavano. I proprietari della Nfl hanno infatti approvato all’unanimità l’edificazione del nuovo stadio di Jacksonville, impianto dal costo di 1,4 miliardi di dollari, grazie al quale i Jaguars dovrebbero rimanere per i prossimi 30 anni in quello che è uno dei mercati più piccoli della Lega. La decisione era scontata a tal punto che i proprietari hanno autorizzato il patron Shad Kahn e il presidente Mark Lamping a disertare la riunione, così da evitare loro il viaggio di andata e ritorno da Londra (dove i Jaguars hanno disputato la loro seconda partita inglese) ad Atlanta (sede della riunione). L’inizio dei lavori è previsto alla fine della stagione 2025, il che ridurrà la capienza dell’attuale stadio (EverBank). Nel 2026 Jacksonville potrebbe decidere di giocare a Gainsville o a Orlando o anche al di fuori degli Stati Uniti (si ipotizzano più partite a Londra).

NATIONAL FOOTBALL LEAGUE

Week 7: New Orleans - Denver 10-33. Jakcsonville. New England 32-16. Atlanta - Seattle 14-34. Buffalo - Tennessee 34-10. Cleveland - Cincinnati 14-21. Green Bay - Hiuston 24-22. Indianapolis - Miami 16-10. Monnesota - Detroit 29-31. NY Giants - Philadelphia 3-28. LA Rams - Las Vegas 20-15. Washington - Carolina 40-7. San Francisco - Kansas City 18-28. Pittsburgh - NY Jets 37-15. Tampa Bay - Baltimore 31-41. Arizona - LA Chargers 17-15

Week 8: LA Rams (2-4) - Minnesota (5-1). Cleveland (1-6) - Baltimore (2-5). Detroit (5-1) - Tennessee (1-5). Hoiuston (5-2) - Indianapolis (4-3). Jacksonville (2-5) - Green Bay (5-2). Miami (2-4) - Arizona (3-4). New England (1-6) - NY Jets (2-5). Tampa Bay (4-3) - Atlanta (4-3). Cincinnati (3-4) - Philadelphia (4-2). LA Chargers (3-3) - New Orleans (2-5). SYeattle (4-3) - Buffalo (5-2). Washington (5-2) - Chicago (4-2). Denver (4-3) - Carolina (1-6). Las Vegas (2-5) - Kansas City (6-0). San Francisco (3-4) - Dallas (3-3). üPittsburgh (5-2) - NY Giants (2-5)