La Supercoppa Svizzera, che si disputerà ad Ambrì il 24 agosto, offre l’occasione per parlare di una disciplina che in Ticino è ancora poco conosciuta
Le sfide infatti – sia in campo maschile sia in quello femminile – avranno luogo sabato 24 agosto alla Gottardo Arena di Ambrì. Fra gli uomini, a contendersi il trofeo saranno il Kadetten Sciaffusa (vincitore del titolo nazionale) e il Kriens-Lucerna vincitore della Coppa Svizzera. La sfida femminile sarà invece fra Brühl-San Gallo (vincitore del campionato) e l’Amicitia Zurigo, che ha invece alzato la Coppa.
Ne parliamo con Nicola Bignasca, a capo del comitato locale d’organizzazione e presidente dell’Associazione pallamano Ticino. «Siamo molto felici che la Federazione svizzera abbia scelto il Ticino, per la prima volta, come sede per questa importante giornata, e lo ha in un’occasione speciale: quest’anno ricorre infatti il 50° di fondazione della Federazione nazionale. Questa sorta di omaggio per noi sarà una bella vetrina. Noi ticinesi siamo infatti fra le ultimissime federazioni cantonali nate nel Paese. Esistiamo infatti soltanto dal 2017: prima di quella data, non esisteva la pallamano in Ticino. La Federazione ha voluto premiarci perché siamo cresciuti tantissimo in pochi anni, e il nostro darci molto da fare viene assai apprezzato. Siamo sempre accolti molto bene ovunque, e le squadre di Oltre Gottardo vengono volentieri a disputare le partite qui da noi».
Entriamo un po’ nei dettagli dell’evento… «Innanzitutto il mattino ci sarà un torneo – che abbiamo chiamato Kids Day – destinato a bambini e ragazzi a partire dai 6 anni, aperto anche a chi non ha mai giocato e vorrebbe provare questo sport. Inoltre, ci sarà anche ciò che abbiamo chiamato Club Challenge, vale a dire diverse attività ludiche, con giochi di abilità – sempre collegati alla pallamano – che permettono, oltre che di divertirsi, di sviluppare la precisione e la capacità di coordinazione. Vogliamo insomma sfruttare l’occasione per far conoscere meglio questo sport che, come detto, da noi – pur essendo in forte crescita – non è ancora molto praticato».
Ci parli un po’ di questa disciplina… «È molto dinamica, veloce e piuttosto semplice nella fase iniziale, davvero facile da approcciare perché in certi aspetti è molto simile a quei giochi che si fanno a scuola nelle lezioni di educazione fisica, tipo palla bruciata o palla a due campi, tanto per capirci. Oltretutto è molto adatto anche alle ragazze, perché non c’è troppo contatto fisico. E poi è un gioco in cui tutti sono molto coinvolti, ognuno va a rete – le partite hanno punteggi molto alti – e tutti hanno compiti sia difensivi sia offensivi. È anche una disciplina molto inclusiva e molto adatta per lo sviluppo dell’autostima, proprio perché nessuno si ritrova mai ai margini del gioco».
Quanto è importante poter disputare la Supercoppa in un luogo simbolo dello sport ticinese come la Gottardo Arena?
«È parecchio importante, e infatti Ambrì è stata subito la nostra prima scelta, anche perché – trovandosi appena al di là del Gottardo – è comoda per chi verrà a seguire l’evento dalla Svizzera interna. Sarà fra l’altro uno dei primi grandi eventi sportivi – esulando dall’hockey, ovviamente – che viene ospitato alla Gottardo Arena, struttura nata proprio con l’intento di essere multifunzionale».
Come detto, la storia della pallamano nel nostro cantone è piuttosto recente: quali sono state le tappe fondamentali? «Siamo nati nel 2017 quasi per gioco. Qualche anno fa si trasferì in Ticino – per amore – un ex giocatore di pallamano abruzzese, Antonio Marano, che subito si accorse dell’assenza alle nostre latitudini della pallamano. E così ha iniziato a chiedere alle Scuole elementari di via Lugano a Bellinzona se poteva organizzare un corso nell’ambito del doposcuola. La sua proposta fu accolta e, fra i bambini che si iscrissero c’era anche mio figlio. È stato così che mi sono avvicinato alla disciplina, accompagnando mio figlio in occasione del suo primo torneo, in Lombardia, dove mi resi conto che attorno a questo sport c’era un grandissimo entusiasmo. Malgrado io stesso abbia studiato educazione fisica all’Università di Berna, conoscevo poco questa disciplina, soprattutto perché noi ticinesi, del tutto digiuni di pallamano, eravamo considerati un po’ delle macchiette. Gli svizzero-tedeschi, invece, erano già dei fuoriclasse, dato che lassù questo sport era già molto praticato. Tanto che oggi fa parte delle sei discipline sportive più popolari, insieme a calcio, unihockey, volley, basket e ginnastica».
Qui da noi, in effetti, in palestra le porte della pallamano ci sono sempre state, ma noi le usavamo soltanto per giocare a ‘fódbal’...
«Giusto, in Svizzera le palestre vengono attrezzate in modo uniforme, e dunque per nostra fortuna c’erano anche le porte e le linee tracciate per la pallamano, di modo che non abbiamo dovuto sostenere troppi costi in questo senso. Ad ogni modo, dopo quel primo torneo in Brianza, insieme a Marano decidemmo di attivarci per costituire una vera squadra di pallamano: lui si sarebbe occupato della parte tecnica, mentre io avrei pensato a burocrazia, rapporti con le autorità, ricerca palestre ecc. Il progetto andò in porto e iniziammo a giocare gare ufficiali. In seguito la Federazione svizzera, vedendoci iscritti ai Campionati nazionali e ai tornei Oltre Gottardo, nel 2021 ci chiese di mettere in piedi un progetto per implementare la pallamano sull’intero territorio cantonale, trasformandoci in pratica da una singola società del Bellinzonese in una vera e propria Federazione cantonale. E così, anche grazie ai contributi finanziari della Federazione nazionale, abbiamo lanciato il progetto Pallamano Ticino 2027, il cui obiettivo era fondare altre 4 società di pallamano sul nostro territorio. E ci stiamo riuscendo: abbiamo aperto infatti nuovi gruppi a Biasca, a Tenero, a Riva San Vitale e – da qualche mese – anche a Breganzona. Dai 20-25 membri che avevamo nel 2018, siamo passati a 170 fra giocatori e giocatrici attuali, tutti con al massimo 17 anni: la nostra prima squadra è infatti una U17. Il nostro campionato conta ormai 6 squadre, che presto – a settembre – diventeranno 8, più 3 che partecipano a tornei nazionali: la progressione è stata dunque davvero ottima».
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